Ipertiroidismo e timore delle complicanze da metimazolo

Gentili medici

Da circa una settimana mi è stato riscontrato un morbo di basedow, e conseguentemente alla diagnosi ho iniziato da 3 giorni la terapia di Metimazolo

Il sottoscritto è un soggetto ipocondiraco e ciò rende sempre piuttosto timorose le terapie qualunque sia la patologia in essere da trattare, tuttavia avendo appreso del rischio di agranulocitosi mi ponevo le seguenti domande

1) Essendo raffreddato, è possibile che ciò incida sulle possibilità di insorgenza dell'agranulocitosi?
2) La secchezza delle fauci che ho riscontrato al terzo giorno di terapia è un sintomo allarmante?
3) La febbre è sempre una costante dell'agranulocitosi da metimazolo?

Sperando di non avervi tediato coi miei dubbi che a volte riconosco essere eccessivi, attendo risposta e vi porgo cordiali saluti
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Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156 33
L'agranulocitosi durante l'assunzione di metimazole, e' un evento estremamente raro.
Segua le indicazioni dell'endocrinologo che La segue e gli segnali sempre eventuali disturbi.
In ogni caso, un periodico controllo dell'emocromo e delle transaminasi, dovrebbe essere piu' che sufficiente a evidenziare eventuali problematiche correlate all'assunzione del farmaco.

Dr. Sergio Di Martino
Specialista in Endocrinologia

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Utente
Utente
La ringrazio dottore per la sua risposta

Attualmente sono al sesto giorno di terapia enon ho più alcun disturbo, in ogni caso mi terrò in contatto col mio endocrinologo

Un'ultima domanda, questo farmaco è un immunosoppressore? Lo chiedo per sapere se posso trarre contagio da persone ammalate più facilmente e se corro dei rischi a fare delle passeggiate o delle corsette pomeridiane. Ulteriori ringraziamenti a lei
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Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156 33
No, non e' un immunosoppressore.
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Utente
Utente
Gentile Dr Di Martino

La sintomatologia di secchezza delle fauci e di sospetto mal di gola è regredita totalmente ed ora sono nel dodicesim giorno di terapia, e in questo preciso momento alle 5:51 minuti mi ritrovo con una palpebra estremamente gonfia e che presenta prurito violento, la consistenza del bordo palpebrale sembra dura per cui ho sospetto sia un orzaiolo, il globo oculare retrostante è arrossato e lacrimante

Cosa potrei fare? Devo sospendere il trattamento e fare dell'antibiotico? O posso prendere contemporaneamente al metimazolo anche un antistaminico o un cortisonico?
La ringrazio per l'attenzione
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Utente
Utente
Aggiungo unicamente come risvolto che a seguito di un edema poi rivelatosi massiccio ho eseguito le seguenti terapie

al mattino il mio medico curante mi ha iniettato una soluzione di betametasone 4 mg intramuscolo

Poi a seguito di un consulto endocrinologico ho sospeso per un solo giorno l'utilizzo di metimazolo

nella stessa giornata su consiglio oculistico ho eseguito tre trattamenti topici con tobramicina + desametasone sul solo occhio coinvolto

Nonostante mi fosse stato prescritto il cloramfenicolo ho ritenuto eccessivo sovrapporre ulteriori corticosteroidei in quanto ho iniziato già nella serata ad avvertire sintomi di tachicardia e insonnia che ahimè mi scatena da sempre ogni tipo di corticosteroideo

Nella giornata seguente a seguito di un ulteriore paio di somministrazioni di tobramicina di cui una al mattino, e nonostante la ripresa del trattamento con metimazole seguito da mezza compresa di nebivololo 5 mg e una compressa di cetirizina come da consulto medico, ho riscontrato da una parte un riassorbimento dell'edema palpebrale superiore anche se non completo, e un aumento di volume della periorbita inferiore come da raccolta liquida indotta penso dalla sola gravità e non da un vero passaggio di edema fra le palpebre, il rossore della congiuntivite allergica che mi è stata diagnosticata la mattina precedente è regredito quasi del tutto, ma permane un forte senso di bruciore soprattutto agli angoli (ho sofferto di adenite del sacco lacrimale due mesi fa) e sul bordo orbitario esterno che permane tuttora leggermente rigonfio, ma in compenso a questi miglioramenti ho iniziato ad avvertire malessere fisico con forte senso di stanchezza, palpitazioni, dolori muscolari alle cosce e crampi ai polpacci e alle braccia, irritabilità e appetito aumentato.

vengo al dunque

1) Questa sintomatologia è stata indotta dall'eccesso di cortisone accumulato in 2 giorni? O è frutto di una tempesta tireotossica sopraggiunta per la seppur breve sospensione del metimazolo?
2) nella prima ipotesi, consigliate di interrompere con la tobramicina/cloramfenicolo + desametasone o è d'obbligo proseguire ancora qualche giorno? (ho evitato la terza somministrazione di unguento stasera e non intendo per ora afrne altre fino a nuovo consulto medico)
3) nella seconda ipotesi, è possibile che ci sia stata un'intolleranza al metimazolo alla base di codesta orticaria? E l'aver sospeso il farmaco potrebbe aver annullato gli effetti dei primi 11 giorni di terapia riportandomi al punto di origine, o si è trattato di una riacutizzazione isolata e mascherata dagli effetti ansiogeni e affaticanti del cortisone?
4) per quanti altri giorni dovrò utilizzare in associazione a metimazolo e nebivololo anche la cetirizina?

Tutte queste domande con le quali vi "tedio" (sdrammatizzando) le pongo soprattutto perchè la mia compliance sta gradatamente diminuendo temendo per la salute del mio cuore e del mio fegato nell'abusare seppure sotto rpescrizione medica di corticosteroidei e in generali di un simile pastone di farmaci

Nella speranza di ottenere un quadro terapeutico anche solo suggerito che renda efficiente il tutto minimizzando lesomministrazioni farmacologiche e massimizzando i benefici terapeutici, vi progo nuovamente i miei ringraziamenti per la disponibilità e la pazienza dimostratemi
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