Trauma sessuale

Buona sera. Ho dovuto ricominciare da capo perché nel precedente post avevo scritto troppo e non riuscivo a terminare la lettera! Allora, sarò essenziale.

Quattro anni fa ho subito una leggera frattura del pene durante il rapporto che mi ha portato come conseguenza una riparazione fibrotica del setto intracavernoso e, sostanzialmente, un incurvamento del pene verso l'alto.

L'incurvamento (dicono) è di poco conto, e probabilmente è così, ma a distanza di quattro anni io non sono ancora riuscito a superare la situazione, che mi sta bloccando fortemente nei rapporti con l'altro sesso.

Inizialmente mi preoccupavo del fatto che questo potesse essere un problema per le mie potenziali partner, ma mi sono abbastanza convinto che in realtà non è così. Il problema è tutto mio, e si articola principalmente in due punti:

La difficoltà "visiva" nel vedere il mio coso storto, per me deformato, e soprattutto la consapevolezza che sia "rotto", e cioè che ci sia qualcosa che non vada bene;

e in secondo luogo, e forse più importante, il fastidio "fisico" che questa cosa mi provoca: ogni erezione infatti invece che essere un momento di piacere è un momento di frustrazione in quanto sento letteralmente il pene come impedito di stendersi completamente, quasi ci fosse un "gancio" interno a trattenerlo (e più o meno è quello che avviene con la cicatrice anaelastica che si è formata all'interno). Questo è un problema andrologico, direte voi. Invece no, perché non c'è niente da fare (se non un'operazione che comunque correggerebbe solo la curvatura e non la "sensazione" e che è indicata solo per curvature che impediscono i rapporti, non come la mia).
Quindi devo "tenermi" questa situazione e conviverci.. Ma mi sto rendendo conto di non riuscirci. Mi sento veramente menomato, quasi castrato. Sono inoltre un ragazzo piacente per cui non ho molte difficoltà nell'approcciare e uscire con delle ragazze ma non vado quasi mai oltre il primo appuntamento perché ho completamente perso la capacità di procacciarmi un incontro sessuale. Quasi non lo voglio un incontro sessuale. Non lo voglio perché non mi sento a mio agio con me stesso. Non me lo "godo". Non mi sento io. Questa sensazione di "costrizione" che sento durante l'erezione mi toglie un sacco di voglia e spensieratezza. Purtroppo credo che sia una sensazione che solo chi ha avuto un trauma COME (non simile) al mio può capire perché i meccanismi di riparazione hanno determinato questa singolare situazione. Certo sono stato fortunato, avrei potuto avere anche problemi di erezione in seguito a questo tipo di traumatismo, come ho letto di altri casi sul sito. Per cui so che forse neanche dovrei lamentarmi. Però veramente è una situazione che mi sta divenendo difficile da sostenere e non so come fare a uscirne senza dover rinunciare a 27 anni ad una vita sessuale felice e serena (cosa che già ho fatto da 4 anni praticamente).

Scusate la lunghezza e la non organicità del post, ma ho scritto di getto.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,
"devo tenermi questo problema " Lei scrive.
Modificazioni traumatiche ai propri organi genitali senz'altro possono attentare all'integrità della propria immagine, all'intensità naturale del desiderio.

E ciononostante lei ci pensa, ne soffre.

Le suggerisco di intraprendere un percorso che La aiuti nell'accettazione di questo cambiamento: solo accettando potrà "sentire" nuovamente il pene (nuovo) come "Suo" e quindi utilizzarlo senza eccessivi dubbi. Ma ritengo che solo se aiutato Lei possa riuscire ad ottenere questo esito. Ci sono psicologi e psicoterapeuti perfezionati proprio nel settore sessuologico, magari anche nella Sua città.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile Utente,

è comprensibile tutto ciò, perché chiaramente le sensazioni che Lei percepisce durante l'erezione sono le Sue e dice che sono fastidiose come avere una cicatrice, ecc...

Tuttavia, in assenza di controindicazioni da parte del medico curante, a livello psicologico credo che il problema sia nel fatto di continuare ad astenersi dai rapporti sessuali per paura. Non per paura della partner, perché su questo è stato chiaro, ma per le Sue paure... Potrebbe metterle tutte a fuoco con uno psicologo psicoterapeuta, magari di formazione cognitivo-comportamentale e risolvere una per una, superandole.

Non è detto infatti che anche la sensazione così fastidiosa possa essere percepita in maniera diversa, col tempo e riprendendo ad avere rapporti sessuali.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto