Tecnica della peggiore fantasia

Buon giorno, lo so che questo consulto sarebbe meglio non scriverlo ma piuttosto che andare a cercare informazioni sul web o continuare a rimuginare penso sia più saggio rivolgersi direttamente a voi.

Ho iniziato da poco una terapia breve strategica. Dopo aver appurato che ho una tendenza spiccata all'ossessività, la terapeuta mi ha prescritto la tecnica della peggiore fantasia (per mezz'ora al giorno pensare alle cose che più mi spaventano).

Bene, io ho pensieri ossessivi di diversi contenuti che ritornano ciclicamente e si alternano, e le ho chiesto se potevo pensare a qualsiasi cosa durante la mezz'ora, ha detto di sì.
Ieri sera ho avuto qualche accenno di pensiero ossessivo di tipo omosessuale (a periodi mi vengono), allora stamattina ho colto la palla al balzo per lavorarci sopra durante la mezz'ora.
In genere quando ho questo pensieri ossessivi "omosessuali" tendo a non dare loro troppa corda e men che meno a mettermi alla prova perchè so che entrerei in un circolo vizioso senza fine. Li lascio fare e dopo un po' se ne vanno.
Oggi però durante la mezz'ora, dato che mi è stato richiesto, ho immaginato scene di sesso con altre donne, anche in maniera dettagliata e ho scoperto con orrore che la cosa mi eccita, e più mi spingevo in là con la fantasia peggio era. Quando è suonata la sveglia dopo la mezz'ora ero inquieta, un'ansia terribile: è come se la prescrizione avesse peggiorato il problema, ora ho proprio la sensazione di essermi scoperta omosessuale, e mi verrebbe l'impulso di mettermi alla prova e andare a cercare dei video per vedere cosa mi succede ma so che non ne caverei un ragno da un buco.

So che qua ci sono dei terapeuti di tbs, quindi chiedo: dove ho sbagliato? Oppure è normale che le prime volte la peggior fantasia amplifichi il problema?
Non riesco a smettere di pensarci, telefonare alla terapeuta mi sembra eccessivo, ci conosciamo appena; in più mi sentirei anche un po' a disagio a mettermi a parlare di queste cose al telefono.
Grazie dell'attenzione.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
quando avrà la prossima seduta?
Ritiene davvero che una nostra risposta potrebbe essere risolutiva? A mio avviso l'ansia si placherebbe magari per un pochino, ma poi tornerebbe punto e a capo...
Un suggerimento, piuttosto. Prenda nota di queste difficoltà, di questi pensieri, di queste sensazioni in modo da poterne parlare in modo più approfondito con la Collega che la segue e che dovrebbe essere in questo momento il suo riferimento.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Utente
Utente
Lo so bene che non serve a niente chiedere rassicurazioni per queste cose, ma questa volta provocare volutamente le ossessioni mi ha destabilizzato tantissimo, non mi era mai successo e non so dove sbattere la testa. Ho pensato che il "male minore" fosse scrivere qui, piuttosto che andare a cercare informazioni altrove. La seduta sarà marcoledì, sicuramente gliene parlerò, ma il problema è come arrivare a mercoledì, e se continuare o no con la mezz'ora.
Vedrò domani, non credo abbia nemmeno senso farmi troppo male, c'è un limite a tutto.
Grazie per la risposta.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
La prescrizione di un "compito a casa" non deve essere una condanna.
D'altro canto, anche il fatto di non riuscire a svolgerlo può fornire indicazioni utili al prosieguo della terapia.
Da nessuna parte potrà trovare informazioni su cosa fare, perché la sua situazione, la sua storia è unica: la decisione se ripeterlo o no sta a Lei, discutendone poi in seduta.
Oppure può decidere di sentire telefonicamente la psicologa (effettivamente mercoledì è ancora un po' lontano...) per confrontarsi con lei e decidere insieme come comportarsi.
Avete qualche accordo in merito alle chiamate o ai messaggi tra una seduta e l'altra?
Non avevate previsto la possibilità che questo compito le facesse aumentare l'ansia?

[#4]
dopo
Utente
Utente
No, non è stata presa in considerazione questa eventualità e non abbiamo parlato della possibilità di sentirci tra una seduta e l'altra. A me non è nemmeno venuto in mente, non mi era mai capitato di sentire l'esigenza di contattare le mie terapeute precedenti.
Ho paura di risultare invadente e fuori luogo ma se la cosa diventa ingestibile proverò a contattarla.
Per quanto riguarda il continuare con la prescrizione farò come dice lei, lasciandomi un margine di libertà di decidere.
Non credo di essere una persona stupida ma quando sono dentro a queste dinamiche ossessive mi sento davvero un'idiota... Ma si sta malissimo.

La ringrazio dei pareri è stata davvero una salvezza poterne parlare. Grazie!
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Ma si sta malissimo.>>

Nessuno può mettere in dubbio il fatto che la sua sofferenza sia reale.

<<Non credo di essere una persona stupida ma quando sono dentro a queste dinamiche ossessive mi sento davvero un'idiota... >>

Ottima osservazione: può infatti essere di fondamentale importanza tenere a mente che noi NON siamo il nostro disturbo.
Tenga duro e vedrà che, con l'ausilio della terapia, le cose non tarderanno ad andare meglio.

Sereno riposo.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie dell'incoraggiamento, speriamo dottoressa.
Ho comunque deciso di continuare con la tecnica, visto che tanto ormai l'ossessività tra ieri e oggi ha raggiunto livelli "epocali", tanto vale continuare.
Inoltre mi è venuto in mente un passaggio (sulla tecnica della peggiore fantasia) di un libro che ho letto da poco, prima di decidere di iniziare la terapia, di un terapeuta breve strategico:

" [...] per iniziare a produrre effetti terapeutici l'esercizio deve essere ripetuto tutti i giorni per almeno due settimane [...] Infatti, esposizioni immaginative di durata troppo breve danno generalmente luogo al fenomeno opposto a quello del paradosso, ossia la sensibilizzazione. Oltre ad essere inefficace, si risolve in un'ingiustificata "sevizia" per il paziente e in un reale peggioramento. In altri termini, per arrivare a spegnere il fuoco soffocandolo, si deve aggiungere molta legna, altrimenti il rischio che si corre è semplicemente quello di alimentarlo."

Un caro saluto.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Mi fa veramente piacere che abbia trovato la SUA risposta ad un momento critico.
Cari saluti anche a Lei.