Sclerosi collo vescicale legata a prostatite cronica con sospetta nevralgia del pudendo.

Salve,
ho 44 anni e da circa 6 sono in cura e girovago per tanti urologi, il motivo è legato ad una prostatite cronica accertata da tutti gli esami di rito, quindi via a tutte le terapie antibiotiche del caso. Successivamente da circa 4 anni ho iniziato ad avvertire, oltre ai problemi derivanti dalla prostata costantemente infiammata, disturbi all'apparato urinario con fastidiosissimi e dolenti bruciori all'altezza della vescica.
Tanti gli accertamenti effettuati sino alla cistoscopia uretrale che nel 2011 evinceva un'infiammazione al collo vescicale ed una leggerissima quasi impercettibile sofferenza vescicale (intanto le dimensioni della prostata erano rientrate quasi nella normalità ad esclusione delle calcificazioni derivate). Dal 2011 sono in terapia giornaliera con alfalitici Xtral 10, ma oramai neppure questa terapia mi porta ad un benessere sufficiente. Oggi sono deciso ad effettuare l'incisione del collo vescicale in quanto la minzione è debolissima, ma nel frattempo dopo tante diagnosi per i disturbi dolorosi nelle zone basse, ho iniziato ad eseguire per mia volontà avendo letto molti forum in rete, esami come l' EMG dove infatti si evince una diagnosi che indica l'inizio di una nevralgia del pudendo, tanto che i dolori aumentano e posso stare seduto, in ufficio solo per poco tempo se non con l'ausilio di una ciambella ortopedica.
Ora, dopo tutto lo sproloquio sopra, la mia domanda è possibile che tutto il malessere alla prostata e vescica sia scaturito da questa nevralgia? Vale la pena eseguire la rimozione del collo vescicale con metodo laser o tradizionale?
Grazie in anticipo per un eventuale risposta e mi congratulo per l'efficienza del vostro operato.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Gentile Signore,
qualsiasi intervento eseguito sul collo vescicale in un "giovane" (ovvero non affetto da significativo ingrossamento prostatico) NON può prescindere dall'esecuzione di una accuratissima valutazione funzionale, tramite indagine urodinamica, o meglio radio-urodinamica. La valutazione endoscopica, che lei ha eseguito, è importante ma generalmente non sufficiente per porre delle indiacazioni operative. Nel dubbio di una fastidiosa prostatite cronica, ovvero una sindrome dolorosa del pavimento pelvico, un intervento endoscopico eseguito in assenza di importante e comprovata rigidità del collo vescicale rischia non solo di non ottenere alcun vantaggio, ma addirittura di peggiorare la situazione. Il fatto che gli alfa-litici non le diano vantaggio ci rende molto sospettosi in questo senso.
Ciò detto, vogliamo invece credere che lei sia arrivato a decidere per un intervento endoscopico disponendo di tutti i parametri di giudizio di cui sopra. In questo periodo, tutta l'endoscopia operativa delle basse vie urinari sta gradualmente passando da tecniche tradizionali (elettro-resezione od elettro-incisione) a tecniche laser (Olmio oTullio). Per una semplice rigidità del collo vesciale, da risolvere con semplici incisioni, i risultati non possono essere molto differenti. Se si pensa di dover rinmuovere del tessuto, il laser garantisce certamente una miglior precisione ed assenza pressoché totale di sanguinamento.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie infinite per la professionalità e tempestività Dr. Piana,
proprio oggi eseguirò l'ennesima visita specialistica consultando un altro parere, ma oramai ho perso quasi tutte le speranze inerenti una soluzione (se possibile), sa i "dolentissimi" dolori avvertiti nella zona pelvica talvolta ai glutei sino ad interessare la zona rettale con conseguente infiammazione della vescica, mi hanno indotto ad alzare il tiro sulle cause scatenanti della mia patologia, vista anche l'attività sportiva da me praticata per anni a livello agonistico (portiere di calcio), dove spesso in cadute fuori tempo avvertivo come fortissimi scosse nella zona del bacino. Oggi purtroppo ancora se ne parla pochissimo se non niente di questo male debilitante "nevralgia del pudendo", tanto che solo in pochissimi centri d'Italia si redigono diagnosi in tal senso, faccio un es:http://www.osservatoriomalattierare.it/nevralgia-del-pudendo/822-nevralgia-del-pudendo-pazienti-divorati-dal-dolore-cronico-e-spesso-presi-per-pazzi.
