Una formazione dura, come un brufolo ma molto più duro, che il mio medico

Salve.
Ho 45 anni e 30 giorni fa esatti ho subito un intervento di circoncisione a causa di una fimosi congenita diventata serratissima dopo un epidodio recente di balanopostite da candida albicans.
L'intervento a detta del dottore che l'ha eseguito è andato bene, e in effetti non ho avuto fastidi di alcun genere nel decorso post-operatorio. L'unica cosa che mi preoccupa è che da subito ho notato un gonfiore della pelle intorno alla corona del glande molto più pronunciato sul lato sinistro del pene che sul destro, ma sapendo che è una cosa comune non mi sono inizialmente preoccupato più di tanto. Inoltre il dottore che mi ha operato mi ha fatto una visita di controllo a due settimane esatte, constatando che il decorso della ferita era regolare e dicendomi che il gonfiore sarebbe diminuito pian piano. Nei giorni successivi all'intervento ho seguito scrupolosamente le indicazioni del dottore, applicando Gentalyn unguento una volta/die per dieci giorni (poi prolungati di altri 5 giorni dopo la visita di controllo) e facendo lavaggi con Euclorina una volta/die per 20 giorni. Le prime due settimane ho applicato ghiaccio tutte le volte che potevo sulla ferita.
A 30 giorni esatti dall'intervento i punti sono caduti tutti, la ferita sembra rimarginata, tranne un lieve lembo di pelle arrossata del solco balano-prepuziale dove appoggia l'anello di pelle rigonfia sul lato sinistro del glande. Però il gonfiore a mo' di canotto o salvagente della pelle intorno al glande permane, soprattutto nella parte sinistra e posteriore del pene. Ho notato che tende a diminuire applicando del ghiaccio e stando sdraiati, ma quando sto in piedi per qualche ora torna subito a gonfiarsi, diventando molto dura al tatto. Negli ultimi giorni ho spesso assistito a questo effetto pendolo fra gonfiarsi e sgonfiarsi di questo canotto di pelle, e quando la pelle è gonfia ho cominciato ad accusare dei fastidi, come un lieve dolore, in corrispondenza della parte gonfia, probabilmente per via di quell'escoriazione sul solco balano-prepuziale di cui parlavo sopra. Inoltre sull'asta del glande, in posizione anteriore e circa a 2 cm dal bordo del glande, è palpabile una formazione dura, come un brufolo ma molto più duro, che il mio medico di famiglia ha definito "una normale fibrosi cistica di origine traumatica dovuta all'intervento".
Quello che vi chiedo è: è normale avere un edema ancora così gonfio a distanza di un mese dall'intervento? Ed è normale che la pelle sia così dura a livello dell'edema (è come un elastico molto stretto e tirato)? Quanto tempo dovrò aspettare perché si riassorba il tutto? La fibrosi di cui dicevo si riassorbirà anch'essa e in quanto tempo? Inoltre: posso avere rapporti sessuali (essendo caduti i punti e avendo una ferita abbastanza in ordine) oppure devo aspettare che si sgonfi il tutto? Grazie per la cortesia e per l'attenzione!
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
Caro utente non si preoccupi l edema é legato alla precedente infiammazione ma tenderà a sparire tenga come consiglio sempre il pene verso l alto

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta, dottore. Conoscevo il "trucco" di tenere il pene verso l'alto (me l'hanno consigliato anche in ospedale), ma non è facile da attuare, soprattutto quando si sta fuori casa per tanto tempo. Speriamo in un decorso rapido, perché dal punto di vista psicologico questo decorso lungo, al quale non ero preparato (l'intervento mi è stato presentato come un intervento di routine senza alcuna complicazione) mi sta mettendo alla prova: l'umore è instabile e irritabile e il mio matrimonio ne sta risentendo negativamente, anche a causa del fatto che da una parte non mi sento pronto ad avere rapporti sessuali finché vedo e sento un tale gonfiore e dall'altra l'astinenza di oltre un mese mi induce un forte desiderio sessuale represso.
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Utente
Utente
Piano piano il gonfiore si sta attenuando, anche se ancora c'è. Adesso ho notato però che c'è un punto al di sotto del frenulo sulla parte sinistra sotto al glande dove la pelle sembra lacerata. Io non avevo mai notato niente visto che è il punto di più difficile ispezione per me (nella parte retrostante del glande), mentre mia moglie dice di aver notato precedentemente dentro quella specie di buco della materia biancastra. Adesso la materia biancastra non c'è più, ma c'è questa specie di buco e la carne sembra essere una carne viva dove alle volte si trova del liquido sieroso. Ecco una foto della parte retrostante del glande: http://imgur.com/GMSgUyg
Questa lacerazione mi sta seriamente preoccupando. Mi consigliate un consulto da un urologo? E' possibile che nella zona sia saltato un punto prematuramente e che adesso debba risottopormi a un altro intervento? Inoltre ho già avuto i primi due rapporti sessuali, e quando il pene è in erezione nella zona dove c'è la lacerazione in foto sento un consistente formicolio, probabilmente dovuto al gonfiore che aumenta con l'erezione e crea un ristagno di sangue nei tessuti della zona. E' normale?
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Utente
Utente
Nessuno sa dirmi qualcosa della lacerazione nella zona del solco balanoprepuziale e del formicolio che sento in quella zona quando il pene è in erezione? Purtroppo non più alcun modo di contattare l'urologo che mi ha fatto l'intervento: la visita di controllo post-operatoria si è già svolta il 20 febbraio. Il mio medico di famiglia è specializzato in dermatologia e minimizza qualsiasi cosa a priori, devo prenotare un'altra visita da un urologo?
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Utente
Utente
Attualmente la cosa che mi preoccupa più di tutte è il formicolio che sento alla base del glande nella sua parte posteriore quando il pene è in erezione. C'è una spegazione medica per questo formicolio che provo? PS: oggi è il 44° giorno dall'intervento.
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
Caro utente allo stato attuale senza una vidita diretta non ci é possibile formulare alcuna ipotesi
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Utente
Utente
Gentile dott. Quarto, la ringrazio per aver risposto. Purtroppo le conseguenze di questo intervento sono disastrose per il mio umore e per il mio stato d'animo. Dopo quasi due mesi (47 giorni per la precisione) il cordone intorno al glande si ì leggermente sgonfiato, ma nella parte posteriore e sinistra rimane comunque gonfio e la pelle è durissima, come un callo vero e proprio, e il fastidio che questo gonfiore e callisità dura della pelle mi provoca è persino superiore ai primi giorni dopo l'intervento, anche con il pene a riposo. Con il pene in erezione anche il gonfiore ovviamente aumenta e sento un fastidio maggiore insieme alla sensazione di formicolio di cui le dicevo. Sono in preda allo sconforto, e se avessi saputo che queste sarebbero state le conseguenze non avrei mai fatto l'intervento, per quanto fosse inevitabile nelle condizioni di fimosi in cui mi trovavo prima. Non so a chi rivolgermi per uscire da questa situazione: ho già preso appuntamento con il mio medico di famiglia per la prossima settimana ma so già che minimizzerà consigliandomi semplicemente di pazientare e attendere, ma io ho esaurito la pazienza e vorrei sapere se c'è una terapia farmacologica che possa accelerare questo lento processo di guarigione. Grazie ancora.
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