Sto male e non so come uscirne

salve.ho 22 anni.mi sposerò il prossimo anno con il mio fidanzato da 6 anni.da un mese vivo con mia madre e mio fratello nell'appartamento attiguo a quello di mio padre (è stato diviso in 2 dopo la separazione).il prossimo anno andrò nell'appartamento al piano superiore.non ho mai avuto un bel rapporto con i miei genitori.con mio padre non c'è mai stato dialogo.ha una mentalità antica.con mia madre fin da quando sono piccola è stato difficile.spessissimo urlava, mi ricordo che una volta mi ha strappato i capelli, mi buttava le mie cose per la camera se non erano in ordine. è stata capace di non parlarmi per un mese quando frequentavo le medie (e lo ha rifatto molte volte).mi ha sempre detto che sono malata e che devo fare qualche cura (perchè ero timida e non avevo molti amici, perchè volevo dimagrire, poi non so neanche più perchè).per tutto il liceo il sabato pomeriggio ho lavorato nel suo negozio (non perchè me lo abbia chiesto, ma perchè mi piaceva e mi piace, e per avere un minimo di indipendenza economica).il giorno dopo l'esame di maturità ho iniziato a lavorare tutti i pomeriggi nel negozio. da sempre (anche da bambina) non ho mai chiesto niente, non ho mai detto "mamma o papà mi comprate questo?" mai. ho sempre aiutato in casa. ho sempre studiato. adesso frequento l'università (pagata per metà da sola, libri comprati da me). nonostante ciò quando chiedevo il permesso di tornare a casa più tardi (le 23:30 sono state il mio orario fino a 18 anni), o di andare un pochino più lontano una giornata sembrava che stessi chiedendo chissà cosa. comportamento che non hanno avuto con mio fratello (grazie al cielo).
all'inizio del 2014 si viene a sapere che mio padre sta malissimo con il fegato. è malato di epatite c, ha abusato con gli alcolici (lo abbiamo seguito e abbiamo scoperto che faceva il giro di diversi bar al giorno, nonostante non lo abbiamo mai visto ubriaco), e si scortica continuamene la pelle, tanto da ridurre i vestiti a chiazze di sangue (mi è venuta la fobia anche di toccarlo per paura di contagiarmi). per me è stato un crollo, ho avuto delle crisi di panico.a primavera scopro che mia madre vede un altro, dimagrisce paurosamente (per lei sono esagerata e devo farmi gli affari miei), non fa più niente in casa, inizia a uscire tutte le sere e a rientrare tardi. io stavo impazzendo. le ho detto di separarsi da papà o gli avrei detto tutto, lei mi ha detto che non avrebbe più visto questa persona e me lo ha rinfacciato. poi l'ha rivista e mi ha detto di farmi gli affari miei.tra lei e mio padre sono state sempre urla.quando ho annunciato il matrimonio non sono stati contenti. ho scoperto che lei ha chiamato un amico per convincermi a non sposarmi.non mi chiede nulla della casa, niente di niente.io penso di odiarla e lei lo sa.anche se non mi fa niente di male io ci vedo il male, me ne ha fatte troppe.sto male perchè non capisce quello che mi ha fatto,continua a dirmi che ho bisogno di una cura, che lei non mi ha fatto nulla, e se lo ha fatto era perchè si è trovato in una situazione difficile con mio padre. dice che non può farci niente, che tanto tra un po me ne andrò di casa e non la verdò. ma perchè non capisce che io ho bisogno di una mamma? io ne ho bisogno e lei non c'è, non c'è nemmeno quando accompagno mio padre alle visite e scoppio a piangere perchè vedo le sue condizioni, scorticato su tutto il corpo.mi ha consolato un'infermiera. non posso permettermi uno psicologo. non so che fare, ormai scatto anche se lei non mi dice niente,non ce la faccio.mi ha lasciato sola nel momento del bisognio vorrei una madre presente, con cui poter parlare,e continuo a rimanere male ogni volta che vedo che si disinteressa di tutto ciò che le dico. ormai mi fido solo del mio futuro marito e di mio fratello.senza di loro non ce l'avrei mai fatta in questo periodo.e nonostante tutto devo mostrarmi forte davanti a mio fratello quindicenne.
[#1]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta
Buongiorno,
ho letto con grande emozione la sua lettera....sento che ha tante cose da dire, e mi sento un po' in colpa di non avere molto da risponderle.
La situazione che descrive rende l'idea di un grande sforzo che fa ed ha fatto, e sebrerebbe oggettivamente complessa e faticosa da sostenere per chiunque.
Sembra avere un grande senso di responsabilità, che le fa chiedere aiuto per sé e per chi le sta vicino....
Allora, sebbene lungi dal voler dare credito a sua madre,
mi sento di consigliarle di cercare fuori dal suo contesto affettivo e famigliare un aiuto reale, anche fosse solo per una verica del grado di stress a cui è sottoposta.

