Senso di vuotezza, autostima, assertività, impotenza, valore di sè

Salve, scrivo qui perché non ce la faccio più. Ho 23 anni e da ANNI provo tutte queste belle cosette: mi sento insignificante, vorrei costantemente riconoscimenti esterni per capire se valgo qualcosa, per capire se sono speciale o ho delle potenzialità nascoste; fisicamente mi sono accettata, ma non sono assertiva, ho sempre incassato e subito, non so rispondere, mi sento noiosa, ogni tanto ''somatizzo'' tutta la mia insoddisfazione (sono pure perfezionista) verso tratti del mio aspetto fisico, non mi sento mai abbastanza bella nè intelligente.
Tutti han capito la loro strada nella vita, io no. In più invidio chi è più intelligente, più spiritoso, più sicuro di sè, più assertivo. Non riesco a ragionare. Sono troppo seria, e solo a volte mi arrabbio tantissimo, dovrebbe essere normale ma non la vedo così. Me la prendo per piccolezze, mi danno fastidio le ingiustizie, l'ipocrisia...Però al contempo invidio chi lo è, perché in fondo riesce a cadere sempre in piedi!
Nessuno mi rispetta e non mi sento ascoltata, parlo pochissimo, non so mai cosa dire... mi sento scema e ingenua! E forse lo sono, e non lo accetto.
Vorrei tanto possedere doti come l'ironia, l'assertività, e un'ottima oratoria, invece gli altri sono sempre meglio di me, hanno sempre l'ultima parola, ecc ecc...
Proprio per questo preferisco non confrontarmi con la gente, perché poi rivedo sempre questo lato, ed ogni volta mi sembra di essere da meno...
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
le premesse riguardanti se stessa si riverberano gioco forza sul rapporto con gli altri. Se lei per prima non si piace, si sente insignificante, non sa cosa dire, in che modo parte nel relazionarsi agli altri?

<Nessuno mi rispetta e non mi sento ascoltata> ma è il suo modo di pensare su sé che produce questi effetti, non crede?

<(sono pure perfezionista)> e infatti, standard elevati, paura di sbagliare e del giudizio non possono rendere sciolto e naturale il suo modo di relazionarsi con gli altri.

Dovrebbe imparare a volersi più bene, a ritrovare risorse e potenzialità smarrite, a conquistare una migliore autostima e sicurezza. Un nostro collega, ma direttamente, la potrebbe accompagnare in questo percorso.

Anche perché l'evitamento che lei mette in atto per paura del confronto, altro non fa che rinforzare il problema.

Cosa fa nella vita, studia, lavora? Come vanno le cose in famiglia?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Cara ragazza,

provo a comprendere la sua "disperazione"...

Il non sentirsi "essere"; il non sentirsi ascoltata... l'incapacità, il timore di "incrociare" lo sguardo altrui...


< Vorrei tanto possedere doti come l'ironia, l'assertività, e un'ottima oratoria, invece gli altri sono sempre meglio di me, hanno sempre l'ultima parola, ecc ecc...>


Questa è la nostra "percezione" della realtà.... e su questo possiamo provare a comprendere il perché.

< Proprio per questo preferisco non confrontarmi con la gente, perché poi rivedo sempre questo lato, ed ogni volta mi sembra di essere da meno... >

L'evitamento non aiuta, anzi "connatura" aspetti antichi che ci rappresentano.


Si affidi ad un Consultorio della sua città.

Con un modesto ticket può iniziare a prendersi cura di se' e di questa sua "crisi esistenziale", che sembra "dilagare" ogni angolo del suo spazio vitale.

Un caro saluto,

di cuore
[#3]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo con le Colleghe e la invito a prendere contatto col Consultorio , dove sarà accolta, compresa, aiutata a rileggere la sua vita e il suo modo di porsi.
Intanto però mi domando che tipo di educazione ha avuto, che storia ha alle spalle, ci sono stati problemi nella sua famiglia , perchè questa sua infelicità , insicurezza ,senso di sconfitta mi fa pensare che ci sia stata poca gioia e poche conferme nella sua vita, di cui non ci dice niente.. ora cosa fa..lavora , studia .. o soffre in un angolo più da sola che può ?
Credo che ci siano dei problemi in lei, ma amplificati , sofferti, da un io critico e severo che è dentro di lei..
Restiamo in ascolto, sperando che ci vada davvero a farsi aiutare de visu..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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