Personalità paranoide

Buongiorno,
Sono qui oggi per chiedervi un consiglio su come devo comportarmi con il mio fidanzato, il quale ,sono quasi sicura, che abbia sviluppato una personalità paranoide.
Stiamo insieme da alcuni anni. Io già nei primi periodi avevo notato i suoi cambi d'umore, ma essendo lui una persona in generale solare, socievole e estremamente buona ho pensato fosse solo un Po lunatico. Poi già dopo pochi mesi che stavamo insieme ha cominciato ad avere sospetti insensati e continui nei miei confronti ma anche sulla sua famiglia e la mia. Queste accuse avvenivano in momenti di rabbia dovuti a un periodo di forte stress emotivo,quando invece era sereno non tirava fuori certi argomenti. Io accecta dal l amore nn ho dato troppo peso a questi episodi e anzi ho deciso tra alti e bassi di convivere con lui, sicura che il nostro amore avrebbe risolto tutto. Col passare degli anni le cose sono invece peggiorate. I suoi sospetti infondati su di me erano sempre più frequenti, e in più si è aggiunto il fattore alcol il quale peggiorava notevolmente i suoi sospetti e i conseguenti scatti d ora violenta nei miei confronti,usando un linguaggio molto pesante. Io a quel punto già avevo intuito che soffrisse di personalità paranoide, perché quando entrava in quello stato mentale diventava una persona completamente diversa,cattiva arrogante e violenta e esponeva idee completamente infondate ma al quale lui credeva cecamente.
Io premetto che Non ho mai fatto niente alle sue spalle i niente che abbia potuto far nascere in lui certi sospetti. Io ho pensato svariate volte di chiudere ma sapendo che soffre di questa patologia nn ci riesco perché so che ha bisogno di aiuto. Nei momenti in cui è sereno gli ho parlato del suo problema e lui, certe volte, sembra di essere consapevole che c'è qualcosa che non va, ho parlato con lui del fatto che io credo che abbia bisogno di un aiuto di uno psicologo e lui in certi momenti sembra propenso ad andare poi quando metabolizza la cosa dice che invece Non ha bisogno di nessuno perché lui sta bene e io voglio fargli credere che è malato per coprire i tradimenti che secondo lui faccio.
Io vi chiedo cosa posso fare, la sua famiglia nn è a conoscenza di niente e non posso interpellata. Io per quanto voglio aiutarlo nn ci riesco e anzi questa cosa sta arrivando a distruggere anche me.
Spero rispondere presto e vi ringrazio .
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La diagnosi è prerogativa di un medico meglio se specialista in psichiatria.

Leggere in giro sintomi per poi attribuirli a terzi non è corretto.

In ogni caso, deve stabilire il livello di rapporto con questa persona per capire se vuole vivere la sua vita con una persona che può sviluppare atteggiamenti che possono risultare pericolosi per la sua incolumità o possono ridurre la sua libertà di espressione in qualsiasi modo e forma.

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dopo
Utente
Utente
Grazie, dottore per la veloce risposta.
So che non è moralmente giusto affibiare una patologia a una persona quando non sei un medico. Sono pienamente in accordo con lei, ma in quanto io ho fatto studi scolastici con indirizzo psicologico , mi sono sempre interessata nella mia vita alla materia e faccio da anni un lavoro in ambito sociale non mi sento completamente estranea alle patologie mentali diciamo.
Detto questo, ovviamente, sono consapevole che potrei sbagliarmi ma ci sono stati tanti campanelli e allarme che mi hanno fatto raggiungere tale ipotesi.
La persona in questione ha sempre la paura di essere sfruttato, preso in giro, non ha fiducia di nessuno, ha paura che ogni cosa nella sua vita sia pilotata o controllata. In tutta la vita non ha mai avuto un lavoro duraturo. Quando entra in questo stati mentali cambia completamente personalità.
Io ho chiesto un vostro parere e aiuto per convincerlo ad intraprendere un percorso con una psicologo o psichiatra.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Credo di poterle dire francamente che il problema è differente.

Una volta che il suo compagno ha stabilito che non vuole ricevere cure di alcun tipo, dietro sua richiesta, lei è al livello di dover scegliere se vivere o meno la sua vita con questo uomo.

La presenza, o meno, di una patologia non giustifica determinati atteggiamenti che tendenzialmente tendono ad avere un crescendo che può essere pericoloso per la sua incolumità.

Stabilisca cosa vuole fare della sua vita e se vuole rischiare di subire negli anni, do anche avere limitazioni personali per accondiscendere a questa persona.
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signorina,
come Le ha già risposto il Collega, Il Suo problema è quello di dovere continuare a vivere con una personalità, da quanto racconta, all'apparenza disturbata e "interpretativa".
Posto che la diagnosi certa è ovviamente appannaggio dello specialista, è da considerare che eventuali Disturbi di personalità paranoide, se non adeguatamente curati tendono, nel tempo, a cronicizzarsie e ad aggravarsi, rientrando nel più ampio capitolo delle Psicosi.
Ma anche non trattandosi, nell'eventualità, di un tale tipo di diagnosi, le "bizzarìe" caratteriali del suo Compagno, hanno certamente bisogno di essere assiduamente seguite nel tempo.
Valuti attentamente, dunque. E' della programmazione della Sua vita che si parla.
Un saluto

Dr. Mario Zampardi

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