Problemi di coppia e di intimità sessuale

Salve dottori, vi scrivo al limite della disperazione e non saprei davvero da dove cominciare. Sto con la mia ragazza da quasi due anni, premetto che siamo una giovane coppia sui 20 anni ed il nostro rapporto inizialmente è nato da un'attrazione fisica ma anche dal fatto che dietro un corpo ci fosse una mente, non conosciuta bene ma sicuramente una persona più matura del normale. Dopo circa un anno è seguito un piccolo problema a causa di dubbo sui sentimenti e sugli stimoli che io le potessi dare, ripetendosi poi dopo pochi mesi. In tutto ciò però la passione e la frenesia sessuale non erano diminuite se non a causa di cistiti via via sempre più frequenti e invalidanti nel rapporto, che sono arrivate al punto da interrompere l'intimità per dolori addominali e bruciori intimi in lei. Questo ha rovinato buona parte della nostra intimità fino ad oggi, rendendo un rapporto sessuale quasi come un tabù, e bloccandola ormai mentalmente all'idea di godersi bene il rapporto. Ci tengo a precisare che non sempre i rapporti erano appaganti per lei, dato che i suoi orgasmi sono stati sempre raggiunti con me sotto, e mai in altre posizioni dove invece si sono raggiunti dei quasi orgasmi, ma niente di più. Questo è risultato per lei da sempre un motivo si frustrazione crescente, e le ha fatto provare sempre meno attrazione per il rapporto sessuale. Poi sono nati nuovamente problemi di natura sentimentale dato che lei confessa di amarmi ma si sta abituando ad una piattezza di emozioni e di desiderio che non si risvegliano, ma anzi vengono soppresse involontariamente prima e volontariamente dopo. Lei per ora sta bene fisicamente perché non risente dei problemi post rapporto, perché tanto le davano più dolori che gioie. Attualmente qualsiasi mio tentativo di accendere qualsiasi fiamma non va mai in porto. Inoltre abbiamo scoperto di avere contratto la candida da mesi che però è già in fase di cura. Che posso fare? Faccio di tutto, e l'unica cosa che mi sono sentito di dirle di provare è di riavvicinarci ai rapporti con calma, con poca foga per evitare eventuali complicazioni o fastidi, ma non saprei che altro. Vi ringrazio dells risposte, al momento la situazione è davvero delle peggiori
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Itente,
Quando si trattano tematiche relative alla sessualità, fisiologia, psiche e coppia devono essere analizzate con cura e competenza.

La valutazione ginecologica o uro/ ginecologica per le problematiche recidivanti diventa obbligatoria, segue una consulenza di coppia, luogo simbolico ove dipanare la matassa " sentimenti e sessualità "

Le allego delle letture sulla complessa sfera della sessualità femminile.

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/109-anorgasmia.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3437-orgasmo-femminile-e-veramente-indispensabile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/150-orgasmo-femminile-vaginale-o-clitorideo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1620-orgasmo-femminile-i-10-ambiti-da-conoscere.html-

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html


Li legga e ne riparliamo.

Se raggiunge l' orgasmo nella posizione da lai citata, è normale e consequenziale all' indispensabile stimolazione clitoridea

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Gentilissima Dottoressa,
La ringrazio per la sua immediatezza. Ho letto gli articoli da lei consigliati e devo dire che ci sono alcuni elementi che devo farle presente. Come prima cosa sicuramente non c'è una vera e propria ansia da prestazione, il fastidio principale che risalta in lei è il fatto di doversi procurare "da sola" i suoi orgasmi. A lungo andare l'impossibilità di raggiungere il culmine del piacere in altre posizioni, in cui lei svolgerebbe un ruolo più "passivo", l'ha segnata profondamente e in me ha fatto sorgere dubbi sulla mia adeguatezza. Ci tengo a dirle che a livello anatomico risulto normodotato, e che ho cercato di correggere eventuali posizioni in modo da accentuare la stimolazione clitoridea, anche perché finora è l'unico tipo di orgasmo raggiunto, in quanto quello vaginale non è stato raggiunto dalla mia partner neanche attraverso l'autoerotismo. A livello di coppia abbiamo alcune diversità comportamentali nonché di interessi ma questo per me non è risultato invalidante, cosa che per lei in certi casi si. Ha un duro rapporto con se stessa e con il mondo, ricerca sempre la perfezione minuziosa in tantissimi contesti, dall'organizzazione dell'armadio (vestiti organizzati in ordine di lunghezza) a quella delle cartelle del computer, ma così come in tanti altri aspetti della vita, quindi determinate mancanze nonché certe imperfezioni le risultano intollerabili. Lei stessa una volta mi ha confessato che ritiene la sua ricerca di perfezione come un modo di compensare ciò che non è. Ha sicuramente una scarsissima autostima da un punto di vista fisico, cosa che io cerco di migliorare facendole complimenti da me sentiti in quanto ritengo certe sue opinioni davvero esagerate e per niente veritiere.
Possono queste condizioni influire sull'intimità?
Ultimamente oltre ai problemi prima citati si è aggiunta la mancanza nel provare piacere e di alimentare il desiderio da qualunqe aspetto, anche attraverso i seni, qualsiasi tipo di contatto non le fa né caldo né freddo, e se per caso sentisse un pò di piacere lo reprime perché il pensiero dell'eventuale rapporto poco o per niente appagante, ma anzi doloroso (causa cistiti) la inibisce. Personalmente cerco di fare quanto possibile e rientrante nelle mie capacità, ma capirà anche il malessere che sento. Come dovrei comportarmi per migliorare questa situazione?