Intervento di sostituzione valvola aortica dopo emorragia

Gentili dottori,
Mio padre, 72 anni, ha subito un ictus ischemico, probabilmente derivante da una fibrillazione atriale che andava e veniva.

Trattato con trombolisi ha avuto un'emorragia cerebrale. Al momento c'è la necessità fondamentale del riassorbimento di quest'ultima, ma al contempo mi spaventa il problema cardiaco.

è ricoverato, stabile, in rianimazione in un ospedale senza neurochirurgia e cardiochirurgia. Leggermente sedato.

Attualmente non c'è segno di fibrillazione. Qual'è l'iter migliore da seguire al momento?

La sostituzione della valvola andrà fatta per via endoscopica per minimizzare i rischi?
[#1]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Pensare al cuore in questo momento non è in alcun modo indicato.

Bisogna che si stabilizzi e si definisca l'entità del serio problema neurologico che ho avuto modo di valutare alle TAC da lei postate sulla richiesta da lei precedentemente effettuata.

Potrebbero essere necessari anche dei mesi.

Le auguro ogni bene

GI

Per visite Ospedale San Raffaele:

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio,
Quello che mi preoccupa è che il trombo è stato prodotto da una fibrillazione atriale che andava e veniva all'arrivo dell'ambulanza. Ma in quel momento mio padre non era stato scoagulato e ora lo è costantemente.

Attualmente respira in autonomia e l'elettrocardiogramma è quasi sempre normale, ma ogni tanto si verificano brevi fibrillazioni ed extrasistoli.

Secondo lei c'è il rischio di un nuovo ictus?

Questa è la cartella clinica con cui è stato dimesso.
https://www.dropbox.com/s/02m19zp3soriext/Cartella%20clinica%20cardiaca%20teramo.pdf?dl=0
[#3]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
In regime anticoagulante non c'è rischio di nuovi episodi ischemici (ictus).

GI
[#4]
dopo
Utente
Utente
Volevo chiedere anche un'altra informazione.

Questa è la frase precisa riportata nella cartella clinica di dimissione dall'ospedale:
"Recente episodio di S.C.C. in soggetto affetto da patologia valvolare e della radice aortica: insufficienza valvolare aortica di grado severo e dilatazione della radice aortica. I.M. di grado moderato. Albero arterioso coronarico angiograficamente indenne. Conservati indici di funzione sistolica globale del V.S-Iperuricemia. Iperomocisteinemia. I.P.B. Indicazione ad intervento di correzione chirurgica.

Mio padre è stato dimesso dall'ospedale con terapia antiipertensiva e diuretica, non anticoagulante nè antiaggregante.

Dopo 4 giorni si è verificata fibrillazione atriale e ictus cerebrale.

Si può parlare di errore medico?
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
In assenza di episodi pregressi ripetuti o presenza di fibrillazione atriale al momento della dimissione non vi era indicazione al trattamento anticoagulante o antiaggregante.

GI
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dopo
Utente
Utente
Però non capisco.. i cardiologi del reparto avevano fissato l'angiotac 20 giorni dopo la dimissione (che corrisponde esattamente al giorno prima del rientro del primario in ospedale dopo le vacanze estive). Immagino che loro stessi vedessero l'intervento come urgente.

Mio padre aveva il fiatone dopo 3 passi (senza alcuna esagerazione) e in ospedale era stato quasi sempre a letto.

A 4 giorni dalla dimissione è colpito da ictus piuttosto importante, con fibrillazione atriale che andava e veniva. è stata una semplice coincidenza? Dopo 4 giorni?

Altri medici mi hanno detto che la cardioaspirina "non si nega a nessuno". E, a maggior ragione, se mio padre era spesso costretto a letto, qual'era la profilassi contro la trombosi venosa profonda?

Davvero mi devo convincere che non ci sia stata alcuna causalità e che non era più prudente tenere il paziente in osservazione? ictus 4 giorni dopo la dimissione?

Saprebbe consigliarmi un cardiologo legale a cui affidarmi?
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Non c'erano dubbi sull'indicazione chirurgica.

Nessun dubbio sulla non indicazione all'anticoagulante in assenza di riportati episodi di fibrillazione atriale

"La cardioaspirina non si nega a nessuno" e' una affermazione non corretta ed in ogni caso non protegge dalla formazione di coaguli in fibrillazione atriale e non indicata in assenza di lesioni coronariche.

Rimane il discorso sulla non appropriatezza della dimissione e sull'allettamento e l'eventuale profilassi.

Questo aspetto potrebbe essere approfondito, ma mi rimane difficile immaginare la dimissione di un paziente completamente allettattato in cui sarebbe stata sicuramente indicata.

In tutta franchezza non saprei consigliarle un medico legale., ma è' un suo diritto se lo riterrà opportuno agire per vie legali, consultando direttamente uno studio legale.


Si sono verificate due complicanze sullo stesso malato, l'ictus ischemico (sicuramente dimostrabile l'eziologia da fibrillazione atriale!?) e l'emorragia dopo trombolisi, ma per quellio che mi sembra non ravvedo grossolana negligenza, imprudenza o imperizia in quello che è capitato.


In bocca al lupo
GI





[#8]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio ancora e crepi il lupo.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Volevo chiederle un'altra cosa.

