3 tumori distinti

Mio padre è ricoverato tutt'ora a Varese per una lesione tumorale vegetante alla corda vocale sx, nei vari accertamenti sono state scoperte altre 2 lesioni tumorale distinte una al rene sx 2/3 cm e una al colon. Ora, l'intervento chirurgico di laringectomia totale o parziale di mio papà è temporaneamente sospeso, faranno la biopsia alla laringe, al color e sentiranno l'urologo per il rene. La mia domanda è questa..so che prima c'è da sapere l'aggressività del tumore e le varie cose, ma è possibile subire 3 operazioni per eliminare i tumori o in questi casi si rincorre a radio o chemio terapia? Vorrei solo i possibili casi o se c'è anche la possibilità di dover lasciar perdere tutto in quanto è tutto troppo avanzato. Non hanno parlato di linfonodi intoccati e inoltre hanno detto che i singoli casi presi singolarmente sono di buona guarigione. vi ringrazio anticipatamente
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, se i medici le hanno detto che singolarmente sono di buona guarigione , deduco che sono tumori localizzati dal punto di vista della stadiazione clinica. Pertanto se non ci sono controindicazioni generali , ovvero le condizioni cliniche di suo padre sono accettabili, allora si può prendere in considerazione l'asportazione di tutte e tre le neoplasie, considerato che il tumore del rene e del colon possono essere asportati entrambi con un unico intervento ( separato da quello della laringectomia) e per giunta in laparoscopia con minor trauma per il paziente.
In caso di tumori molto avanzati sia in sede loco-regionale che a distanza ( ma da quanto le hanno detto i medici non mi sembra il caso di suo padre ) allora è chiaro che si ripiegherà verso terapie alternative di palliazione e riduzione delle lesioni neoplastiche.
Quindi si affidi ai medici che hanno in cura suo padre e vedrà che sapranno scegliere il percorso idoneo ed adeguato allo stadio delle neoplasie.
Sempre disponibile si inviano distinti saluti.

Dr. Michele Malerba

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Intanto la ringrazio per il suo tempo che mi ha concesso. Mio padre ha 72 anni, le condizioni sono le condizioni di un 72enne ma accettabili. Se fosse che si indirizzano verso i due interventi, quanta distanza l'uno dall'altro ci deve essere?
E la probabilità di fare la laringectomia e di tentare con le terapie per gi altri due, anche se in uno stadio iniziale, c'è? Grazie ancora..
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Per rispondere esattamente alle sue domande bisognerebbe avere tutto il quadro clinico presente sotto gli occhi.
In tutti i modi, pur con le dovute riserve e se si indirizza verso i due interventi, la distanza fra questi dipente dal tipo ed entità della laringectomia e dalla ripresa post-operatoria del paziente.
Fra tale intervento di laringectomia , se tutto procede al meglio e senza importanti complicanze, e il 2° intervento chirurgico addominale comprendente sia il tumore del rene che quello del colon può essere fatto anche dopo 40-60 giorni.
Non sono d'accordo di tentare con le terapie alternative per questi due tumori, perchè proprio si trovano in uno stadio iniziale sarebbe più opportuno ed adeguato sottoporli ad intervento chirurgico per garantire una maggiore radicalità e quindi una migliore e più lunga soppravvivenza a distanza.
Meglio poi se l'intervento viene eseguito in videolaparoscopia per il minor trauma e più rapida ripresa fisica, considerando già il trauma non indifferente della laringectomia cui sarebbe sottoposto suo padre , specie se radicale e con svuotamento linfonodale,
Sempre con disponibilità invio distinti saluti.
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Se posso, appena so qualcosa di più, la tengo informata.
Lunedi' faranno la biopsia alla laringe e al colon..quanti sono i tempi per il risultato? Non è che passa troppo tempo dalla diagnosi e i tumori "camminano" troppo?
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Assolutamente no, stia tranquillo.
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Dottore buongiorno. Come le avevo accennato le lesioni tumorali sono tre. Rene, gola e duodeno........ All'inizio avevano detto colon. Per il rene hanno deciso di intervenire con la radio frequenza e cercando su internet non ho ben capito se è a sedute o a seduta singola. Per le altre due lesioni stanno aspettando l'istologico. Appena arriva, minimo una settimana ancora, vorrei poterle chiedere un suo parere se non la disturbo ulteriormente..
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Non disturba affatto, certo mi faccia sapere dell'istologico perchè ,pur nei limiti del servizio online ,le darò un mio parere.
Distinti saluti.
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Dottore, finalmente posso darle notizie concrete. Il papà è stato dimesso in attesa di una loro discussione generale peruna decisione definitiva. Per il rene é stata scelta la termoablazione. L'aggiorno sul resto.
