Come affrontare una delusione a ciel sereno

Gentili medici psicologi,

Sono il papà di una ragazza di 23 anni, che proprio oggi è stata lasciata dal suo ragazzo dopo 5 anni di fidanzamento.

Questo ragazzo di 27 anni è stato fin da subito accettato di far parte della nostra famiglia,un ragazzo bravo,lavoratore,senza grilli per la testa,socievole,insomma aveva ( secondo me è mia moglie) tutte le caratteristiche per formare una famiglia assieme a mia figlia ( la sua fidanzata).

Non quei classici ragazzi che si vedono per strada tutti tatuati e per la stragrande maggioranza senza lavoro e mantenuti.

Purtroppo questo fidanzamento non è andato a buon fine.

La motivazione che noi genitori abbiamo voluto sapere da parte sua ( del ragazzo ) in lacrime è questa :

VOSTRA FIGLIA MI DICEVA MOLTISSIME BELLE PAROLE ERA INNAMORATA DI ME MA IO NON RIUSCIVO A TRASMETTERGLI NEI SUOI CONFRONTI ( di lei) L'AMORE CHE IO RICEVEVO.

Ora è chiaro che la verità la saprà solo lui ( le abbiamo anche detto se si fosse invaghito di un altra persona lui ha giurato di no ) ma la giustificazione che ha dato a noi genitori mi sembra una giustificazione aleatoria.

Adesso il punto dolente è un altro,come posso aiutare mia figlia a " digerire" un trauma violento e inaspettato capitato così a ciel sereno?
La classica mazzata fra capo e collo?

Una frase dettata dallo sconforto è stata: Papà adesso devo ricominciare tutto daccapo ma come posso fidarmi di un ragazzo una seconda volta per non rimanere scottata?

Le ho risposto che non c'è una ricetta uguale per tutti....purtroppo sono cose che possono capitare è solo frequentando a fondo una persona si può capire il carattere e molto altro.

Grazie come sempre a chi mi vorrà dare un suggerimento per superare questo momento tristissimo sia per noi genitori ma sopratutto per mia figlia perché lei aveva investito molte sue energie per questo rapporto naufragato.

Un saluto


[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Genitore,
Immagino la vostra preoccupazione ed il vostro sconforto, ma credo sia una situazione che sua figlia deve - da sola - risolvere con il suo ragazzo.
Il ragazzo non deve dare giustificazioni a voi, ma a se stesso ed alla sua ragazza.
I sentimenti si trasformano, ancor di più alla loro giovane età, cambiano, possono anche finire o non essere mai nati.....
Sarebbe meglio offrire alla ragazza un supporto psicologico e basta, senza agiti ed interventi sul campo.

Che debba ricominciare mi sembra ovvio, ma da se stessa.....il prossimo - c'è tempo - verrà quando sarà serena, matura ed avrà elaborato il dolore per la perdita e per l'abbandono, altrimenti diventa chiodo scaccia chiodo...rinforzando il fidanzato nel ricordo e nell'assenza

Faccia consultare a sua figlia queste letture e le suggerisca di scrivere lei a noi, se ne avesse voglia


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5038-le-menzogne-del-cuore-eros-e-ferite-d-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5169-come-dirsi-addio-senza-morire-di-dolore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile genitore,
è a Lei in quanto genitore che indirizzo la risposta, e non dunque al (non più) futuro suocero.

In queste circostanze dolorose stare vicino affettivamente ai propri figli è l'unica cosa che si può fare. Ascolto, empatia, incoraggiamento...
Purtroppo il genitore non è in grado di togliere il dolore, nonostante tutto l'amore che ci può mettere.

Nutrire la speranza è l'altro aspetto. I due ragazzi si erano "messi insieme" molto giovani e talvolta, crescendo, le strade divergono; ma questo non significa che sia finito tutto.
Occorre attendere che questo evento - che rappresenta un vero "lutto" - venga elaborato dalla psiche, come risulta anche da una recentissima ricerca:

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html

Saluti cari.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
A me ha colpito molto che voi genitori abbiate voluto sapere una motivazione da questo ragazzo; come mai?
Mi pare, leggendo la Sua richiesta e anche il titolo che Lei ha voluto dare al consulto, che quella che sta vivendo Sua figlia sia ora un'esperienza che in casa viene amplificata come drammatica e non come qualcosa che a volte può accadere e per carità è doloroso, su cui sdrammatizzare, per la quale incoraggiare.

