Ricaduta.

Gentile Staff, buongiorno!
Vi scrivo a distanza di quasi due anni riguardo la mia attuale situazione.
Quasi tre anni fa, per motivi a me anvora sconosciuti ebbi un brutto periodo che segnò la mia vita.
Mi venne diagnosticata una depressione ansiosa e dopo mesi di sofferenze, sperando in un giorno mogliore, mi arresi e decisi di farmo aiutare da uno psichiatra.Intrapresi una cura farmacologica per un periodo di un anno e mezzo. Al termine della cura ero completamente guarito e ripresi in mano la mia vita.Trovai un lavoro, una fidanzata che ora ho paura di perdere per la mia sotuazione.
Ritornando al presente, da circa un mese ho avuto una serie di piccoli disturbi che cercavo di evitare associandoli a qualche banalità e non dandogli peso.
Purtroppo, non sono riuscito a gestire lo stress e ho avuto una ricaduta .
Da una settimana ho il male di vivere, il morale a terra, mi sono accorto subito della situazione e ho fattouna visita con uno pspsichiatra dell'ASL.
Da due giorni ho ripreso la cura che prendevo nel primo episodio.
Sono molto angosciato, ho dei sbalzi di umore assurdi, mi sento un perdente, un peso per me e per chi mi circonda.Conosco bene questa malattia, so che ci vorrà un po' di tempo per migliorare ma intanto c'è in gioco il mio lavoro, i miei cari.
Nonostante la mia giovane età, sia in famiglia che in amicizia o altri rapporti vengo considetato una persona forte e matura, vedendoli in pensiero per me e sentendo i loro consigli mi commuove e non riesco a tenere a bada il mio male.
Ho difficoltà nello svolgere il mio lavoro che consiste in una considerevole concentrazione e ha degli orari scomodi.
Non ho la lucidità di prendere delle decisioni.Vorrei lavorare un po' su me stesso, capire quale meccanismo mi porta a questo malessere e se possibile ripararlo...Da solo, per quanto mi sforzi peggioro solo la situazione con brutti pensieri.Non riesco a prendere la vita con positività...Non mi manca nulla, perché devo stare male? Non saprei a chi rivolgermi per trovare uno specialista in zona, ho bisogno di parlare con qualcuno .
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

Capisco la Sua delusione per la ricaduta.
Forse nell'altro episodio non è stato seguito anche attraverso una psicoterapia, oltre che con la cura farmacologica. Non si è lavorato sui motivi o sui meccanismi sottostanti, che sono rimasti invariati.


Vedo che chiede l'indicazione anche per una psicoterapeuta, in chiusura di consulto: ne sono lieta, è la via corretta.

Può cercare qui all'interno del portale, dove trova nominativi e contributi teorici e risposte, modi per conoscerso già un po'.
Oppure digitano "Albo Psicologi" seguito dal nome della Sua regione.

Ci tenga al corrente, se desidera.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Lei e' giovanissimo e come tutti i giovani e' convinto che basti affrontare un problema, vederlo sparire e cio' lo interpreta come un "non tornerà piu".
Per quanto riguarda la depressione ansiosa questo purtroppo non vale.
C'e' un "temperamento distimico" alla base di questo suo sentire. Un "tratto" non uno "stato",
Che e' suo. Come il colore degli occhi o della pelle.
Non deve percio' ribellarsi ad esso.
Dovra' tenere presente nell'affrontare la vita che Lei e' sensibile e che dentro di lei le cose "risuonano" piu' che in altri suoi coetanei molto piu' "coriacei" di Lei.
Se puo' metta in programma una terapia psicodinamica per comprendersi a fondo e non lasciarsi prendere alla sprovvista da questi momenti/periodi di depressione.
Le faccio i migliori auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Dr.ssa Brunialti la ringrazio di cuore per la risposta e le indicazioni.
Dr.ssa Esposito,
Credo che in un certo senso lei abbia capito il mio modo di essere.
Sono vero una persona sensibile e come ha detto lei le cose in me risuonano più che in altre.Ma come non ribellarsi a una situazione del genere? Perché soffrire?
Lo ha detto lei, sono giovane, la vita continua e ci saranno altri migliaia di problemi da affrontare.Se non ho frainteso mi sta dicendo che purtroppo sono fatto cosi, di rassegnarmi?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Perche' usa la parola "rassegnarsi"? Perche' non usa "conoscersi e accettarsi"?
Lei avra', grazie alla sua sensibilita' tante risorse per se' e per chi le stara' accanto che altri non hanno.
Faccia sempre un "bilancio" di se' e questo le evitera' di tendere a usare la parola 'rassegnarsi'. Magari usera' "piacersi". Che ne dice?
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
Sa questa malattia di per sé rende fragili...In questo momento le rispondo con l'anima sotto i piedi.Non riesco a fare le cose che facevo prima..non trovo una via di uscita.La prima volta che ci ero caduto ricordo che era peggio, avevo un ansia tremenda e attacchi di panico.Questa volta sono molto triste e non trovo senso in nulla.Cerco di vedere il mondo con occhi diversi ma invano.Guardo il mio riflesso allo specchio e mi sento perso..Non mi riconosco.. Non so cosa potrebbe fare al caso mio.
Mi perdoni per lo sfogo, vorrei solo poter mantenere l'equilibrio che avevo riacquistato nella vita ma che mi sento crollare addosso e questo mi terrorizza.

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

<<questa malattia di per sé rende fragili...<<, è vero; tutte le malattie, si potrebbe aggiungere.

Ma i tratti che la possono originare, danno anche certamente una marcia in più in termini di sensibilità, di empatia ecc. ecc. ecc.
Diventando adulti si apprende a gestire questo modo di essere, in maniera da evitare un eccesso e un sovraccarico; e godere delle altre dimensioni.
Anche verso questo obiettivo la psicoterapia rappresenta un aiuto sostanziale!





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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Forse questa visione cosi' plubea che ha ora davanti agli occhi e' dovuta anche alla delusione provata nel constatare che non e' "fuori" dai suoi problemi.
Ora che sa che il suo temperamento e' oscillante e che produce fragilita' potra' organizzarsi per limitare i danni.
La prima cosa da fare e' non sfidare il suo temperamento. Tenere conto della sua sensibilita', avere piu' cura di lei.
Non fare sogni che quando muoiono fanno più male di una veglia tranquilla.
Insomma accettarsi. Questo le dicevo.
Purtroppo on line non posso aiutarla a trovare delle strade giuste per lei. Sono molto individuali e devono essere personalizzate.
Se potesse contattare uno terapeuta psicodinamico potreste insieme individuare i suoi punti deboli per evitare che le nuocciano.
Ci risentiamo quando vuole!
Buon pomeriggio!
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dopo
Utente
Utente
Gentili Dottoresse,
Vi ringrazio per i consigli e i chiarimenti.
Non mi resta che sperare un miglioramento del mio stato affinché possa riacquistare più lucidità e consultare uno specialista.
Cerco di farmi forza per non perdere il lavoro e le persone a me care.
Odio farmi vedere da loro e da chiunque in queste condizioni, non sento di essere questo che sono ora. Sono caduto troppo in basso ma sotto so che questo periodo finirà.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Come detto dalla Collega l'assenza della sintomatologia non equivale alla guarigione che, invece, necessita di tempo e di una cicatrizzazione degli strati più profondi della su psiche.

Esplori le sue emozioni come se fossero un pianeta straniero... vedrà che troverà in loro grandi risorse

Auguri per tutto e non si preoccupi, le ricadute fanno parte di tutti i percorsi

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Contattero' senz' altro uno specialista in zona.Ma non so se è meglio da subito o attendere qualche miglioramento dai farmaci?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo, la psicoterapia e la farmacoterapia hanno meccanismi di azione diversi. Ma possono avere un'azione sinergica.
Gli psicofarmaci lavorano direttamente sui neurotrasmettitori cerebrali che vengono secreti a seguito delle emozioni che Lei prova.
Quindi come puo' capire e' una dinamica circolare.
Se le fosse possibile io cercherei di utilizzare le due forme terapeutiche in contemporanea.
Un ultimo avviso perche' non la colga impreparato anche questo evento : l'autunno e' una stagione che agevola l'emergere della depressione, c'e poca luce, poche volte il sole, spesso piove, fa notte prima, si sta piu' in casa).
Quindi cerchi di mettere nel suo bilancio anche questi elementi.
Se le fosse possibile svolgere qualche attivita' fisica non agonistica, sarebbe un aiuto validissimo.
Ci faccia sapere!
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dopo
Utente
Utente
Dott.ssa Esposito, la ringrazio per il tempo dedicatomi .
Un doppio lavoro quindi, farmacologico + terapeutico può trarre maggiori benefici?
Ahimè, con gli orari di lavoro che faccio non mi basta il tempo per fare 6 ore di sonno, non posso dedicarmi allo sport...
Vi voglio raccontare brevemente.
È la seconda volta che cado in questo incubo nelle stesse circostanze.Assieme alla famiglia mi sono allontanato da casa per un mese di "Ferie" al mio paese di origine.
Premetto che questi viaggi, i cambiamenti in generale ...non mi fanno impazzire.Il mio primo episodio è stato a pochi giorni dal ritorno, quest'anno qualche giorno dopo..Possibile che sia un motivo da portare alla depressione?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
I motivi che portano alla ricaduta in una depressione possono essere, e in genere lo sono, assolutamente inconsci.
Per orientarsi lei dovrebbe elaborare nei dettagli, anche minimi, questo soggiorno.
Gli eventi, le emozioni, i ricordi. Associare ad ognuno di questi le sue considerazioni attuali
Come puo' capire e' un lavoro terapeutico piuttosto corposo.
Comunque mi sembra molto positiva questa associazione che lei ha fatto spontaneamente fra l'emergere della ricaduta e la conclusione della vacanza.
Io ci lavorerei sopra. Ma da solo non puo' fare granche' perche' i meccanismi di difesa inconsci non le permettono di arrivare ai nuclei dolorosi!
Mi dispiace. Ma vedo che e' partito molto bene!

L'utilizzo combinato della psicoterapia e della farmacoterapia e' il percorso migliore per fronteggiare un disturbo depressivo. Anche il piu' rapido.
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dopo
Utente
Utente
Mi farò aiutare da qualche specialista e vi aggiornerò..si spera in buone notizie !
Ringrazio tutti voi per il supporto, è davvero da ammirare quello che fate.
Saluti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Ok l'aspettiamo!
Buon week end!