Psicofarmaci

Salve,
il mio psichiatra mi ha prescritto 1g di Zoloft 50 al giorno e 2 grammi di depakin 300. La diagnosi è disturbo dell' adattamento con ansia ed umore depresso misti, fobia sociale con demoralizzazione, disturbo evitante e sintomatologia ossessiva.

Non ho avuto tempo di discutere con lo psichiatra e vorrei porvi alcune domande.

- Essendo giovane, non vi è il rischio che i farmaci influiscano negativamente sullo sviluppo del mio cervello?
- Fanno ingrassare?
- A cosa serve il depakin nello specifico?
- Non vi è il rischio che "danneggino" il cervello in maniera più o meno permanente?
- Che differenza c'è tra assumere droga e prendere i farmaci (oltre alla legalità ed al fatto di essere seguiti)?
- Lo psichiatra mi ha detto che il trattamento minimo è di un anno. Non è possibile interrompere prima o assumere farmaci che non richiedano tutto questo tempo?
- I farmaci curano i sintomi o la malattia?
- Influiscono sulla capacità di ragionamento/pensiero? Possono alterare la personalità?
- Ci sono alternative valide alla farmacoterapia?
- E' possibile diventarne dipendenti? C'è il rischio di non riuscire a smettere?


Mi rendo conto che molte delle domande sono dei luoghi comuni, ma per me questo è un mondo nuovo che non conosco assolutamente e a cui ho un po' paura ad avvicinarmi.
Grazie in anticipo


[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Vedo con rammarico che ha parlato veramente poco con il suo psichiatra. Fermo restando che sarebbe opportuno discutere con il suo specialista rispetto a determinate tematiche, cercherò di chiarirle alcuni dubbi.
1) no
2) potenzialmente i due farmaci, in particolare il depakin, potrebbero provocare un aumento dell'appetito. Una alimentazione equilibrata e un esercizio fisico regolare dovrebbero limitare al massimo un'eventuale possibilità di aumento di peso
3) il depakin é uno stabilizzante dell'umore che può essere usato anche in situazioni in cui ci sia una cospicua componente ansiosa o di discontrollo degli impulsi. L'obiettivo specifico della sua prescrizione dovrebbe essere stato esplicitato dallo specialista e comunque va discusso con quest'ultimo
4) questa domanda é completamente senza senso
5) questi disturbi hanno la necessità di un periodo di stabilizzazione abbastanza lungo. Ecco la ragione dei 12 mesi. Interrompere prima espone ad un rischio più elevato di ricadute, anche in tempi brevi. Anche altri farmaci richiedono gli stessi tempi
6) i farmaci curano disturbi che per la loro storia naturale hanno la possibilità di ripresentarsi. L'associazione con un per sorso psicoterapico, se indicato, può contribuire a ridurre questa possibilità. Tenga presente che ad eccezione di molte malattie infettive e di molte malattie trattate dalla chirurgia, la maggior parte dei disturbi che affligge il genere umano ha la possibilità di ripresentarsi
7) non influiscono sul pensiero, a meno che non siano usati in dosaggi non idonei e dunque provochino effetti non desiderati, come la sedazione. Non alterano la personalità
8) la psicoterapia può essere un alternativa, in alcuni casi. La valutazione spetta sempre allo specialista che indica vantaggi e svantaggi di terapia farmacologica e psicoterapia e quale sia la migliore posizione per ogni singolo paziente. L'associazione di entrambe, se indicata, può costituire una valida alternativa alla sola terapia farmacologica.
8) i farmaci usati sotto controllo specialistico non creano dipendenza. La regola é l'assunzione temporanea. Determinati tipi di disturbi possono richiedere terapie prolungate.

Spero di esserle stato di aiuto.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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