D'altra parte oggi sono queste le sofferenze che Sua figlia si trova a vivere, esattamente come da bambina poteva soffrire e piangere per un ginocchio sbucciato, un piccolo conflitto a scuola, ecc...
In quella circostanza eravate voi ad avere il polso della situazione e a sussurrare a vostra figlia "Adesso il dolore passa, non è niente..." per consolarla.

Allora, l'unica strategia per voi genitori (la mamma che dice?) è quella di stare accanto a vostra figlia, sopportando il suo umore inevitabilmente basso, i suoi pianti, ecc... e incoraggiandola, magari anche attraverso la condivisione di vostre esperienze. D'altra parte queste non sono né malattie né disgrazie, ma eventi che possono accadere per ragioni diverse.

Incoraggiatela anche ad uscire, a costruire nuovi legami, perché possa riprendersi la propria vita e, se la storia è finita, probabilmente quel ragazzo davvero non era la persona giusta.

Però mi pare che siate voi genitori a dover stare un po' più sereni per starle accanto, perché le delusioni per prima cosa ci sono e forse non era tanto "a ciel sereno". Capita. Ma si volta pagina.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie delle risposte.

Certamente si Dott.ssa Brunialti cercchiamo sia io che mia moglie cerchiamo di lenire le sofferenze stando vicino a mia figlia,ma le lacrime prendono il sopravvento.

La ragazza mi chiede se esiste un modo per non ricadere nei soliti errori e per non essere piu' devastata sia nell'anima che nella psiche.

Da quanto riesco a intuire fra un pianto e l'altro e un singhiozzo,credo che l'unico errore che lei abbia potuto commettere e' stato quello di investire molto su questa persona, soprattutto lei parlava di convivenza e di sistemazione (avendo un'appartamento di proprieta') forse questo suo modo di pensare possa aver spaventato lui non sentendosi pronto per un successivo passo importante da compiere.

Non mi sembra una giustificazione plausibile quella che lui avrebbe detto a lei e che accennavo prima!

Un altra domanda che vorrei porvi: La ragazza spera che lui ritorni sui propri passi ammetiamo che fosse anche cosi'secondo voi dal vostro punto di vista sarebbe un amore a caso ripensato, oppure potrebbe durare nel tempo?

Secondo me dal mio personale punto di vista e parlando da uomo di carattere non mi farei piu' coinvolgere da una persona cosi' sebbene abbia qualita' molto buone,perche' cosi' facendo e accettando ipoteticamente il suo ritorno lei diventerebbe succube di lui. E poi potrebbe reiterare il solito copione al primo screzio.

A voi la parola.

[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"...La ragazza spera che lui ritorni sui propri passi ...."

Questo è proprio tipico dell'elaborazione di una perdita.

Tuttavia, come mai Lei è così preoccupato della faccenda?
Come mai non riesce a tollerare il pianto di Sua figlia?
[#6]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile papà,

rivedendo lo storico dei consulti che Lei ha postato qui, credo di notare una certa apprensione
- sia per quanto riguarda questa figlia
- sia sui comportamenti genitoriali da tenere.

Se così fosse, è importante ricordare che il ruolo del genitore è anche quello di rappresentare una solida colonna a cui appoggiarsi, con la sicurezza che non ceda.
Altrimenti che differenza c'è con gli amici?

[#7]
dopo
Utente
Utente
Rispondo alla Dott.ssa Pileci per punti:


1) La sofferenza che viviamo non viene amplificata... anzi cerchiamo di non amplificarla piu' del dovuto ma il tutto in un contesto ancora in fase di elaborazione.

