Formazione di catarro in paziente tracheostomizzato

Gentili dottori,
A seguito di un'emorragia cerebrale mio padre è tetraplegico. Muove leggermente la bocca, deglutisce, ma gli si forma catarro nella gola che viene aspirato tramite la tracheostomia.

L'operazione non è del tutto indolore (diventa rosso, i battiti aumentano, ha dei movimenti sussultori), ma dopo respira meglio.

Adesso verrà trasferito in unità stroke di neurologia e in seguito in neurologia normale.

C'è bisogno di assistenza continuativa da parte della famiglia durante la notte?

Da quel che ho potuto vedere i farmaci che gli stanno dando sono ridotti al minimo.
Ha problemi cardiaci e lo trattano solo per quello.

Usare fluimucil o cose più forti, richiedere la visita di un otorino, è opportuna?

Grazie infinite
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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Buon giorno, la valutazione circa la necessità di una presenza continuativa dei familiari va fatta in base alle reali necessità del paziente, anche perchè immagino che, anche in neurologia, ci sia una presenza infermieristica che potrebbe anche essere sufficiente.
Io credo che i medici curanti siano i soli che possano darle maggiori informazioni in merito perchè conoscono il babbo da vicino. Le stesse considerazioni valgono per consulenze e /o terapie aggiuntive.

Saluti.

La consulenza e' prestata a titolo
puramente gratuito secondo lo stile MedicItalia
Dottoressa Anna Maria Martin

[#2]
dopo
Utente
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Gentile Dottoressa,
Vorrei chiedere un'altra informazione. Al momento mio padre sta recuperando. La produzione di catarro è diminuita (da 8 aspirazioni in un turno di un infermiere a 2), muove la testa, il braccio sinistro e sembra pienamente cosciente.

Deglutisce e tossisce ogni tanto. Per adesso è tenuto nel reparto di neurologia e a giorni verrà trasferito in un centro specializzato nella riabilitazione neurologica.

Al momento però, pur essendo mantenuto idratato tramite flebo e sondino, ci chiedono di non dargli da bere per paura che qualche goccia d'acqua vada di traverso. Ci permettono solo di dargli acqua tramite delle garzine imbevute.

Mi hanno detto che la figura professionale che valuterà quando poter tornare a bere è il logopedista. è corretto?

I medici usano la massima prudenza, ma dato che già adesso deglutisce, quale percorso di valutazione posso richiedere (anche tramite consulenze a pagamento) per valutare se è già adesso in grado di bere (anche solo piccolo quantità d'acqua)?
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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Buona sera, è corretto usare la massima prudenza senza forzare, per non correre il rischio di rovinare un percorso di cure corretto e mi sembra efficace.
Bere dell'acqua non è indispensabile a suo padre ed ha forse solo un valore simbolico per voi, quindi ascoltate i medici ed abbiate pazienza sopratutto per il bene del babbo.
Saluti.
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