Terapia antipsicotici da cambiare

Mio figlio di 24 anni autistico con problemi di ossessività e gestione dell'ansia e controllo ossessivo dell'ambiente con conseguente rischio di aggressività. Prende farmaci da molto tempo. Ne ha cambiati molti. Al momento e' in cura con seroquel 600 rp
Depakin chrono 1000
Prozin dai 200 ai 275 mg a seconda del bisogno.

Per un periodo e' stato bene ma adesso non sembra più coperto nonostante la terapia cognitivo comportamentale ABA ecc...per questo e' stato inserito il prozin perché senza quello sarebbe completamente ingestibile,il seroquel inoltre gli ha fatto prendere molto peso e stipsi e valori epatici alterati.
Ha già provato diversi farmaci tra cui zyprexa l'unico farmaco il cui effetto duro' qualche anno però alla fine le manifestazioni autolesive aggressive si ripresentarono e fu cambiato. Ha provato risperdal che funziono' benissimo per un breve periodo poi un disastro. Abilify disastroso e agitante, sereupin per le ossessioni che sono il problema più importante ma porto' a molta instabilità e irritabilità aggressivita fu un incubo .
Poi anche il leponex ma fu tolto prima di aver tolto gli altri farmaci del momenton, perché aveva troppa salivazione urinava a letto cosa mai successa e si picchiava comunque
Ora mi viene proposto di riprovare il leponex dato che ora non prende più il sereupin quindi può essere diverso l'effetto ma io ricordo che tossiva la notte per la scialorrea, oppure lo zyprexa anche se aveva colesterolo e trigliceridi altissimi e anche se non funzionava più dopo circa tre anni, ma sono passati un po' di anni dall'ultima volta che lo ha preso, ha senso riprovare perché comunque per qualche anno aveva funzionato? Meglio del leponex che sembrò essere disastroso anche se era ancora sotto altri farmaci?
Lo psichiatra propone di nuovo leponex o zyprexa
Da piccolo quasi adolescente andava bene con neuleptil.. Non avrebbe senso riprovare quello anziché zyprexa o leponex?
Grazie
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Purtroppo può accadere che un farmaco che inizi a fare un effetto positivo dopo lo perda completamente, soprattutto nelle situazioni cliniche che derivano da problemi del neurosviluppo in età infantile. Può anche accadere che un farmaco già usato in passato e poi interrotto torni a fare un effetto positivo dopo diversi anni dall'interruzione. Se il suo dubbio riguarda prevalentemente gli effetti collaterali é possibile cercare di arginare il problema attraverso la gestione del dosaggio. Se ritiene di voler riprovare anche con il neuleptil occorre prospettare questa ipotesi allo specialista che eventualmente dovrà esprimere e motivare le sue perplessità.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dott Vassillis, quindi se optiamo per i l leponex possiamo cercare di arginare l a scialorrea anche se la prova col leponex tre anni fa fu negativa ma prendeva anche altri farmaci. Quindi se torniamo allo zyprexa dopo tre anni può essere che ritorni ad essere positivo ( e' stato il farmaco che ha agito bene per più tempo rispetto agli altri anche se con i te gliceridi altissimi...Per i l neuleptil ne parlo con lo specialista ma sono sicura che lui preferirà un neurolettico atipico .
Poi tra zyprexa o leponex lascia un po anche a me la scelta.. Difficile
Comunque gli parlerò anche del neuleptil la situazione va cambiata assolutamente . La ringrazio delle delucidazioni