Linfonodi e problemi dentari

Salve egregi dottori,
sono uno studente di medicina al III anno alle prese con un problema che mi affligge da febbraio 2014.

Brevemente:

a febbraio 2014 ebbi una forte infezione al II molare inferiore sx, a causa del fatto che mi era stato aperto per iniziare la sua devitalizzazione e praticare poi la terapia canalicolare di routine a causa di una carie (disse il dentista).
A causa del fatto che pero' provassi un dolore molto intenso nonostante l'applicazione di preparazioni per uccidere il nervo almeno per 3 sedute consecutive, a causa della paura non assolsi al dovere di ritornare di nuovo dal dentista (anche a causa dei doveri universitari, che slittano però in secondo piano rispetto alla paura).

Esattamente un anno dopo, dunque, questo dente ormai rimasto aperto ha cominciato a dare problemi a causa delle infezioni (una a febbraio ed una a maggi, con i classici segni e sintomi).

Nel mese di febbraio pero' e' capitato che studiando semeiotica e volendo provare su me stesso le tecniche di palpazione, sentii sotto le dita sul lato sx una sferula dura, non dolente e mobile.
Pensai che fosse certamente un linfonodo e chiesi a mio padre (medico) delucidazioni.
Rispose che era un linfonodo a suo parere tipicamente reattivo e volle comunque verificare il tutto facendomi fare una eco collo ed una eco tiroide, ed una Rx OPT.

Era tutto nella norma a parte "multipli linfonodi millimetrici bilaterali alla tiroide di natura reattiva"

linfonodo centimetrico reattivo adeso alla ghiandolla sottomandibolare sx in corrispondenza dell'angolo mandibolare corrispondente;

linfonodo di 2 centimetri intraparotideo di natura reattiva; non raccolte liquido-colliquativo; non presenti noduli;



i risultati della Rx OPT rilevarono
al primo molare sx e al secondo molare sx inferiori segni di periapiciti (mio padre ed il dentista dedussero anche la presenza di un granuloma);

si rilevo' la presenza di un terzo molare inferiore sx parzialmente incluso;

a dx in corrispondenza del III molare inf. residui radicolari con periapicite (non mi ha mai dato problemi, e pensare che credevo che il vecchio dentista avesse compiuto una "buona" avulsione, salvo poi scoprire che non era laureato!!);

morale e domanda finale:
il nuovo dentista e' riuscito a devitalizzare i denti molari a sx, a sanare grazie ad una lunga terapia le infezioni sottostanti, a chiudere i denti con il cemento odontoiatrico (spero si chiami cosi'!!);
sono in attesa di rimuovere i residui radicolari ed i denti inclusi;

a dx credo a causa dei residui radicolari sta comparendo un altro linfonodo che comunque e' minuscolo;

ora io mi chiedo e' possibile che in corrispondenza dei punti ormai curati a sinistra possano persistere dei linfonodi delle stesse dimensioni di quelle iniziali (sia mio padre che il dentista dicono che possono persistere per anni)

ed e' possibile che in alcuni casi avverta ancora delle sensazioni di fastidio alle regioni mandibolari ormai curate, anche dopo una terapia perfetta??
[#1]
Dr. Pierluigi De Giovanni Dentista 342 23
Gentile utente,
per quanto riguarda il persistere dei linfonodi ingrossati nelle zone già curate, come avrà modo di apprendere sicuramente lei stesso nel proseguimento dei suoi studi di medicina, va data ragione a suo padre ed al dentista che la sta curando in quanto molto spesso può accadere che, in seguito ad uno stato infiammatorio cronico, un linfonodo possa andare incontro ad un processo di fibrotizzazione per cui il linfonodo rimane di dimensioni aumentate e quindi palpabile ma non dolente. Questo fortunatamente non comporta però alcun problema: per cui stia sereno!
In merito alla sua seconda domanda invece, sarebbe necessario capire cosa intende lei per "fastidi".
Cordiali saluti

Dr. Pierluigi De Giovanni
ODONTOIATRA

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta dr. De Giovanni.

Per "fastidi" intendo sensazioni di lievissimo dolore spontaneo a carattere trafittivo, delle lievissime fitte insomma.

Il dolore e' localizzato a livello del linfonodo reattivo sottomandibolare, e in corrispondenza dell'angolo mandibolare.

Si manifesta tutti i giorni occasionalmente da quando il dentista mi ha praticamente cauterizzato con uno strumento arroventato il II molare inf. sx.

Non e' un dolore ne' continuo, ne' intenso.
Per questo lo definisco fastidio.

Ma poiche' ho avvertito una lieve dolenzia palpandomi la regione mandibolare, ho pensato che si tratti semplicemente come diceva lei di una infiammazione.

Sto assumendo semplicemente del paracetamolo.

Mio padre mi ha detto che non si sentono nemmeno altri linfonodi sul collo od altrove, quindi la causa e' sicuramente dentaria e che devo aspettare ancora il termine della terapia dentistica, che non mi devo preoccupare e che nella pratica medica saran cose che incontrero' anche io.

Scusi la prolissita' e l'ignoranza e grazie ancora.
[#3]
Dr. Pierluigi De Giovanni Dentista 342 23
Gentile utente,
i linfonodi reattivi di un evento flogistico possono, come già detto, rimanere tumefatti e palpabili anche dopo la risoluzione del focolaio infiammatorio ed anche la dolorabilità degli stessi può persistere ulteriormente per un determinato periodo di tempo. In genere però, se il focolaio si è risolto col tempo la dolorabilità va scomparendo. Per cui probabilmente è solo questione di tempo e dovrà aspettare ancora un po' per non avvertire più "fastidi".
Cordiali saluti.
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