2) Lei mi dice che l'ha colpita come mai noi genitori abbiamo voluto sapere la motivazione dell'abbandono:

Avremmo dovuto non farlo e trincerarsi dietro un silenzio assordante dopo 5 anni che questo ragazzo frequenta la nostra famiglia che fa regali "importanti" alla sua lei e viceversa? Mi dispiace confermarLe ma non sono della sua lunghezza d'onda su questo! Mi trova in disaccordo.
Una motivazione secondo me va data e pretesa altrimenti non si e' uomini si e' rimasti ancora nel limbo della culla!

3) Incoraggiatela anche ad uscire, a costruire nuovi legami, perché possa riprendersi la propria vita e, se la storia è finita, probabilmente quel ragazzo davvero non era la persona giusta

Da parte di noi genitori ci metteremo tutto il nostro impegno per incoraggiarla ad uscire,certamente si, ma devo insegnarle come padre gli errori compiuti per non ricadere nei soliti Lei ha qualche "ricetta magica" per capire quali sono i ragazzi giusti al giorno d'oggi? Sarei ben lieto di ascoltarla in questa risposta in modo da poterla suggerire a mia figlia.

4) Io come padre non sono preoccupato della vicenda assolutamente, ma non posso nemmeno dire che sia tutto "fisiologico"...... da parte mia cosi' non e' stato ma forse erano altri tempi.....
Grazie e cordiali saluti

Resto in ascolto.

[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

la fatica in questo momento deve farla Sua figlia. Come già detto sopra le rotture possono essere dolorose, ma sono eventi della vita. Eventi che possono capitare.

Si percepisce da quello che scrive una certa apprensione, perché Sua figlia imparerà da sola eventuali errori, se ce ne sono. Se Sua figlia viene lasciata, non è detto che abbia commesso degli errori, ma solo che quel ragazzo (per quanto non tatuato!) non facesse per lei perché lui ha scelto così.
Non sarà vivendo col freno a mano tirato che Sua figlia eviterà di soffrire.
E, beninteso, questo tipo di sofferenza non è una sofferenza patologica, ma fisiologica.

Il ragazzo era fidanzato con Sua figlia ed è nel suo diritto rompere una relazione, questo non significa non essere uomini, ma Lei ha bisogno di spiegazioni. Non ha chiesto a Sua figlia? E' in tutti questi aspetti che a mio avviso Lei sta rendendo la situazione più pesante di quanto non sia. Una volta saputo il motivo che ha spinto questo ragazzo a rompere la relazione, Lei che se ne fa di queste spiegazioni? E in che modo può aiutare Sua figlia, Le servono le spiegazioni di quel ragazzo per aiutarla oppure può farlo semplicemente standole accanto?

Invece Lei sembra molto controllante, anche se la storia d'amore riguarda esclusivamente Sua figlia e la vita è quella di Sua figlia. Non la Sua!

Non Le pare che se quel ragazzo fosse stato il ragazzo giusto per Sua figlia la storia sarebbe ancora viva? Che cosa fa fatica a capire di tutto ciò?

Si capisce che è Lei a fare fatica ad accettare la rottura di questa relazione: posso chiederLe perché?
[#9]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti i professionisti intervenuti.

Sono in disaccordo con le ultime risposte pervenute dalla Dott.ssa Pileci in quanto purtroppo non hanno avuto un esito illuminante,ma puo capitare anche questo.

Comunque alla luce degli ultimi eventi volevo mettervi al corrente del buon esito finale della delusione patita della serie A VOLTE RITORNANO:

Proprio ieri sera la ragazza ha telefonato al suo fidanzato e' ha preteso da lui una spiegazione di questa sua presa di posizione nei suoi confronti.

Ebbene l'esito e' stato molto confortante in quanto ambedue si sono incontrati e lui appena ha incrociato lo sguardo di lei le ha messo le mani alla bocca per dirgli " HO SBAGLIATO IN TUTTO SCUSAMI NON VOLEVO CHE CIO ACCADESSE"

La motivazione di questo suo allontanamento che avevo scritto precedentemente ( difatti io stesso ne avevo colto subito come una bugia) e' stata questa e qui la riassumo:

Mia figlia e' di carattere molto forte rispetto a lui diciamo che le vicissitudini della vita le affronta in maniera diversa mentre lui e' un carattere molto piu' fragile si tiene tutto dentro di se senza esternare nulla o poco.
La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e' stata che la sua ragazza ha la progettualita' di sistemarsi e andare a convivere assieme a lui in un appartamento di sua proprieta',molto probabilmente lui non si sentiva pronto di questo passo da affrontare assieme a lei e anziché parlarne e dialogare assieme alla sua fidanzata ha preferito dire una bugia allontanandosi da lei.

Il medesimo comportamento avviene anche in campo lavorativo un suo cugino le aveva proposto che le avrebbe lasciato uno dei suoi negozi di una nota catena di ristorazione in Italia e all'Estero sia a lui che a lei a titolo gratuito un negozio molto avviato ( dove tuttora lavora anche lui stesso da dipendente da una parte e lei da dipendente un'altra) all'interno di un centro commerciale di nuova costruzione.
Ebbene anche questa proposta molto allettante l'ha spaventato a tal punto che si e' chiuso in un mutismo assoluto.

Con un carattere cosi' fragile e vulnerabile come aiutare questo ragazzo?

Secondo voi anche la convivenza potra' essere inficiata?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528

Con un carattere cosi' fragile e vulnerabile come aiutare questo ragazzo?"

Gentile utente,
Lei dovrebbe uscire di scena...
Forse sua figlia si sente pressata...
Osservata...
Monitorata..

Una convivenza così giovane può sembrare una fuga verso la dimensione adulta dell'esistenza...

Sono ragazzi, li lasci sbaggliare
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
E chissà come si sente pressato quel ragazzo, così controllato a vista.
Ma d'altra parte, di indicazioni ne abbiamo già date fin troppe.
Come si dice: "Non c'è peggior sordo..."

Ma capita spesso anche questo...
[#12]
dopo
Utente
Utente
Anche fra voi professionisti ci sono dei disaccordi...

Alcuni rispondono che i genitori devo essere una colonna portante solida per i figli con la quale appoggiarsi in caso di bisogno.

Lei e' di parere opposto mi invita ad uscire di uscire di scena....

Forse prima di elargire risposte La inviterei a leggere bene il testo iniziale della domanda e poi semmai di rispondere a tono.

Se dott.ssa Randone lei cerca di mettermi in bocca cose che io minimamente sia io che mia moglie pensiamo e tanto meno ci permettiamo di fare ,Lei si sbaglia e di grosso.

Noi genitori a ns figlia diamo carta bianca come e' sempre accaduto da vari anni a questa parte.

E' libera di gestirsi in autonomia la sua vita,i suoi spazi,le sue amicizie ecc.

Se mia figlia se mi chiede un parere oppure avesse la necessita' di uno spunto visivo secondo Lei da genitore dovrei non darglielo e uscire di scena come mi invita a farlo?

Non posso e non voglio da genitore lasciare dei ragazzi sbagliare volutamente gli errori si pagano amaramente poi nella vita.

Comunque sia avevo chiesto un parere sul ragazzo e del suo comportamento adottato...e Lei mi ha risposto anziché su Lui su mia figlia che e' stata la vittima sacrificale di questa vicenda.






[#13]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Da genitore, immagino, darei il mio contributo da colonna portante, ma non mi sostuturei a lei e tantomeno valuterei il ragazzo...

Sono scelte emotive e l'amore o il non -amore, e' tra i due ragazzi, ai genitori spesso sfuggono le sfumature di un amore...

Questo è un mio modesto parere, lei faccia quello che sente e che ritiene più giusto fare per il bene di sua figlia.

[#14]
dopo
Utente
Utente
Rispondo per " dovere" di chiarezza alla Dott.ssa Pileci:

Nella sua ultima risposta le ricordo vivamente che noi genitori NON controlliamo e NON pressiamo nessuno! Si esatto ha letto bene.

Ma mi pare di capire che leggendo i suoi post si denota un certo nervosismo nelle sue risposte....

Le ricordo che le risposte professionista/utente non possono essere solo a senso unico.... sarebbe troppo facile cosi'!

