Fobia sconosciuta, cerco informazioni

Salve, recentemente sono entrato a conoscenza di una mia piccola paura di cui però non sono riuscito a identificarne il nome e tantomeno trovarne riscontri su internet. Ho notato di provare un senso di angoscia o ansia immaginando di trovarmi in mezzo all'oceano da solo (sono più che sicuro che non sia talassofobia o megalofobia), lo stesso tipo di angoscia lo provo quando penso a immagini come questa http://vitadadonna.com/…/2012.04_IT_editoriale_cover3.jpg.6…
Trovarmi magari di fronte a un'enorme nave che solca l'ancora più enorme oceano, se dovessi definire questo senso di ansia non lo limiterei al solo oceano ma anche a elementi sconfinati come lo spazio e altro, credo che la mia "paura" risieda nelle cose incontrollabili per la loro enormità, quasi incontenibili e caotiche (non disordinate)
Cerco qualcuno che sappia dare un nome e magari informazioni riguardo queste mie complicazioni.
Grazie.
[#1]
Dr. Adriano Raffaele Principe Psicologo 70 3
Caro Signore,
spesso questo tipo di sensazioni rientra in una paura degli spazi aperti, del sentirsi soli o abbandonati e sentirsi schiacciati da qualcosa molto importante nella nostra vita.
E' molto importante che lei gestisca ed affronti il suo problema andando da un collega a lei vicino per prevenire la possibilità che si allarghi ad altre aree della sua vita.
Cordialmente,

Dr. Adriano Raffaele Principe
Psicologo Infanzia e Adolescenza - CTU -
Psicoterapeuta Psicoanalitico
Collaboratore Università di Chieti

[#2]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caro ragazzo,

credo che l'aspetto fondamentale non sia la ricerca "spasmodica " on line di dare un nome a questa " sensazione ", ma capire perché questo tipo di pensiero?

Quasi come se, nella ricerca, mi fossi "immedesimato" in qualcosa?

La capacità di non riuscire a controllare!!


..< credo che la mia "paura" risieda nelle cose incontrollabili per la loro enormità...>


Un po' come " la paura della paura"...


Un'ansia anticipatoria!



Provi a riflettere...

Un caro saluto




[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie innanzitutto per le risposte date, spero che questa discussione non vi rubi troppo tempo, ma vorrei chiarire alcuni dei punti delle vostre opininioni che mi sembrano discostanti con il mio pensiero e i miei attuali sentimenti. Non credo centri l'agorafobia o la paura della solitudine in quanto la stessa natura e la solutudine le trovo abbastanza confortanti nel momento del bisogno. Vorrei soffermarmi tuttavia su un punto che entrambi avete colto e forse quello che si avvicina di più, non è più che altro il desiderio di controllare tutto (mi informo per curiosità infatti spesso mi lascio passare le cose addosso) ne la paura di situazioni future (se così posso definirla) ma di elementi inconcepibili e ingestibili per chiunque, non grandi domande irrisolvibili (astratte) ma situazioni possibili fatte da elementi reali ingovarnabili.
Comunque grazie alle vostre domande credo di aver colto l'origine del mio problema, credo che le immagini che ho descritto rappresentano inconsciamente un significato astratto, cioè l'impossibilità di accettare i miei limiti e di non poterli superare, infatti è fin da piccolo che bramo un desiderio di superiorità sugli altri che ho sempre cercato di mitigare per evitare delusioni portando però ansia e angoscia. Se dovessi associare un significato più giusto all'immagine di me nell'oceano sconfinato sarebbe quella di voler risolvere problemi ingestibili per chiunque da solo, in modo da ottenere cosi un senso di appagazione e di superiorità verso tutto e tutti.
Tuttavia il fatto di pensare di non riuscire a superare i miei cotanei e i mei limiti provoca ansia in me. Sono pazzo?
[#4]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissimo,

<.... è fin da piccolo che bramo un desiderio di superiorità sugli altri che ho sempre cercato di mitigare per evitare delusioni portando però ansia e angoscia.

Se dovessi associare un significato più giusto all'immagine di me nell'oceano sconfinato sarebbe quella di voler risolvere problemi ingestibili per chiunque da solo, in modo da ottenere cosi un senso di appagazione e di superiorità verso tutto e tutti ...>

Questo desiderio di "superiorità" e, quindi, la capacità di "saper fare" ed essere più intelligente degli altri, le permetterebbe di appagare il suo "Ego"...

Una sorta di nutrimento per la nostra autostima. Ed ecco che il nostro bisogno e' arcaico e complesso, in quanto le relazioni, complesse già di per se', richiedono di "maturare" fiducia e stima in se stessi.

Un vissuto che si sperimenta con le nostre relazioni primarie e, soprattutto, la loro capacità di rendecii autonomi e indipendenti.


Un caro saluto
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