Mio papà ha fatto un ntervento chirurgico in anestesia generale di biopsie laringee in microlaringoscopia diretta, tracheotomia transistmica sotto cricoidea ed esofagogastroduodenoscopia con biopsie multiple della neoformazione duodenale. In considerazione dell'estensione della patologia gastrointestinale e della natura ignota al momento della procedura non é stata eseguita la gastrostomia percutanea. .Gli esiti degli esami istologici sono i seguenti. Carcinoma spinocellulare ben differenziato dell'ipofaringe laringe sovraglottixa cT3 N0 (ris. N1) Mx.
Duodeno..frammenti superficiali di lesione adenomatosa con displasia ad alto grado sospetta per cancerizzazione.
Il decorso postoperatorio é stato buono senza complicanze locali o generali. Buone condizioni generali.
Da quanto capisco, alla gola é un tumore maligno, ma già si sapeva, al duodeno é una lesione non ancora tumorale ma ad alto rischio di diventare tale? La situazione ci hanno detto che è complicata.. Come agirebbe lei? Vorrei il meglio per mio padre senza entrare in scelte dure da vivere per un 72enne (tipo la chemio) e soprattutto sicure.
Laringrazio in anticipo per la sua cordiabilità.
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Bisogna chiarire innanzitutto il tipo e l'estensione della lesione duodenale, più probabile che si tratti di un adenoma cancerizzato della regione prepilorica dello stomaco, atteso che i tumori maligni del duodeno sono alquanto rari. In tutti i modi se l'adenoma cancerizzato è a livello duodenale bisogna vedere esattamente la sede e l'estensione in profondità negli strati della parete per decidere l'approccio più appropriato : se chirurgico e/o transendoscopico.. Se si conferma , quanto da lei detto in precedenza,che i linfonodi non sono interessati e inoltre che i singoli casi presi singolarmente sono di buona guarigione, resto dell'idea che si possono affrontare entrambi con un'unica seduta operatoria ovviamente dopo l'intervento di laringectomia.
Distinti saluti .
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Quindi anche al duodeno o nella parte dello stomaco che dice lei è già un tumore? Perché parlano di lesione adenomatosa eccetera?
La gola ha la priorità secondo lei? La distanza è sempre 40/60 giorni? Senza rischio che le lesioni rimanenti peggiorano? Scusi per le mille domande..
Mio padre è un po' stitico ma non ha mai avuto episodi di vomito, nausea inappetenza o che altro.. Anzi, sta piuttosto bene..
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
L'esame istologico quando referta una displasia ad alto grado sospetta per cancerizzazione, allora trattasi di un carcinoma iniziale insorto su un adenoma.Allora se è confermato che le 2 lesioni addominali sono effettivamente in uno stadio iniziale , la distanza al massimo di 40/60 giorni, periodo indicativo ma variabile in base alle circostanze del quadro clinico complessivo, non comporta peggioramento di queste.Il fatto che suo padre sta piuttosto bene è un buon segno per affrontare la terapia chirurgica radicale.
Distinti saluti.
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Ho letto in internet che quando c'è quella dicitura "lesione adenomatosa.. " è come se fosse un carcinoma in situ biologicamente non predisposto ancora a dare metastasi, è vero? Inoltre, per lo stadio alla laringe.. Mx è per il fatto che il linfonodo trovato nella risonanza è piccolo o c'è la possibilità ci siano altre metastasi? A noi hanno sempre detto che le tre patologie prese singolarmente sono curabili..
La ringrazio ulteriormente, distinti saluti
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Allora, come già le ho detto precedentemente, bisogna chiarire per la lesione del duodeno la dimensione, l'esatta sede, perfezionare il tipo istologico , tutte caratteristiche che connotano il cosiddetto “adenoma avanzato” e concorrono nell’identificare e quantificare il rischio di un carcinoma concomitante o successivo, per programmare la scelta della conseguente condotta terapeutica. Difatti in base a quanto riportato "frammenti superficiali di lesione adenomatosa con displasia ad alto grado sospetta per cancerizzazione" bisognerebbe chiarire con più precisione se la cancerizzazione è già presente o solo sospetta ( in tal caso sarebbe meglio ripetere la gastroduodenoscopia per prelevare frustoli più sostanziosi tali da permettere all'anatomo- patologo di dare una risposta più esatta ed esaustiva. frammenti superficiali di lesione adenomatosa con displasia ad alto grado sospetta per cancerizzazione.

Poi per quanto chiede " lo stadio della laringe Mx è per il fatto che il linfonodo trovato nella risonanza è piccolo o c'è la possibilità ci siano altre metastasi ", è da chiarire che la X rappresenta un parametro ( nel caso in esame cT3 N0 (ris. N1) Mx) indica che non si conosce l'esatta estensione a distanza della malattia per il quale sono necessari ulteriori esami di approfondimento (ad esempio: PET-TC ( gold standard- esame d'élite ), TAC, RMN ( che ha già fatto), esami scintigrafici di Medicina Nucleare, ecografia, radiografia del torace, scintigrafia ossea total-body etc.).
