Terapia psicologica

Mia moglie fino ad 1 anno fa andava da uno psicologo per disturbi di ansia. Da dicembre ha iniziato una terapia con un altro psicologo e le prime 4-5 sedute ha pianto per traumi avuti nei rapporti prima con il padre (sadico) e poi con la madre (che non le ha dato affetto). Siamo sposati da 22 anni e abbiamo due figli di 19 e 16 anni. Mia moglie nell’ultimo anno era esaurita fisicamente e direi psichicamente. A metà gennaio avevamo concordato di prenderci una settimana soli per fare una vacanza rilassante. Due giorni dopo questa decisione, dopo un incontro con l’attuale psicologo, mi ha detto che per lei la nostra relazione era finita.
Alla domanda se ne aveva parlato con lo psicologo mi ha risposto che con lui aveva solo parlato dei traumi avuti con il padre. Le ho chiesto di fare una terapia di coppia ma si rifiuta. Mi ha detto di andare dal suo precedente psicologo a cui ho esposto la situazione: mi ha confermato che nei 4 anni precedenti solo una volta aveva parlato di problemi di coppia. Parlava della sua ansia e non sono mai riusciti ad approfondire i traumi nella relazione con il padre e la madre. Secondo lui il nuovo psicologo ha toccato il punto nevralgico che la bloccava e ora emerge una rabbia che sfoga nei miei confronti (transfer).
Mia moglie per oltre un mese dormiva e mangiava pochissimo. Lo psicologo non ha fatto nulla. Mi sembra che la spinge al divorzio: una domenica le ha mandato sul telefono delle proposte di case (perché mia moglie diceva ad un certo punto di voler cambiar casa), in un mail che ho trovato stampato usa dei termini molto negativi nei miei confronti (codardo ecc.).
Ho due domande: è normale come terapia? Come mi devo comportare?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66


Gentile utente,
ci scrive.
<<Mi sembra che la spinge al divorzio: una domenica le ha mandato sul telefono delle proposte di case (perché mia moglie diceva ad un certo punto di voler cambiar casa), in un mail che ho trovato stampato usa dei termini molto negativi nei miei confronti (codardo ecc.).<<

E' sicuramente una situazione molto delicata, che ha a che fare con la deontologia professionale. E' sicuro che sia iscritto all'Albo degli psicologi?

Sua moglie preferisce psicologi maschi o nell'ente pubblico "le capitano"?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
"Ho due domande: è normale come terapia? Come mi devo comportare?"

Gentile Utente,

difficile risponderLe, dal momento che stiamo parlando della psicoterapia di un'altra persona e che Lei sta riportando la Sua versione dei fatti. Difficile rispondere anche perché siamo su internet.... e non possiamo fare una valutazione accurata.

Non credo tuttavia che uno psicologo psicoterapeuta possa spingere Sua moglie a lasciarLa, semplicemente perché noi psicoterapeuti non abbiamo questo potere!
Quindi credo che Sua moglie, più semplicemente, abbia maturato questa decisione grazie alla consapevolezza acquisita in terapia.

Lei ha domandato a Sua moglie che cosa l'ha spinta a prendere questa decisione?

Non metterei al centro della coppia e del problema lo psicologo ("ne hai parlato con lo psicologo?") perché il problema è vostro e come Sua moglie sia arrivata alla decisione è una scelta di Sua moglie. Prima di parlarne con lo psicologo, parlatene voi. Lo psicologo può aiutarvi a mettere ordine nelle idee, a mostrare, ma non sostituirsi a voi nelle vostre scelte.

Quindi, se Sua moglie ha maturato la decisione di chiudere il rapporto con Lei, per quanto sia doloroso per Lei, potremmo anche dire che non c'è nulla di anormale in terapia, perché le due cose sono disgiunte. Oppure, come Le dicevo, la decisione NON è stata presa a causa del terapeuta o perché spinta dal terapeuta.

La cosa che invece mi lascia perplessa è se lo psicologo ha inviato le proposte per le case: questo NON è certamente compito del terapeuta.

Come deve comportarsi Lei?
Per prima cosa potrebbe chiedere a Sua moglie chiarimenti sulle ragioni che hanno spinto Sua moglie a prendere questa decisione e capire meglio la situazione, con pacatezza, senza accusare nessuno, altrimenti potrebbe suscitare un atteggiamento di chiusura o di ostilità.

Come mai Sua moglie non è propensa ad un percorso di coppia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica