Ssri e tutto il resto è noia?

Gentilissimi dottori,
il titolo è ironico, ma emblematico di quello che voglio chiedere. Alcuni specialisti, a cui mi sono rivolto, mi dicono che praticamente a parte gli ssri concretamente non ci sono altri farmaci che possono veramente curare la depressione...ma voi condividete? Inoltre, mi è stato detto che se una persona negli anni non è riuscito a curare significativamente coi farmaci la depressione e l'ansia vuol dire che probabilmente la strada farmacologica è da chiudere. Infine, per qualcuno l'uso di benzoziazepine nel lungo periodo è la soluzione più gestibile, per altri è la scelta peggiore e drammatica di tutte. Ognuno pare abbia la sua scuola di pensiero...non ci si capisce più niente:-)
In attesa di una risposta vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
1) immagino che per ssri lei intenda gli antidepressivi di seconda generazione
(quindi ssri, nsri, ecc). La risposta è no. Gli antidepressivi realmente più efficaci continuano ad essere i TCA (triciclici). Esistono anche gli anti-MAO, pochissimo usati, ma ugualmente efficaci.
2) prima di asserire che una depressione è refrattaria alle terapie farmacologiche occorre che siano stati provati almeno un farmaco di ciascuna categoria, alle dosi massime previste, e ciascuno per il giusto tempo. Occorre anche che siano stati provati , in aggiunta agli antidepressivi, gli antipsicotici atipici ed altre molecole (che non le sto a dire) ad effetto "adiuvante".
Dal 20 al 30% delle depressioni risultano comunque refrattarie ai farmaci. Di questo gruppo il 50% risponde alla TEC (Terapia Elettroconvulsivante).
3) Di regola le benzodiazepine,nella depressione, vanno usate in dosi moderate, perchè alla lunga possono peggiorare certi sintomi. Bisogna però essere realisti, ed ammettere che in talune situazioni sono necessarie. Le benzodiazepine sono gli analgesici dell'anima; non curano ma aiutano.
Il discorso appena fatto vale per la depressione; non vale per il Disturbo Bipolare.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Caro Dr. Carbonetti,
la sua risposta mi pare veramente competente e ineccepibile...mi spiace che siamo troppo distanti :-) Al primo quesito, che è quello che mi sconcertava di più, purtroppo invece con ssri intendevo e intendevano (questi specialisti) solo appunto gli ssri, tagliando del tutto anche le altre nuovi classi....compreso nsri, nassa eccetera. Ormai il mondo della psichiatria mi sembra una giungla boh, per le mie esperienze non ho mai sentito un'uniformità di pensiero sui farmaci e il loro utilizzo.
Ultima domanda: è vero che il Solian, a basse dosi, usato per la distimia, non si può prescrivere (mutuabile) per chi non è psicotico e che dà dipendenza?
La ringrazio in anticipo.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
L'amisulpride, una nipotina del vecchio Plasil,è commercializzata come Solian (mutuabile) alle dosi di 200 mg e 400 mg, e come Deniban o Sulamid (non mutuabili) alla dose di 50 mg.
Questa molecola, per certi meccanismi recettoriali su cui non mi dilungo, ha un effetto antidepressivo a basse dosi (con prevalente azione sulla dopamina) e antipsicotico alle dosi alte. Quindi il Solian ha l'indicazione per le psicosi schizofreniche, mentre Deniban e Sulamid sono indicati per la cosiddetta "Distimia", che è una forma di depressione.
In teoria quindi prescrivendo 1/4 di compressa di Solian 200 per una diagnosi di disturbo depressivo il medico andrebbe "off-label". Io so che molti medici mutualisti su questo punto sono elastici.
Non dà dipendenza.
Stimolato dalla sua domanda ho fatto una breve ricerca sul web ed ho trovato un articolo sul Deniban ( http://www.fobiasociale.org/deniban-caratteristiche-e-controindicazioni.htm ) pieno di inesattezze (se non sciocchezze). Se su internet , come temo, ci sono molte altre pagine così mal fatte mi spiego meglio le ragioni di tanti pregiudizi su argomenti di psichiatria e di psicofarmacologa

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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Grazie caro Dr. Carbonetti,
la ringrazio soprattutto per aver fatto quell'approfondimento sulle notizie che volano su internet. Pensi che è proprio la stessa pagina che avevo letto io, e che mi aveva spaventato. In passato, quando ero presso un altro psichiatra, mi è stato dato appunto il Solian 100mg e mi ricordo che mi aveva riattivato bene, senza darmi agitazione e nessun effetto collaterale particolare, a parte un po' d'aumento d'appetito e una gran voglia di uscire di casa...se quest'ultimo aspetto può essere considerato un effetto collaterale :-) Non ricordo alcun problema nel sospenderlo gradualmente...Il problema è che il medico da cui vado ora, concorde che potrei riprenderlo, non me lo vuole segnare come Solian, ma come Deniban...e da una parte capisco che bisogna rispettare le normative, e non le contesterei se fossero categoriche e assolute e se tutti utilizzassero la stessa misura ...però, perdoni la polemica, non so quanto siano "matematiche e nette" queste normative...visto che nella mia "storia clinica" s'è dimostrato vincente proprio l'utilizzo dei farmaci nella loro variante off label, forse penso che alcuni foglietti illustrativi dovrebbero essere ampliat e aggiornati.. Sinceramente non ci trovo nulla di clinicamente insensato...visto la varietà delle azioni esplicate dai farmaci e la soggettività del disturbo e della risposta ai farmaci
Allora, teoricamente, per essere fiscalissimi, nessuno medico potrebbe prescrivere (nè mutuabile nè a pagamento) il Rivotril per chi è affetto d'ansia, visto che l'unica indicazione autorizzata nel foglietto illustrativo è l'epilessia. mah... giungla di cavilli sanitari:-) Un caro saluto
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Aggiungo brevemente che lo so che noi pazienti siamo anche poco pazienti e rompiscatole, e ci arrampichiamo sugli specchi per rimediare i farmaci mutuabili, ma ci "arrampichiamo" (parola appropriata)...proprio per non cadere in una brutta china, non per diletto e voglia di fare dissertazioni mediche. Perdoni lo sfogo personale... che di certo non è rivolto a lei:-) di nuovo un caro saluto e ringraziamento.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Ha tutte le ragioni.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Caro Dr. Carbonetti,
la ringrazio per la solidarietà, comunque preferirei avere 0 ragioni e più salute:-) Ci tengo comunque a precisare che in realtà sarei pure d'accordo che i farmaci debbano essere pagati, visto che le case farmaceutiche svolgono un lavoro che ha il diritto di essere retribuito...il problema è che i prezzi non sono sempre alla portata...altrimenti non avrei alcuna polemica.
Un caro saluto.

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