Le indicazioni che ho ricevuto da parte sua ( fin troppe ) NON sono state quelle che mi sarei atteso.

Pensavo di riuscire con il suo intervento a dipanare la matassa aggrovigliata invece mi sono ritrovato ad avere gli stessi dubbi di prima..

Io ho parlato di " aglio" lei mi ha risposto " cipolle "

Ma capita anche questo.

Rispondo certamente si alla Dott.ssa Randone.

Non nego che mi sarebbe piaciuto ascoltare un parere autorevole da parte dei Dottori Fregonese/ Santonocito che stimo molto per come leggo con attenzione i loro post.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente, mi dispiace, perché se Lei vuole qui, su internet dipanare matasse aggrovigliate ha SBAGLIATO posto!
Le ha lette le linee giuda del sito?
Il servizio Medicitalia NON serve per dipanare le Sue matasse aggrovigliate.
Se vuole, può rivolgersi di persona ad uno psicologo della Sua zona, se cerca soluzioni. Questo, al contrario, è un servizio che offre informazioni agli Utenti.

Sarà per questa ragione che Lei si è innervosito con tutti i professionisti intervenuti qui, solo perché Le abbiamo in sostanza detto tutti che la questione riguarda la vita di Sua figlia e che, torno a ripetere, non è né una sciagura né una malattia.

Quanto alle risposte che Lei si attendeva di ricevere, bè che dire?
Se Lei ha scritto con l'idea di sentirsi dire ciò che voleva sentirsi dire, ha ancora una volta sbagliato posto, perché di solito i professionisti, non solo medici e psicologi, non dicono ai loro pz ciò che vorrebbero sentirsi dire o che li renderebbe felici.

Sarebbe troppo facile così!
Conosce il detto "il medico pietoso fa la piaga infetta"?

Anzi, a mio avviso sarebbe anche molto irrispettoso verso i pz dire ciò che devono fare, perché hanno piena capacità decisionale e di scelta.

Quanto ai Suoi dubbi, ne sono felice, è un buon segno.
Infatti, lo psicologo nella sua professione non dice che fare come Lei chiede su questo sito da sempre. Rileggendo lo storico Lei chiede "Come comportarmi" ogni volta che si trova davanti ad un problema: se Sua figlia vuole fare il piercing, se Sua figlia termina gli studi e vuole fare un lavoro poco attinente, con il Suo amico, con una strana signorina figlia di amici, ecc...

Lo psicologo può facilitare, mettere il pz nella condizione di rivedere alcune posizioni, mostrare una prospettiva diversa, ecc...
Ma non dice al pz "come comportarsi".

Detto questo, il focus della vicenda per quanto attiene a questo consulto NON è né Sua figlia, né il ragazzo di Sua figlia, ma Lei, visto che è proprio Lei a scrivere qui a noi e non gli altri.

Ma poiché Lei ha questa modalità, tutto ciò, ovvero il lavoro psicologico non lo coglie e sia con me sia con le Colleghe, risponde che rispondiamo su altro.

La risposta alla domanda "come comportarmi", allora, deve chiederla ad un amico e non allo psicologo, perché lo psicologo non lavora nella maniera in cui Lei si aspetta.

Cordiali saluti,
[#16]
dopo
Utente
Utente

Guardi Se - come dice lei- il psicologo non dispensa consigli su come agire in un determinato contesto Lei cosa ci sta a fare?

Mi devo sentir dire e accettare mio malgrado solo cio che vuole Lei?

Mi dispiace cara Dott.ssa....siamo mooolto lontani abbiamo due idee di veduta diametralmente contrapposte ...meglio cosi'

Inoltre non mi sono innervosito con tutti gli psicologi intervenuti, ancora una volta ha sbagliato non tiri in ballo altre persone che non centrano nulla io mi sto scontrando esclusivamente con Lei in quanto - leggo anche in altri casi per cui sono in buona compagnia e...mi consolo- le risposte che da parte sua ho ricevuto a mio avviso lasciano il tempo che trovano,non sono attinenti alla domanda che avevo posto,mentre alcuni suoi colleghi intervenuti in qualche modo mi hanno sufficentemente soddisfatto.

