Vergine a quasi 28 anni

Salve a tutti gentili dottori, vi scrivo perché purtroppo soffro di questa bruttissima e debilitante malattia chiamata verginità, che più tempo si lascia passare senza curarla più i sintomi e le sofferenze causate al malato peggiorano, ed inoltre può anche portare a cronicizzazione visto che l'invecchiamento tende a ridurre le probabilità di vedere la malattia regredire spontaneamente e senza ricadute (perché purtroppo per alcuni ci sono anche quelle).
Al di là della della metafora con le malattie "presunte reali", ritengo che questa condizione mi stia veramente portando alla pazzia.
Non aver mai avuto una donna e provato certe esperienze è una cosa molto difficile da accettare, sopratutto di questi tempi nella nostra società sempre più secolarizzata e nella quale dei perfetti idioti come me che un tempo davano tanta importanza all'imperativo di "ogni cosa a suo tempo" alla fine si son ritrovati fregati dal fatto che quel tempo non arrivava mai e che più che aspettare la donna giusta era meglio prendersi, anche se solo in via temporanea, quella del momento.
Forse per i giovani di domani che vivranno in un mondo più emancipato fin dall'inizio della loro adolescenza sarà meglio, ma per quelli come me che hanno vissuto la fase di transizione si finisce per non godere di nulla, ne dei fidanzamenti con presunte donne ideali di un tempo e nemmeno del via vai sessuale di oggi.
So che per voi psicologi l'andare da una prostituta per tamponare gli effetti sgradevoli della malattia sopracitata è una cosa molto sconsigliata da fare. Ma in una condizione nella quale non è possibile stabilire a priori quanto tempo ci metta tale malattia a regredire da sola, se mai lo farà, che alternative vedete?
Aggiungo che di sicuro non bisogna stare a guardare l'età, ma questo se mi permettete fino ad una certa età, poi è anche giusto dire "e che biiiiip!!", o no?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>l'andare da una prostituta per tamponare gli effetti sgradevoli della malattia sopracitata è una cosa molto sconsigliata da fare.<<
si tratta di scelte personali e riguardano l'economia psichica della persona.

Innanzi tutto la "verginità" è qualcosa di prettamente femminile, non è una malattia e vederla in questo modo ci dice molto sulla sua posizione al riguardo.

Credo sia utile un intervento psicologico per comprendere e superare questo stallo.

Quali potrebbero essere secondo lei le motivazione che hanno bloccato, pregiudicato la possibilità di avere rapporti sessuali?





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
non si tratta di malattia, ma di possibili difficoltà relazionali (o/e altro) da comprendere e decodificare alla luce della sua storia di vita personale e familiare, elementi comunque non rilevabili da qui, ma con l'aiuto di un nostro collega che la potrebbe accompagnare a trovare una risposta alle sue difficoltà.

La soluzione prospettata da lei non risolverebbe il problema, non si tratta di tamponare, ma di affrontare e risolvere.

Ha mai tentato approcci con l'altro sesso?
Ci può dire di più? Cosa le avrebbe impedito di avere rapporti?
Che tipo di educazione ha ricevuto?
In che modo vive la sua sessualità?
Come vanno le cose in altri ambiti, famiglia, amicale/sociale/lavoro?
Quale percezione ha di se stesso, quanta stima e fiducia ha in sé?


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei conosce i motivi per i quali non ha mai avuto una storia e quindi una vita sessuale? A che cosa li riconduce?
Che cosa fa per cambiare?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< vi scrivo perché purtroppo soffro di questa bruttissima e debilitante malattia chiamata verginità, che più tempo si lascia passare senza curarla più i sintomi e le sofferenze causate al malato peggiorano, ed inoltre può anche portare a cronicizzazione visto che l'invecchiamento tende a ridurre le probabilità di vedere la malattia regredire spontaneamente e senza ricadute (perché purtroppo per alcuni ci sono anche quelle)..>


Gentilissimo,

si percepisce un certo "distacco" da questo racconto e non a caso lo narra in terza persona!

Un modo per "rifiutare" ogni nesso con questa esperienza, che definisce oltretutto una malattia.


A mio avviso, anche, le donne potrebbero apprezzare la "verginità" in un maschietto... bando a tutti gli stereotipi sull'uomo, che deve essere esperto e vissuto!


Queste esperienze "negate" sono, per caso, legate a dei continui rifiuti? O a sue incapacità di approccio?


Un caro saluto
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

<<"ogni cosa a suo tempo" alla fine si son ritrovati fregati dal fatto che quel tempo non arrivava mai>>

Mi sembra di capire che all'inizio si trattasse di una scelta - o presunta tale - che poi non si è evoluta come desiderato.
A dire il vero oggi sempre di più interpellano ragazzi (maschi) con questo "problema". E più l'età va avanti ci si sente fuori luogo non avendo alcuna esperienza sessuale.

Ma è poi vero che Lei non ha "alcuna esperienza sessuale? Baci? Petting? Se è così, perchè?

