Ansia:puo peggiorare?

Salve sono un ragazzo di 27 anni e mi ritrovo con tante domande e dubbi nella testa.Avrei bisogno di un vostro parere:sono stato in cura da una psicologa(terapia cognitivo comportamentale) per 5 mesi(interrotti per incombere del periodo estivo) per un forte stato d ansia ed inizialmente per attacchi di panico.quest ultimi si sono risolti invece i pensieri negativi che hanno generato l ansia sono ancora molto presenti in me;a volte mi fanno sentire isolato con grande sensazione di perdere il controllo producendomi crisi d ansia quasi 2/3 volte la settimana.Ora ho ripreso la terapia solo che con uno psicoterapeuta pensando fosse necessario nel mio caso assumere qualche medicina.Però anche questo psicoterapeuta non mi ha voluto far prendere nulla dicendo che con la forza di volontà ed esercizi che lui mi farà fare mi aiutera a superare questo periodo.Ora la mia domanda è:in questo modo la mai ansia non rischia di peggiorare?e se cosi fosse c è il rischio di psicosi o di impazzire?Solo con la volontà è possibile combattere questi pensieri negativi e lati caratteriali che mi sono portato dietro per tanti anni?

Grazie mille per l attenzione,attendo vostra risposta..
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Ora ho ripreso la terapia solo che con uno psicoterapeuta>

Vale a dire che ha cambiato psicoterapeuta?
Può spiegare meglio?

La cura farmacologica eventuale è di stretta competenza medica, uno psicologo psicoterapeuta non può prescrivere farmaci, semmai valutare l'opportunità di rimandarla a visita specialistica a tale scopo, a meno che il suo curante attuale non sia anche medico oltre che psicoterapeuta.

Le sue domande e i suoi dubbi sembrano tipici delle persone ansiose, ha fatto bene a riprendere il percorso psicoterapeutico che la può accompagnare a far fronte in modo efficace ai suoi disagi.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(...)Ora la mia domanda è:in questo modo la mai ansia non rischia di peggiorare?e se cosi fosse c è il rischio di psicosi o di impazzire?(..)
vorrei evidenziarle che questa non è una domanda ma il sintomo della sua ansia. detto questo, se è seguito da un terapeuta i rischi sono ovviamente ridotti, tuttavia il peggiorare o meno di una psicopatologia dipendono da una serie di fattori che, a volte, hanno poco a che fare con la terapia o con la gravità della "malattia".
legga questa
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4088-quando-il-paziente-si-allea-con-la-propria-malattia.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Utente
Utente
Allora ho cambiato psicoteraupeta in quanto quest ultimo è anche neurologo e neurochirurgo in modo da capire ci fosse il bisogno di prendere farmaci.Lui mi ha detto che la mia forza di volontà oltre ad esercizi che farò assieme a lui mi aiuteranno ad uscire da questo momento di difficoltà.Il problema è che sentendomi sempre afflitto da pensieri negativi ho la paura che anche questo non mi aiuterà a stare meglio e dunque ho prospettato la situazione di possibile uinsuccesso al mio nuovo psicoterapeuta che mi ha risposto dicendomi che se non ci metto la volontà è come guidare una macchina senza le mani e dunque mi ha fatto capire che ci potrebbero essere rischi di peggiorare..
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ha fatto benissimo ad esternare allo psicoterapeuta le Sue preoccupazioni sull'esito della terapia. Sembra, se non ho capito male, che Lei sia un po' scettico sulle psicoterapia e sulle sue tecniche e che avrebbe preferito il farmaco. Ho capito bene?

Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Cara dottoressa pileci,grazie per la sua tempestiva risposta inanzitutto.
In realtà io sono sostanzialmente contrario ai farmaci,temendone dipendenza ed assuefazione,però dopo i 5 mesi di psicoterapia con la prima psicologa non ho avuto miglioramento sensibili,ho riscontrato infatti che gli attacchi di panico erano passati ma erano presenti ancora crisi d ansia abbastanza forti.dunque ho deciso di rivolgermi a questo neurologo e neurochirurgo che tuttavia è' anche terapeuta per capire se ci fosse bisogno di prendere ansiolitici o altro,ma lui ha risposto negativamente.Ora il dubbio che mi pongo e' questo dato che le crisi d ansia senza apporto farmaceutico sono aumentate e con esse la sensazione Di isolamento e derealizzazione,e' possibile che questa ansia peggiori e mi porti ad avere psicosi se la mia volontà non dovesse bastare?ma poi mi chiedo se sono i pensiero negativi che generano ansia,perché la mia mente non fa altro che produrli,da cosa derivano?

Grazie per l attenzione,attendo sua risposta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Emozioni, pensieri e comportamenti si influenzano reciprocamente.
Nella prima psicoterapia quali indicazioni Le sono state fornite?
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dopo
Utente
Utente
Nella prima psicoterapia la mia psicologa ha più insistito sull aspetto cognitivo ossia sul farmi capire il perché di certe mie paure.Mi ha fatto capire sostanzialmente che ho ritardato il mio percorso di crescita in quanto fino a poco tempo fa ancora la mia famiglia(in particolare mia madre)si sostituiva a me e mi sgravava delle responsabilità.Ora in pratica crecendo mi sono accorto di dover fare tutto da solo e questo mi pone davanti un sacco di dubbi del tipo ce la faro?sono in grado di fare una determinata cosa?...Il tutto è difatti iniziato da un attacco di panico(in autostrada) a seguito di un periodo di forte stress tra università alla quale dopo anni mi ero reiscritto e ansie del mio primo fidanzamento.Quindi la psicologa è stata brava a farmi capire da dove nascono le mie paure(molte di queste non sono nemmeno mie ma di mia madre)però non mi ha aiutato a tenere a bada il mio essere fissato ed ipocondriaco che ha fatto si che questi pensieri mi accompagnassero per l arco di molte giornate culmianndo in vere e proprie crisi di ansia.Ora pero non mi ha risposto alla prima domanda del post precedente:se non riesco a tenere a bada questi pensieri c è il rischio di peggiorare e perdere il contatto con la realtà sfociando in qualche psicosi?oppure anche questa paura è frutto di pensieri negativi automatici che mi generano ansia?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
C'è il rischio di stare peggio, certamente, ma quelli della psicosi sono altri meccanismi.
La Sua preoccupazione però fa parte del problema, essendo Lei una persona ansiosa e le rassicurazioni (qui o in terapia) peggiorano la situazione....

Cordiali saluti,
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dopo
Utente
Utente
Quindi lei dal quadro che le ho descritto,sarebbe propensa più a continuare con la cognitivo comportamentale oppure inziare un percorso farmacologico?lei di prassi come si comporterebbe?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Sull'opportunità di iniziare una terapia farmacologica deve pronunciarsi il medico psichiatra, oppure è proprio il terapeuta che La segue a dover ritenere utile l'invio dallo psichiatra per una consulenza.
In genere la terapia eclettica (farmacologica e psicologica) va bene.

Cordiali saluti,
[#11]
dopo
Utente
Utente
capito il suo discorso.Mi dovrò affidare al mio neurologo dunque che dice che non ce ne sarà bisogno.Io non so che strada è meglio percorrere in quanto da una parte spaventato dall assumere farmaci dall altro invogliato a farlo in quanto c è la possibilità che questa terapia cognitivo comportamentale non mi migliori ma peggiori.Il problema è che se vado da 10 medici diversi mi daranno tutti indicazioni differenti.
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