Dopo numerosi consulti (e mi ripeto), ancora mi imbatto in suoi colleghi che non prendono per nulla in considerazione tale evenienza, mentre io da forum in rete ho stilato con l'aiuto di un carissimo amico primario in psichiatria una tabella di marcia, da seguire con una terapia basata sull'assunzione di laroxil, unica terapia che mi permette con molte precauzioni di poter ancora vivere dignitosamente. Infatti sospendendo tale terapia si ripresentano da subito dolori così fastidiosi e insopportabili da dover rimanere in posizione supina per giorni. Nel contempo anche le vie urinarie ne risentono più del dovuto portando poi alla (a mio parere) conseguente infiammazione vescicale per poi ripartire con le dovute cure del caso.
So benissimo che sembra tutto assurdo ma, non fosse stato per i vari forum letti in rete e attentamente rapportati alla mia sintomatologia, oggi non so come avrei potuto continuare con cure antibiotiche del tutto sterili per la soluzione del problema ma devastanti per le controindicazioni provocate.
Ora si tratta solo di capire come risolvere il problema della minzione che va sempre più diminuendo e per di più oggi non necessito neppure di effettuare l'esame dell' roflussometria in quanto evidentemente debole e con residui evidenti da ecografie. Ovvio che in tutti gli anni interessati ho eseguito tutte le visite di rito del caso, senza tralasciare nulla, ma i risultati sono gli stessi di sempre.
Chiedevo se altri casi tipo il mio le siano capitati e se esistano delle vie diverse da poter prendere seriamente in considerazione.
Rinnovati saluti e grazie ancora.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Gentile Signore,
è per noi molto soddisfacente e formativo confrontarci con persone come lei, che abbiano piena coscienza della loro condizione e che assumano un atteggiamento pro-attivo nei confronti della loro malattia. Il moderno approccio al rapporto medico-paziente valorizza molto il concetto di "empowerment", ovvero di stimolo alla "presa d coscienza", che si distacca dall'atteggiamento paternalistico che ha caratterizzato pressochè da sempre questo tipo di rapporto. Lo squilibrio informativo si va rapidamente colmando grazie alle pressoché infinite risorse oggi disponibili e stimola noi stessi specialisti ad essere sempre "sul pezzo". Se lei ha frequentato anche nostri colleghi che purtroppo confondono l'esperienza con l'autorevolezza ha compreso a cosa ci si stia riferendo.
In margine a queste considerazioni filosofiche, tornando al suo caso specifico, le ribadiamo che la semplice flussimetria minzionale NON è sufficiente a caratterizzare la funzionalità delle basse vie urinarie. Si può trattare di un accertamento assolutamente iniziale, ma se i disturbi - come pare - iniziano ad essere consistenti, alla sua età prima di intraprendere un discorso di eventuale procedura endoscopica E' IMPERATIVO che le indicazioni siano supportate da una valutazione funzionale inoppugnabile, quale può solo essere un accurato studio (radio)-urodinamico condotto da uno specialista con particolare competenza in questo ambito.
Per quanto riguarda il problema del pavimento pelvico, le raccomanderei anche di non sottovalutare l'aspetto fisiatrico della situazione, che si può giovare assai di particolari esercizi di training autogeno e rilassamento.