L'altro errore è di pensare che occorra "andare dritti al sodo" considerata l'età, come se tutte le ragazze si attendessero un rapporto penetrativo sùbito. Ma non è così; ad ogni età le cose possono svilupparsi gradualmente, naturalmente. Occorre solo non pre-porsi obiettivi rigidi e tempi pre-definiti.
Ma al contempo fare qualche concreto passo avanti; che ci dice al proposito?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie molte per il tempo dedicatomi. Non pensavo che avrei ricevuto tutte queste risposte.

Andando con ordine, per rispondere al dottor Del Signore ed alla dottoressa Pileci:

Non conosco nello specifico le motivazione, o meglio, diciamo che esse ritengo siano molte e non ho un motivo unico.
Non ho mai dato molto peso alla mia verginità fino agli ultimi anni da quando ho iniziato a prendermi più cura di me perdendo moltissimo peso. Questo ha certamente accresciuto la mia capacità di relazionarmi con gli altri, ma non mi ha comunque aiutato a quagliare qualcosa di concreto, sia in termini di donne ma anche di aumentare il cerchio di amicizie diciamo che non ho concluso nulla.
Le amicizie ad un certo punto rimangono sempre quelle che avevi prima, con gli anni ben poche persone hanno la necessità di dividere un pezzettino della loro vita con te, a meno che non lo facevano già da prima.
Cosa faccio per cambiare? Più di quello che i miei attuali mezzi mi consentono di fare poco: vivo ancora con i miei, studio e saltuariamente ho un lavoro precario, vivo in una cittadina non proprio "viva", non proprio schifosa ma di sicuro c'è di meglio.

@ Dr.ssa Rinella
<Ha mai tentato approcci con l'altro sesso?>
Molto poco in passato, per non dire nulla, avevo altre priorità nella vita e poi ero sovrappeso e poco ammirato. Oltre che molto timido.

<Ci può dire di più? Cosa le avrebbe impedito di avere rapporti?>
Già risposto sopra.

<Che tipo di educazione ha ricevuto? >
Educazione delle mie parti "Mazze e panelle fannu i figli belli"

<In che modo vive la sua sessualità?>
Come la vivono un po tutti quelli che non hanno una fidanzata, una compagna occasionale o giro di amiche a cui attingere.

Come vanno le cose in altri ambiti, famiglia, amicale/sociale/lavoro?
Un po' ho già risposto sopra. In famiglia con i miei non ho un buon rapporto, vivo la mia vita cercando di resistere alla loro invadenza.

Quale percezione ha di se stesso, quanta stima e fiducia ha in sé?
Domanda di difficile risposta. Dipende dai momenti direi.

@Dr.ssa Albano:
<Queste esperienze "negate" sono, per caso, legate a dei continui rifiuti? O a sue incapacità di approccio?>
Un po' tutte e due direi. Io mi sono concesso poco, lo ammetto, ma quel poco che ho tentato ha sempre dato feedback negativo. Ho avuto, anche se rare, situazioni di ragazze che potevano essere interessate a me, ma io confesso che non ero minimamente interessato a loro. Forse ho sbagliato avrei potuto accettare per aprirmi e provare.

@Dr.ssa Brunialti:
Diciamo che si vive molto nel mito della ragazza giusta, fino a che l'età non ti mette d'avanti la realtà e cioè che stai diventando uomo e non più ragazzo, che la donna ideale è un illusione e che il sesso occasionale e senza conoscersi troppo non era totalmente da disprezzare, anzi magari sono esperienze interessanti da fare nella vita.
<Ma è poi vero che Lei non ha "alcuna esperienza sessuale? Baci? Petting? Se è così, perchè?> Ahimè, sì.
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

se Lei ha vissuto con un "involucro" dato dal sovrappeso che non Le permetteva dal Suo punto di vista di relazionarsi nel migliore dei modi con gli altri e in particolare con le ragazze, è molto probabile che perdendo peso un po' di quella difficoltà e insicurezza sia andata via, ma non proprio tutta.
Soprattutto, è probabile che Lei utilizzerà le stesse modalità per relazionarsi con le donne e quindi sarà forse evitante, temerà un rifiuto, ecc...
Quando abbiamo il timore di essere rifiutati, ci comportiamo un po' di conseguenza, non siamo proprio sicuri di noi e gli altri lo sentono.

Ha riflettuto su questo aspetto?
[#8]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Cosa faccio per cambiare? Più di quello che i miei attuali mezzi mi consentono di fare poco..<<
i mezzi non sono al di fuori di se, ma al suo interno, quindi diciamo che sta facendo poco.

>>ho iniziato a prendermi più cura di me perdendo moltissimo peso.<<
questo è importante, ma non sufficiente per costruire una percezione di se come "adeguato" e sicuro con l'altro sesso.







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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> So che per voi psicologi l'andare da una prostituta per tamponare gli effetti sgradevoli della malattia sopracitata è una cosa molto sconsigliata da fare
>>>

Non è una cosa molto sconsigliata. È una cosa inutile e stupida, perché t'insegna semmai ad andare a prostitute, non con le donne.

Inizia con lo smettere di usare la parola "vergine" riferita a te. Tu sei un uomo. La verginità, anche se il termine è impropriamente usato al maschile nel linguaggio colloquiale, riguarda biologicamente solo la donna.