Purtroppo al mondo ci sono persone che si divertono a far pesare il proprio ruolo e quando questo avviene come in questo caso il dialogo diventa tossico.

Chiudo definitivamente ogni dialogo con Lei perché sento di meritarmi qualcosa di meglio.




[#17]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ebbene sì, lo ripeto e lo confermo: lo psicologo non dà consigli a nessuno e meno che meno on line anche perché vietato. Lei ha frainteso il nostro ruolo.

E sta confermando di non aver letto le linee guida del sito.

Se la gente ha bisogno di uno psicologo o di chicchessia per ottenere un consiglio su "come comportarsi" ogni volta che succede qualcosa nella vita quotidiana, come ad esempio la figlia che viene lasciata dal ragazzo, la propria mente per pensare cosa ce l'ha a fare?

Invece la riflessione che si apre con lo psicologo è ben diversa e sopra ha già ottenuto molte indicazioni.

Avrò anche sbagliato, ma la replica n. 12 alla Collega non l'ho scritta io: eppure pare che a Suo dire anche la Collega, come me, si "sbagli di grosso" e non Le abbia risposto sul ragazzo ma su Sua figlia.

Infine la saluto cordialmente, ricordandoLe che non amo le gare tra galli quindi sono felice di essere circondata da Colleghi molto validi.

Buona giornata e alla prossima!









[#18]
dopo
Utente
Utente
Salve vi parlo da diretta interessata,

La storia che ha narrato mio papà è quella che voi tutti sapete rileggendo i precedenti post.

Ebbene nell'ultima settimana trascorsa ho avuto modo di rincontrarlo di parlargli ma nonostante queso mio confronto chiarificatore ho notato in lui una confusione mentale, per cui vendendo in lui le idee poco chiare ho preferito di mia iniziativa dirgli " ogniuno per la sua strada".


Lui stesso in questo incontro mi ha detto che intraprenderà un percorso psicologico per cercare di fare chiarezza dentro se stesso.

Ma un dubbio ( non certezza) che mi attanaglia vedendo certi strani discorsi fatti da lui e il suo comportamento ambiguo nei miei confronti mi fanno pensare che lui sia " gay "

Ma ripeto è un sospetto non fondato che tralaltro non mi interessa nemmeno più approfondire e chiarire.

Esco da questa vicenda come un pugile messo al ko sul ring " sanguinante" al tappeto

Mi sento ferita nell'orgoglio,derisa,ma sopratutto mi sento arrabbiata con me stessa per non aver saputo gestire e capire le problematiche di questa persona che da sciocca e ingenua credevo che fosse la persona giusta per un cammino di vita assieme.

Ora mi ritrovo con un pugno di mosche in mano e a leccarmi le ferite che lui inevitabilmente mi ha lasciato!

Come ripartire dopo questa vicenda?

[#19]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528

Gentile Ragazza,
Cercare una possibile etichetta diagnostica, come l'omosessualità, potrebbe aiutarla a trovare il capro espiatorio....ma non può saperlo ed in ogni caso la situazione non cambia.

Le riporto la mia prima risposta per rispondere alla sua ultima domanda

"I sentimenti non sono stabili, ancor di più alla loro giovane età, cambiano, possono anche finire o non essere mai nati.....
Sarebbe meglio offrire alla ragazza un supporto psicologico e basta, senza agiti ed interventi sul campo.

Che debba ricominciare mi sembra ovvio, ma da se stessa.....il prossimo - c'è tempo - verrà quando sarà serena, matura ed avrà elaborato il dolore per la perdita e per l'abbandono, altrimenti diventa chiodo scaccia chiodo...rinforzando il fidanzato nel ricordo e nell'assenza

Faccia consultare a sua figlia queste letture e le suggerisca di scrivere lei a noi, se ne avesse voglia"

Se ha bisogno si faccia aiutare da un nostro collega, altrimenti il " tempo" è la migliore medicina.....

Si può anche sopravvivere alle menzogne del cuore!

Cari auguri

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5038-le-menzogne-del-cuore-eros-e-ferite-d-amore.html
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