La rete può offrirle spazio per lo sfogo, ma per darle aiuto non penso possa bastare.
Accerti se può giovare di un reale supporto psicologico, e verifichi se è vero quel che dice "di non poterselo permettere". Sono certa che il suo medico di famiglia può indicarle a cui rivolgersi senza dover affrontare uno sforzo economico, se è a quello cui si riferiva.

La saluto cordialmente



[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Cara Ragazza,
ci narra una storia familiare dolorosa e complessa, un rapporto difficile con i suoi genitori, in particolare con la mamma, un padre malato di cui lei si prende amorevolmente cura.

E' comprensibile dato quanto ci ha esposto la sua sofferenza, così immersa e coinvolta gioco forza nei problemi familiari e in relazioni disfunzionali.

Purtroppo non le è dato di cambiare sua madre, ma può passo passo maturare una maggiore distanza emotiva da lei, dal suo coinvolgimento nelle relazioni familiari distorte che ci ha esposto. e dai problemi di cui si fa carico.
Il suo progetto di coppia, futuro matrimonio la aiuterà a svincolarsi dalla sua famiglia, spero anche a livello emotivo, se saprà mettere i giusti paletti.
Ciò non significa cancellare i suoi, ma maturare come già ho detto quella corretta distanza emotiva che le consenta di pensare a costruirsi serenamente la sua vita futura.
Ora sta facendo un'immensa fatica, il carico che si porta è davvero pesante, è comprensibile il suo malessere.
< non posso permettermi uno psicologo. non so che fare>
Può incontrare un nostro collega rivolgendosi al servizio pubblico, presso le strutture ASL del suo territorio come ad esempio il Consultorio Familiare.
Sarebbe opportuno per farsi accompagnare a far fronte al suo stato di disagio e anche per gestire in modo migliore e più opportuno per lei le problematiche familiari in atto.

restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara ragazza,

la sua lettura trasmette davvero tanta sensibilità e dolcezza, oltre che senso di responsabilità...

una giovane ragazza "adultizzatazzata", che non può permettersi ne' la serenità di viversi il quotidiano e nemmeno di avere un supporto da chi, come la madre, dovrebbe rappresentare il perno della sua esperienza di vita.

Tanta, troppa sofferenza, che deve poter individuare ed elaborare, per poter ristrutturare il suo quotidiano e iniziare un nuovo "processo" di vita.

L'elaborazione di questi suoi vissuti le permetterà, di converso, di guardare alla sua vita di coppia con più serenità e fiducia.

Si fidi e si affidi a qualche struttura pubblica, così da iniziare ad "assaporare" un po' di leggerezza nel suo quotidiano...


Di cuore, rimaniamo in ascolto!
[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Genrile Ragazza,
un vissuto così complesso e delle domeniche familiari così controverse e dolorose, obbligano ad un ascolto de visu.

L'aspetto economico è arginbile, presso le strutture pubbliche troverà dei nostro colleghi in convenzione e pagando un modesto tiket potrà usufruire dell'aiuto che necessita.

Si fida soltanto del suo futuro marito, ma dovrebbe trovare serenità e quiete dentro di se, per affrontare il matrimonio.
La fiducia è un tema complesso .....e parte da lontano, dai luoghi dell'infanzia.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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