Cambio terapia?

Buongiorno,
vorrei tentare di capire insieme a voi se il tipo di terapia a cui mi sono sottoposta da un anno a questa parte sia la più giusta per me, visto che da tre mesi a questa parte non ottengo più i risultati di prima. Poco più di un anno fa vado in terapia perchè mi accorgo che negli ultimi dieci anni, da sola, ho fatto più danni che altro alla mia vita ( e solo alla mia vita). Avevo una relazione distruttiva con un uomo pieno di problemi, un lavoro che non mi dava alcuna soddisfazione e un senso di profonda infelicità. Trovo questa psicologa che mi promette, con metodi alternativi (meditazione, pensiero positivo) di cambiare la mia vita. In effetti la mia vita è cambiata. Il mio compagno mi ha lasciata e io continuo a soffrire come un cane per questo abbandono così netto e traumatico, Ho chiuso con il mio vecchio lavoro. E ho chiuso perfino con i pochi amici che avevo perchè mi dicevano che non riuscivano più a capirmi. Ho pensato che era una fase necessaria al cambiamento , la psicologa mi diceva che è normale, è come se stessi ricostruendo la mia identità. Purtroppo, sono ancora più infelice di prima. E ho espresso questo dato alla mia psicologa e lei ,quando mi vede infelice , quasi si arrabbia. Mi accusa di non credere in me. E minaccia velatamente di voler chiudere ogni rapporto perchè non vuole clienti disperati ma gente che sa quello che vuole ed è determinata a raggiungerlo. Da tre mesi mando curriculum, sono tornata a correre, faccio lunghe camminate, molto sport. Ma ho il cuore a pezzi. Priva di compagnia, di un amore, di un lavoro, DI UNO SCOPO...sotto pressione perchè la mia psicologa dice che non riesco a tirare fuori il meglio di me...quando io ci provo ogni giorno....mi sento persa...confusa...frastornata. Ok, giusto abbandonare una vita che non ci appartiene, giustissimo lasciarla andare. E' stata una mia scelta , una mia responsabilità. Ma ora come ora...sento che nessuna delle meditazioni della dottoressa, nessuna delle sue tecniche motivazionali, mi aiuta davvero. Piango quasi tutti i giorni, mi sento inutile, mi sento un peso. Un peso per me stessa e un peso per il mondo, incapace di risolvere da me questa situazione di stallo. Esistono momenti difficili per tutti, ma è come se mi sentissi privata di una identità sbagliata per me , che magari mi ero cucita addosso io, in anni di errori e convinzioni errate, ma ora come ora, priva degli strumenti adatti a ricostruirne una nuova. Un palloncino vuoto. Invisibile. E l'unica persona a cui mi ero appoggiata, mi accusa di non fare niente di davvero produttivo per me. (l'ultima seduta volevo davvero mandarla a quel paese, ho un'autostima da recuperare...e nessuno può falciarla dicendo che non sto facendo niente di davvero produttivo). Secondo la mia psicologa, produrre risultati concreti significa lavorare bene, non produrne (anche se ti sbatti per ricominciare) significa lavorare male. Uno psicologo può rimproverare? Può colpire duro e far star male qualcuno? Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza, se è vero che uno psicologo, per stimolare delle risorse può rimproverare per scelte scorrette, è anche vero che da quello che racconta le modalità di questa dottoressa sembrano poco convenzionali e poco funzionali.
E' specializzata in psicoterapia? mi vien da chiedere. Inoltre la meditazione non aiuta a riformulare la percezione degli eventi e, magari, attribuire significati differenti necessario per ridurre l'angoscia,
Se i risultati sono scarsi, forse, prendere in considerazione l'idea di un cambiamento, non è scorretta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"mi promette"

"Mi accusa"
" minaccia velatamente "


Gent.le Ragazza,
ho citato queste tre esempi da Lei riportati poiché si riferiscono ad atteggiamenti estranei ad una relazione terapeutica a prescindere che si tratti di uno psicologo o di uno psicologo specializzato in psicoterapia.
Lo specialista può utilizzare modalità relazionali orientate a facilitare nella persona il confronto con la realtà e il riconoscimento della disfunzionalità di un comportamento, ma questo non significa "rimproverare".
La resistenza al cambiamento fa parte di ogni percorso psicoterapeutico ed è fondamentale che la persona possa prenderne consapevolezza entrando in relazione con lo psicoterapeuta e sperimentando da parte sua un atteggiamento di accettazione che gli consenta di elaborarla liberamente senza preoccuparsi della reazione dello psicoterapeuta.
Tuttavia si tratta di aspetti che estrapolati dal contesto del processo terapeutico e affrontati in un consulenza on line possono essere equivocati, quindi la scelta più auspicabile è chiarirli all'interno della seduta con lo specialista e, verificare la qualità dell'alleanza terapeutica, prima di decidere in quale direzione orientarsi rispetto al proseguimento del percorso terapeutico.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Trovo questa psicologa che mi promette, con metodi alternativi (meditazione, pensiero positivo) di cambiare la mia vita.>>

Gentile Utente,
condivido le perplessità espresse dal Collega e la invito a verificare nell'Albo degli Psicologi:
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi

Saluti cordiali.


Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i