In tutti i modi se a voi familiari hanno sempre detto che le tre patologie prese singolarmente sono curabi, vuol dire che hanno già fatto tutti gli esami necessari per una simile valutazione.
Con cordialità.
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Rieccomi, oggi abbiamo parlato con medici. Hanno dato due strade, quella chirurgica.. Prima la laringectomia totale con svuotamento dei linfonodi, poi dopo quindici venti giorni farebbero la duodenoctomia togliendo pure un pezzo di pancreas. Oppure, c'è la possibilità della radioterapia che però sarebbe solo Palliativa. Ci hanno parlato dei rischi del secondo ma noi saremmo indirizzati verso il tentativo chirurgico. Lei cosa dice?
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Sono d'accordo con l'intervento chirurgico, prima la laringectomia totale con svuotamento dei linfonodi e poi quello addominale.
Però bisogna chiarire bene, come già le avevo detto, il tipo istologico( cosa dice esattamente il referto istologico?) e la estensione loco-regionale della lesione del duodeno.
Perchè prima si parla di adenoma con sospetta cancerizzazione , poi le dicono che l'intervento prevede la duodenectomia con asportazione di un pezzo di pancreas che equivale alla cefalo-duodenopancreasectomia , che è un intervento di alta chirurgia addominale,alquanto complesso , molto pesante e fortemente demolitivo e in ultimo non scevro di complicanze.
Appunto dipende dal tipo di lesione duodenale, ma quantunque ci fosse l'indicazione ad eseguire tale intervento ( che certamente online senza una documentazione clinica a portata di mano e vista non posso esprimere) io lo consiglierei ugualmente ,specie se le condizioni generali sono buone ,anche perchè l'alternativa della radioterapia è solo palliativa.
Con cordialità.
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Dopo un intervento così demolitivo alla gola, su un paziente di 72 anni, che percentuale da per la riuscita Dell'intervento al duodeno? Preferisco perdere mio padre avendo tentato di farlo guarire, che vederlo spegnersi e soffrire con una cura palliativa. La ringrazio infinitamente.
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Chiede che percentuale da per la riuscita Dell'intervento al duodeno? Ripeto dipende dal tipo istologico ed estensione della neoplasia del duodeno e conseguentemente dal tipo di intervento chirurgico che non può prescindere dall'acquisizione di tali importanti e determinante notizie.Con cordialità.
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Dottore buona sera. Papà è stato dimesso oggi dopo 15 giorni dall'intervento di laringectomia totale, intervento pienamente riuscìto e post operatorio nella norma. Tra dieci quindici gg verrà ricoverato in chirurgia per l'intervento di duodenencefalopancreasectomia. Finalmente ci hanno detto che il tumore dalla tac risulta piccolissimo e fermo, direi che è positivo. La tengo aggiornata. Grazie ancora.
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Dottore rieccomi. l'intervento di duodenocefalopancreasectomia di ieri è andato alla perfezione. è durato circa otto ore (gli è stata tolta anche la milza ma non ha nulla a che vedere col tumore del duodeno). In giro non c'è alcun segnale della malattia, in più il primario il giorno prima dell'operazione ci ha detto che il tumore non è ancora tumore ma una displasia che sicuramente diventerà tumore. Loro, per questo, hanno preferito trattarlo come se fosse già diventato tale. Le chiedo, l'asportazione della milza prevede qualche terapia?
Non essendo ancora un tumore, e non essendoci altro "in giro" non credo serve nessun tipo di terapia giusto?
La ringrazio anticipatamente
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentilmente può essere più preciso sulla displasia di quale organo e sul grado di questa. E' importante per rispondere alle sue domande. Con cordialità
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Parlo della displasia del duodeno " adenoma con sospetta cancerizzazione di alto grado". Il primario ci ha detto prima dell'intervento che non è ancora tumore ma loro hanno preferito trattarlo come tale, in più ci ha detto che durante l'intervento in giro non c'è nulla..
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Displasia, non adenoma.
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Mi scusi , ma può dirmi la sede esatta della displasia del duodeno.E' importante per poter rispondere alle sue domande.
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Non ne abbiamo la più pallida idea. Il dottore ci ha fatto un disegno facendoci vedere un ispessimento "in mezzo" al dueodeno, dicendoci che a lasciarlo questo si sarebbe ingrandito bloccando così il duodeno. Non so risponderle, so solo quanto detto sopra.. che non si tratta di tumore e che hanno però preferito trattarl come tale, mi spiace..