Il tuo problema si chiama paura del rifiuto. Sei in buona compagnia, tanti tuoi colleghi uomini ne soffrono, oggi più di un tempo. Hai già fatto un ottimo primo passo perdendo peso e rimettendo a posto il fisico. Ora si tratta di fare quello successivo e aggiustare quello mentale e comportamentale. Ci sono tanti modi per farlo, ma sostanzialmente tutto si riduce a imparare a rompere qualche uovo per fare la frittata. Dovrai cioè sperimentare volontariamente ciò che ti spaventa di più - il rifiuto - per imparare a superarlo. Allora la "verginità" non sarà più un problema.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#10]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< Io mi sono concesso poco, lo ammetto, ma quel poco che ho tentato ha sempre dato feedback negativo.

Ho avuto, anche se rare, situazioni di ragazze che potevano essere interessate a me, ma io confesso che non ero minimamente interessato a loro.

Forse ho sbagliato avrei potuto accettare per aprirmi e provare..>



Le esperienze negative possono "segnare" e questo può rappresentare una motivazione al timore di sperimentare e non sentirsi all'altezza.


L'amore e la sessualità vanno, inoltre, di pari passo e non credo che la sperimentazione del solo atto penetrativo possa "arricchirci"... qui manca proprio il sentirsi amato ed accettato!


Bisogna acquisire un po' di sicurezza e nutrire la nostra autostima!



Un caro saluto
[#11]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
La verginità, che tra l'altro nell'uomo non esiste, non è una malattia e correla con l'imene delle donne e con la successiva deflorazione.
Lei è inesperiente è spaventato, non vergine!

Andare con una escort, ovviamente non per una questione morale, può non funzionare..in quanto è ben diverso avere una relazione dall'andare a prostitute.
Poi non è detto che gli eventuali "apprendimenti orizzontali" siano traslabili ad altri talami....

Le allego delle letture sulla famigerata prima volta e sui "poteri" curativi delle escort.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1313-verginita-la-fatidica-prima-volta.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1336-verginita-parte-seconda-dalla-parte-dell-uomo.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2671-sono-vergine-ed-inesperto-vado-con-una-escort.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#12]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori voi avete ragione, apprezzo molto i vostri interventi e molto probabilmente i rapporti sessuali con escort non aiutano a superare l'impasse.
Ma il mio più che un problema di verginità in se, dove giustamente non vado in giro con scritto "sono vergine" sulla fronte, è un problema di età.
Io quest'anno faccio 28 anni. L'anno scorso ero sconfortato di farne 27, l'anno prima 26.
Il prossimo ne farò 29, e poi si arriva ai maledetti 30. Purtroppo la nostra società ha adottato i numeri arabi che sono su base decimale e quindi i 30 con quel 3 d'avanti e non più un 2 sono una soglia psicologica non da poco.
Io non voglio superare la verginità e basta, io voglio farlo quanto prima perché sono già in un ritardo mostruoso. Le prostitute non mi aiuteranno ok, cancelliamo quest'opzione. Allora come faccio comunque a tranquillizzarmi?
[#13]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissimo,

< Io non voglio superare la verginità e basta, io voglio farlo quanto prima perché sono già in un ritardo mostruoso.
Le prostitute non mi aiuteranno ok, cancelliamo quest'opzione.

Allora come faccio comunque a tranquillizzarmi? >



Se la mette su questo piano, a mio avviso, non fa che alimentarla la sua ansia!


L'età non dovrebbe creare alcun problema, perché la prima esperienza sessuale deve essere desiderata e condivisa (così come le altre, naturalmente!).... in questo modo, invece, rischia di imbattersi in avventure, che servono solo allo scopo di sperimentare, senza lasciarle il sapore dell'amore!

Chi deciderà di "amarla", lo farà a prescindere dalla sua prima volta!


Di cuore.
[#14]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Allora come faccio comunque a tranquillizzarmi?<<
oltre a tranquillizzarsi dovrebbe consultare un Collega per iniziare un intervento volto al superamento del suo senso di inefficacia. Tenga presente che il disagio ha un grande pregio, ossia quello di segnalare che le cose così come stanno non possono continuare.

La questione età è un "falso problema" che alimenta il suo senso di passività, non di rado infatti ci sono persone che scoprono la sessualità dopo l'adolescenza, ma se non inizia a fare qualcosa di diverso difficilmente le cose potranno cambiare.





[#15]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
No, il tuo è un problema di paura del rifiuto.

Prima accetterai questo semplice fatto, prima ti renderai conto di come tutto il resto è conseguenza, non causa.

Rivolgiti a uno psicologo di persona, non possiamo risolvertelo online.

Anche perché le rassicurazioni danneggiano l'ansioso, non lo aiutano.
[#16]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
" Io non voglio superare la verginità e basta, io voglio farlo quanto prima perché sono già in un ritardo mostruoso"

Non è detto che tolta questa spina irritativa dal fianco, andrà meglio in seguito....non è un traguardo, ma un punto di partenza per la sua futura vita di coppia.

Si rivolga ad un nostro collega e decida di farsi aiutare, online non si può fare altro.