Operazione recidiva al cervello

Buongiorno dottori volevo esporvi i miei dubbi a proposito di mia madre.
3 anni fa, venne operata in testa per un melangioma, non ricordo bene a dire il vero cosa fosse, so che fu la conseguenza del cancro al seno che le venne diagnosticato più di 15 anni fa.. Fatto sta che quando 3 anni fa le venne asportata la parte cancerosa dal cervello, subito dopo l'operazione perse l'uso della mano destra per qualche giorno e le parole le venivano un po' balbettanti.. Quella volta però nel giro di un mesetto era già in piedi, quasi perfettamente come era prima dell'operazione. Un mese fa purtroppo, a mia mamma viene diagnosticata una recidiva, nello stesso posto di 3 anni fa.. L'operazione va bene, il chirurgo che l'ha operata dice che è stato tolto tutto, ma che stavolta sarà più dura la ripresa perché trattasi appunto di una recidiva.. Mia mamma infatti ha perso l'uso della mano destra e balbetta, stessa situazione dell'ultima volta.. Solo che, a distanza di 10 giorni dall'intervento, ci sono lenti segni di ripresa, la mano non la muove ancora (l'altra volta la mosse dopo il quarto giorno), le parole non le vengono ancora del tutto bene.. I dottori dicono che è normale ma io ho paura che possa rimanere così.. Non cammina ancora, anche se le gambe un po' le muove ma dicono che ancora non è in grado di tirarsi in piedi da sola. La mia domanda è: la situazione può essere permanente così o davvero ci vorrà più tempo dell'altra volta? Mi viene davvero il
magone quando vado a trovarla e la sento che fa fatica ad esprimersi.. Mi si stringe il cuore e non vorrei stesse così per sempre.. Sono preoccupata
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Non è possibile, a distanza, fare grandi previsioni sulla evoluzione della convalescenza di Sua mamma.
Se la diagnosi, già tre anni fa, era meningioma (a proposito che tipo di meningioma?, meningoteliomatoso, angioblastico...con mitosi...?), ritengo che anche questa volta si tratti di un meningioma che, magari, è, istologicamente, un po' mutato rispetto alla prima volta.
In ogni caso, non lo metteri in correlazione alla lesione asportata alla ghiandola mammaria 15 anni fa (nella mammella non vi è tessuto meningeo) e, almeno in questo, siamo più tranquilli, quanto meno quoad vitam.
Le sofferenze attuali, tipo disfasia, emiparesi..., possono dipendere anche solo da una risposta immediata post-chirurgica (edema perilesionale).
In questo caso le possibilità di una seconda ripresa sono più concrete (ritengo che la mamma venga trattata con cortisonici, antiedemigeni in genere, farmaci per lostacolo delle trombo-embolie venose, che faccia mobilizzazione attiva e passiva degli arti interessati, che sia in atto un trattamento rieducativo della parola a mezzo di un logopedista, sia pur compatibilmente con le sue condizioni generali).
Tenga presente che quanto prima ci si impegni nel senso che ho illustrato, tanto più vi è concretamente una possibilità di maggiore ripresa.
Penso che, dopo l'operazione, abbia eseguito un controllo post-operatorio (tac e/o rmn): con quale esito?
Si informi sui particolari che ho segnalato e, se crede, riferisca.
Forse, Le si potrà rispondere più compiutamente.
Cordialità

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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