Come comportarsi davanti ad un partner confuso

Buongiorno,

Il titolo della mia domanda non descrive molto bene la situazione che sto vivendo, racconto quindi brevemente che succede:
7 mesi fa inizio la mia relazione con L. É amore allo stato puro, così forte, da decidere entrambi di lasciare i nostri rispettivi partner (io convivevo, lui chiede la separazione). La distanza, abitando in due regioni diverse, ha alimentato il nostro innamoramento in modo piuttosto accentuato. Poco dopo, per decisione comune e, per questioni mie lavorative, decidiamo di avvicinarci, e cambio regione andando a vivere in Toscana. Il primo periodo é stato difficile ma c'è stata la volontà di superarlo. Attualmente siamo in una fase di stallo in cui lui sta mettendo in discussione ogni aspetto della sua vita, me compresa. Non sa se mi ama, dice di sentirsi apatico, triste e arrabbiato nei confronti di tutto ciò che lo circonda. Materialmente alla mia richiesta di portar via le sue cose da casa mia, si é rifiutato, come rifiuta di non sentirmi. Mi ha sempre dimostrato un forte amore, anche nelle difficoltà e vedere questo crollo mi ha sconvolta, perché sentirsi amate sino al giorno prima, incondizionatamente e veder il proprio uomo collassare sotto il peso delle proprie responsabilità (dice che si sente paralizzato dalle responsabilità-figlia e lavoro- e non riesce a proseguire la sua vita sereno) é devastante. Prima di tutto chiedo: Come posso aiutare me stessa a fronte di questo blocco? E per quanto riguarda lui, un momento di profonda crisi, può davvero mettere in discussione un amore? Vi ringrazio anticipatamente
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
"l'amore allo stato puro" vi ha forse fatto fare le cose un po' precipitosamente. Forse entrambi alle prese con relazioni poco soddisfacenti, avete entrambi troncato con esse e dato spazio al vostro rapporto.

Forse il suo partner non ha avuto modo di fare una buona separazione o di mettere a posto le cose, forse non ha valutato bene i problemi del post separazione, forse non ha elaborato, forse i problemi pratici, le responsabilità non solo pratiche dell'essere padre.

Il fatto è che la convivenza porta ad una nuova fase della vita di coppia, condividere la quotidianità comporta molti aggiustamenti, nuovi compiti, conoscersi più a fondo, venirsi incontro, un nuovo equilibrio da raggiungere e non è sempre facile...ancora meno quando si proviene da un matrimonio fallito con prole.

Dovreste comprendere a fondo quanto vi sta accadendo e se i problemi e la fase di stallo che state attraversando sia risolvibile oppure no.
Sembra invece che ci siano reazioni anziché dialogo costruttivo.

Dal mio punto di vista un aiuto specialistico sarebbe opportuno se volete comprendere cosa fare del vostro rapporto e non riuscite più a capirvi.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Concordo sulla precipitosità degli eventi, la differenza tra me e lui é che io sono resilente, e le.difficoltà, i cambiamenti non mi spaventano. Lui ha costantemente paura di sbagliare, paura di non essere la persona forte e inappuntabile che ha sempre dimostrato. Si carica di responsabilità, si accolla pesi addosso che non riesce a gestire. Ieri mi ha detto di sentirsi "esaurito". Io ho consigliato di fare una chiacchierata con uno specialista, visto che vive stati di astenia e profonda tristezza e rabbia verso se stesso. Al momento sembra non voglia rivolgersi ad un terapeuta e ha chiesto del tempo per se. Io glielo sto concedendo, anche se da parte sua c'è un costante ricercarmi. É una persona introversa, non ho facilità a parlarci perché tende ad essere evasivo o drammatico nelle sue risposte.

La ringrazio sentitamente del suo intervento.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Anche se come dice il suo partner fosse maggiormente in difficoltà e meno resiliente, è innegabile che il vostro rapporto ne stia soffrendo.

Un buon modo per arrivare ad un consulto specialistico, sarebbe quello di chiederlo lei in prima persona a un terapeuta di coppia ad esempio, per poi ricevere indicazioni per agganciare il suo compagno, non motivato, in un consulto.

Puntare sulle difficoltà di coppia per arrivare a un consulto specialistico, anziché su problematiche individuali, risulta meno etichettante per chi non è dell'idea e di più facile percorribilità.

Ma un terapeuta (sistemico-relazionale ad esempio) potrebbe direttamente indicarle al meglio come.

Cordialità
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
aggiungi qualche riflessione a quelle della Collega.

Spesso la separazione di casa non corrisponde alla separazione di cuore....

Il divorzio psichico è differente da quello legislativo....segue tempi e modalità differenti, inclusa quell'indispensabile elaborazione del lutto - tassello decisivo - per poi tuffarsi a capofitto anima e corpo in un'altra relazione

Separazioni, trasferimenti, distanza che amplifica ogni cosa - positiva e negativa - ed adesso il confronto, spesso poco clemente, tra "idealità e realtà ".... Tra desiderio e quotidiano.....
Tra condivisone e separazione e così via ...

Datevi tempo e, se vi va, fatevi aiutare da uno psicologo

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
dopo
Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Anzi tutto vi ringrazio, inoltre volevo aggiungere che lui oggi ha detto che si sente legato a me ma che qualcosa lo sta frenando e vuol capire cosa. Ho provato a proporre un consulto di coppia ma al momento, come mi aspettavo, ritiene di aver necessità solo di tempo e di cambiare lui. É possibilista, ma l'attesa mi sta mettendo a dura prova. Cosa posso fare All'atto pratico, limitatamente a quanto mi possiate suggerire? Ancora grazie