Ho dimenticato di dire che lo scompenso cardiaco di mio padre era piuttosto forte. Credo di livello IV della scala NYHA. Ovvero, in tre passi aveva già il fiatone. Che veniva anche solo parlando in maniera leggermente concitata.

Qui può vedere la cartella clinica di dimissione di mio padre:
https://www.dropbox.com/s/ddgsp180xdaxey1/Cartella%20clinica%20cardiaca%20teramo%20dimissione.pdf?dl=0

Si riesce a vedere la frazione di eiezione ventricolare sinistra?

La ringrazio ancora per tutta la pazienza e la cortesia dimostrata.
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Viene riportato solamente "funzione ventricolare sinistra conservata", non è' presente il referto dell'ecocardio transtoracico.
GI
[#11]
dopo
Utente
Utente
Nella cartella clinica completa (https://www.dropbox.com/s/dbasmjwe0a0514i/Cartella%20clinica%20cardiaca%20teramo%20completa.pdf?dl=0), nell'immagine ecografica a pagina 59 c'è scritto:
EF (Teich): 65%

è quello il dato?


ECOCARDIOGRAMMA
Severa ipertrofia eccentrica del ventricolo sinistro (lVSd 18 mm, LVPWd 16 mm, LVIDd 78 mm, 4C TD vol 295 ml, TS vol 105 ml) che presenta normale funzione sistolica globale (FE 64%) e cinesi segmentale. Disfunzione diastolica di II grado. Severa dilatazione bi-atriale. Ventricolo destro di normali diametri e normocinetico
(TAPSE 29 mm). Insuificienza valvolare mitralica di grado severo con jet centrale (VC 0,8 cm, area jet 14 cmq) e lieve insuificienza tricuspidale. Moderata ipertensione polmonare (PAPS 48 mmHg con pressione atriale destra stimata di 10 mmHg). VCI ai limiti superiori della norma (20 mm) ma normocollassabile con I’inspirio.
Radice aortica severamente dilatata (52 mm) in valvola tripartita e severamente insufficiente (VC 1 cm, PHT 220 msec) ed in evidenza di eversione di lembo valvolare. Lieve dilatazione deIl’aorta ascendente (46 mm).
Non versamento pericardico.
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Esattamente
[#13]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
Sono passati 2 mesi dall'emorragia cerebrale e c'è stato un recupero neurologico.
Recupero della mano e braccio sinistro e sta recuperando anche la funzionalità della gamba. Lo stato di coscienza sembra aver avuto un recupero totale.

Mio padre è ancora tracheostomizzato, cateterizzato, ma respira autonomamente.

Il cardiologo ha raccomandato un carico soft per la riabilitazione.

Volevo sapere se a breve si potrà tornare a pensare all'operazione di sostituzione della valvola aortica e se, viste le sue condizioni, è meglio l'operazione a cuore aperto o l'altro tipo (credo si chiami transcatetere).

[#14]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Mi sembra estremamente prematuro. La valvola aortica (insufficienza valvolare ed aneurisma della radice aortica) non può essere trattata per via percutanea. La valvola mitrale probabilmente si ma non correggendo il vizio aortico non avrebbe un significativo impatto sullo stato carfiaco.

L'intervento che il paziente dovrebbe subire e' impegnativo è rischioso per un paziente in condizioni standard,, nel caso in questione e' al momento un'opzione che non si può prendere in considerazione se non in presenza di severa instabilità cardiaca.

In ogni caso sarebbe opportuna, una valutazione cardiochirurgica per cercare di capire se esiste spazio per l'operabilita' e in che tempi.

gI
[#15]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore,
Dopo 9 mesi dall'ictus ed emorragia cerebrale mio padre ha mostrato molti segni di miglioramento. La coscienza è totalmente presente, ha recuperato bene il movimento della mano e muove le gambe.

Tuttavia si è verificato un problema di nuovo scompenso cardiaco (dicono forse dovuto alla reidratazione dopo la PEG) e per due settimane mio padre è stato come stanco e assonnato. Il flusso di eiezione mi dicono sia buono, i reni pure, non ci sono più stati episodi di fibrillazione, però non possono procedere oltre con la riabilitazione per il problema cardiaco.

Vorrei iniziarmi a informare seriamente circa la fattibilità dell'intervento cardiaco (insufficienza aortica). Molti medici sembrano vederlo come accanimento terapeutico, ma è un errore. Mio padre ha 72 anni e, pur non potendo muoversi, capisce benissimo e sta lottando per vivere. Ad oggi esistono protesi robotiche molto avanzate che permettono persino di camminare. E ci sono anche tantissime forme di riabilitazione che adesso sono inibite a causa del problema cardiaco.

Mi aiuti. è davvero così rischioso operare per insufficienza aortica un paziente allettato?
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Il fatto che suo padre sia allettato è una controindicazione abbastanza sicura all'intervento.

Tanto più in presenza di funzione ventricolare conservata.

In questi casi è sensato proseguire con una riabilitazione a bassi carichi di lavoro, evitando un trattamento che avrebbe un costo rischio\beneficio non accettabile.

Credo che quanto le riferiscono i colleghi sia assolutamente condivisibile.

GI
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L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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