Bipolarismo presunto

Chiedo consiglio per una situazione in cui mi vedo incastrato da tempo: due mesi e mezzo fa sono stato in ospedale per parlare con uno psichiatra, su sollecitazione di mia madre. A seguito di un breve colloquio in cui esposi le mie riflessioni di allora (stavo riflettendo sull'esistenza di Dio e pensavo di aver scritto qualcosa che potesse dimostrare la sua esistenza) hanno preso la decisione di ricoverarmi per scoprire cosa potessi avere nella mia testa. Dopo 18 giorni sono stato rilasciato con una diagnosi di sindrome bipolare e da allora hanno deciso di curarmi con depakin due volte al giorno e un'iniezione di xeplion al mese. Sono convinto di essere stato trattato con superficialità e che quella che loro hanno chiamato fase maniacale in realtà non fosse altro che il mio normale modo di essere, pur ammettendo che da parecchi mesi mi sentivo molto su di giri e sicuro di me. Per questo io e la mia famiglia stiamo contattando altri psichiatri, nel frattempo mi sto accorgendo di come i farmaci che assumo mi stanno cambiando dall'interno e nello specifico mi rendono quasi impossibile comportarmi con naturalezza in un qualsiasi contesto sociale: per via degli effetti collaterali mi sento fiacco, apatico ma allo stesso tempo irrequieto, fuori dalla realtà e a tratti molto depresso, come fossi incapace di fare qualsiasi cosa e devo dire di non essere mai stato così male in vita mia. La mia cura dovrebbe durare fino ad agosto, sempre che non si decida di interromperla prima, ma nel frattempo ogni giorno mi chiedo: dopo sei mesi di xeplion e depakin è possibile che il mio cervello subisca "danni" irreparabili o si producano effetti collaterali permanenti? Tra quattro mesi sarò di nuovo in grado di comportarmi con naturalezza, o l'ansia e l'apatia di questo periodo mi rimarranno addosso anche dopo la fine di questa mia cura?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Una diagnosi di disturbo bipolare prevede l'utilizzo del trattamento come prescritto, sebbene non specifichi il dosaggio di depakin.

Una valutazione di oltre 15 giorni continuativi tendenzialmente dovrebbe essere considerata corretta ed anche la possibilità che alcuni sintomi da lei lamentati vengano considerati come negativi può essere parte del disturbo che viene trattato secondo quelle che sono le considerazioni cliniche.

Il trattamento per un disturbo bipolare è da considerarsi continuativo e, pertanto, non si può considerare un periodo di trattamento di soli sei mesi come risolutivo e definitivo.

Non si producono effetti collaterali o danni permanenti da un trattamento efficace per il suo disturbo.

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