Saluti
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Utente
Utente
Gent.mo Dot. Piana,
le devo la mia più sincera soddisfazione nell'apprendere che professionisti di tal livello abbiano il piacere di indicare linnee guida da poter intraprendere, stimolando talvolta nei pazienti la capacita di poter perlomeno ricominciare a sperare.
In serata sono stato a visita di controllo presso un nuovo specialista del quale si parla molto bene in rete, ha effettuato:
Eco alla vescica refertando " vescica a pareti modicamente ispessite, scarsamente distesa."
Eco transrettale " volume prostata 20 ml - porzione intrasfinterica iperecogena ipervascolarizzata, con aree ipoecogene focali indicativa di processo recente come per flogosi, porzione capsulare finemente ipoecogena, non si rilevano aree suggestive di focalità, vescicole normorappresentate.
Terapia consigliata:
Chinoplus 600: 1 cps die per 30 gg - Flogoprost: 2 cps insieme la pima sett. poi proseguire con 1 cps senza interruzione - Urorec 8 mg (in sostituzione dello Xatral 10) 1 cps al die.
Dopo la terapia il medico consiglia un ragguaglio sulla situazione per poi cercare di capire se vi siano le condizioni per escludere l'intervento chirurgico che avverrebbe comunque non prima di un esame uretrocistoscopico per accertarne o meno le reali necessità, in considerazione che l'ultima uretrocistoscopia risale al mese di sett. 2010 dove si evinceva : "uretra e calibro regolare, collo vescicale rilevato e ostruente, assenza di lesioni endovescicali, quadro iniziale di vescica da sforzo".
Come vede non si parla di studio urodinamico come lei suggerisce e peraltro ad oggi ancora non so se qui nel Salento vi siano strutture provviste di tali strumentazioni.
Le chiedo gentilmente ove lo ritenesse necessario qualche suggerimento sulla terapia e se sul quadro clinico sopra diagnosticato.
Per quanto concerne il problema del pavimento pelvico metterò subito in atto quanto da lei suggerito.
Grazie per la pazienza.
Saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Gentile Signore,
a nostro giudizio, la minzione è un fenomeno dinamico che va interpretato come tale e NON può essere semplicemente "fotografato" con un'indagine statica come l'ecografia o la stessa endoscopia. Si tratta certo di esami importanti ed imprescindibili, ma non sufficienti a condizionare scelte terapeutiche più importanti della semplice prescrizione di farmaci. La più recente prescrizione terapeutica di cui ci riferisce ha ancora un'impronta molto "classica". Non sta a noi ovviamente giudicare, ovviamente auspichiamo che lei possa trarne il massimo giovamento possibile.
Per il resto, riteniamo che per un valido studio funzionale nella sua regione sarebbe il caso di rivolgersi alle strutture di riferimento del capoluogo.

Saluti
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Utente
Utente
Gentile Dott. Piana,
le chiedo con tutto il rispetto, pur cosciente di chiederle troppo, di poter suggerire una terapia alternativa alla "molto classica" prescritta. Di terapie ne ho provate tantissime e i risultati sono ben visibili a tutti, per tanto avrei sul serio bisogno di ricominciare un ciclo "nuovo", altrimenti rischierei di rimanere ancorato in un punto e girare sempre su me stesso, senza mai dare una svolta.
Dimenticavo, per il resto mi è stato fortemente consigliato, come tra i più evoluti nel settore, un complesso ospedaliero di Torino, non conosco ancora il nome, mi sa dire se le risulta?
Grazie ancora.
Saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Gentile Signore,
la policy di questa piattaforma giustamente proibisce la prescrizione terapeutica a distanza relativa a casi specifici, specie se controversi e nei quali risulta imprescindibile la valutazione diretta.
L'Unità Spinale Integrata di Torino (Città della Salute e della Scienza, presidio CTO) possiede una sezione di neuro-urologia di grande tradizione e rilievo scientifico.

Saluti
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Utente
Utente
Grazie tante Dott. Piana.
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