Valutazione invalidita' permanente

Gentili Dottori buonasera,
vi scrivo per avere un vostro parere in merito alla mia situazione.
Sono in causa contro una assicurazione per un infortunio, si tratta di una polizza infortuni che applica la tabella inail del 1965.
Il ctu nella bozza della perizia ha applicato la tabella ania al mio infortunio (lesione del cercine glenoideo con slap lesion e tenotomia del clb) e mi ha assegnato 3 punti (che peraltro sono azzerati dalla franchigia). Il mio dottore di parte nelle sue osservazioni ha risposto che per il mio infortunio ritiene equi 3 punti in applicazione della tabella ania, ma in applicazione della tabella inail i punti da assegnare devono essere 6 perche nella menomazione più vicina e di riferimento, ovvero l'anchilosi della scapolo omerale, la tabella inail assegna il doppio dei punti della tabella ania.
Il ctu nella perizia finale invece mi ha dato 4 punti in applicazione della tabella inail. Cosa ne pensate? Come si calcolano i punti di un infortunio se la menomazione non è espressamente riportata in tabella?
Vi ringrazio per la gentile risposta.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,
se è stata effettuata una consulenza tecnica d'ufficio, significa che è in corso un procedimento giudiziario, nel quale i Suoi interessi sono tutelati da un legale, che a sua volta ha nominato un consulente di parte.
Sarà questi a dover formulare, se del caso, osservazioni critiche alla valutazione del CTU, ed a verificare se la metodologia adottata è corretta.

Nello specifico, trattandosi di assicurazione privata, è indispensabile riferirsi alla polizza con le relative condizioni, ed accertare quali sono le clausole che in essa disciplinano la valutazione del grado di invalidità permanente per i casi non espressamente riportati nella tabella INAIL.
Per quanto è a mia conoscenza, solitamente le polizze prevedono per tale ipotesi una valutazione sulla base della "riduzione della capacità lavorativa dell'assicurato al proficuo lavoro, indipendentemente dalla sua professione", concetto teorico che è assimilabile, anche se non del tutto, a quello della "capacità lavorativa generica".

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]