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
L'asportazione della milza , generalmente non contemplata nell'intervento di duodenocefalopancreasectomia, non prevede alcuna terapia data l'età anziana di suo padre, eccetto controlli delle piastrine per il possibile loro aumento , che se molto alto, potrebbe richiedere una terapia antiaggregante per prevenire le trombosi vascolari.
Poi la precocità della lesione duodenale , sotto forma di displasia , trattata peraltro con un grosso intervento radicale fin troppo demolitore , non credo che abbia bisogno per tale patologia di terapie antiblastiche adiuvanti e/o radioterapia .
Con cordialità
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Dottore buonasera. Le scrivo per il seguente motivo. Mio papà appena dopo l'operazione ha iniziato a nutrirsi (mi scuso ma non so il nome dei farmaci) con delle sacche grandi con un liquido trasparente a queste hanno poi aggiunto delle "bottigliette di plastica" (con la forma dell'ossigeno per farmi capire) con un'etichetta viola e i tubucini della flebo violi, il contenuto è un marroncino chiaro. Dopo tre giorni dall'inizio di queste ha iniziato a sentire il peso sullo stomaco. Da ieri ha iniziato a mangiare frullato e il peso c'è e non c'è. Ho letto che per molti è conseguenza dell'operazione, ma c'è una terapia per aiutare mio padre a digerire con più facilità e a non avere il peso sullo stomaco o così sarà per sempre? La ringrazio per la sua pazienza e la sua disponibilità.
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Dottore Le chiedo scusa se le scrivo ancora. Papà è stato dimesso Venerdì 30. Il controllo ce l'avrà il 9/11. Stiamo notando che mangia poco e dire poco è un regalo. In ospedale almeno riusciva a mangiare metà porzione sia del primo che del secondo aggiungendoci poi o un budino o un gelato o a volte entrambi. A casa dopo 2 forchette di pasta è già pieno e così non so come possa restare in piedi. Stamattina ha voluto fare a tutti i costi una lunga camminata e ancora tutt'ora è distrutto fisicamente. Non defeca da 1 settimana circa e domani andremo a prendergli delle supposte.
Vorrei sapere se rimarrà sempre così o piano piano puo' migliorare. O, se fosse una cosa permanente, se c'è una terapia nutrizionale.
La terapia giornaliera prevedere Clexane 2000 h 20.00
Omeoprazolo 20 mg 1 cpr al mattino.
La ringrazio ancora
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Purtroppo l'intervento di Duodenocefaloprancreasectomia essendo molto demolitore e pesante , richiede un po' di tempo per la ripresa fisica e alimentare .
Considerando che l'intervento contempla anche una resezione parziale dello stomaco e una resezione della testa del pancreas, i disturbi digestivi lamentati possono starci , ma senz'altro tenderanno a migliorare nel tempo.
Specie nei primi tempi c'è una dieta alimentare specifica per tale intervento , che senz'altro avranno dato a suo padre alla dimissione, e poi nel caso non fosse stata fatta la ricanalizzare del succo pancreatico nell'intestino,sarebbe opportuno prendere un farmaco a base di enzimi pancreatici per migliorare la digestione.
La terapia con clexane ed omeprazolo va bene.
Sempre disponibile con cordialità.
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Dottore buongiorno. LE scrivo per chiederLe un'altima cosa, spero. Mio papà sta benissimo,i post interventi sonon andati benissimo e ha ripreso la sua vita quotidiana, sia a tavola che fuori. ORa manca (ancora) il tumore al rene, quello che prevedeva la termoablazione (3/4 cm..non sappiamo altro, abbiamo solo in mano una scintigrafia renale di agosto). La mia domanda è la seguente, mio padre non è ancora stato contettato per la termoablazione. Non c'è la possibilità che il tumore si aggrava e la termoablazione non basta??
Cordiali saluti
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Premesso che la termoablazione percutanea del tumori renali è indicata proprio nel caso di suo padre in alternativa alla chirurgia classica radicale : paziente anziano con comorbidità e/o con patologie multiple e presenza di massa tumorale del rene di piccole dimensioni (3/4 cm) specialmente se a sede periferica.
Quindi stia tranquilla per le dimensioni del tumore,in quanto vari studi indicano i 4 cm, o al massimo un diametro < di 5 cm,come dimensione entro la quale la termoablazione è indicata.
Vedrà che quanto prima suo padre verrà chiamato.
In caso contrario, in caso di ritardo , provi a chiamare Lei il reparto.
Con cordialità.
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Utente
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La cosa che mi spaventa è che dal primo esame sono passati sei mesi, sommando i mesi in cui c'era ma nessuno lo sapevo.. Ho timore, non sapendo i tempi di aggravamento della malattia, che il tumore abbia camminato. Abbiamo scalato due montagne (gola e duodeno), essere fermati da una montagnetta mi pare da pazzi..