Demotivazione (forse)

Salve dottori, la mia situazione attuale vista anche la mia età non è delle migliori, o almeno non credo che lo sia. Il fatto è che io non mi rendo conto completamente se ci sia un problema o meno ed è per questo che chiedo un vostro parere. Studio all'università da quattro anni, il primo anno è andato a gonfie vele, dal secondo in poi le cose sono andate sempre peggiorando. Non ho molto interesse per lo studio. Non ho idea di cosa voglia fare nella vita, sono molto disorientato. Mi passano continuamente idee per la testa sulle varie possibilità che ci potrebbero essere per me... E quindi spesso anzi che studiare rimango a fantasticare sulle eventuali cose che potrei fare in alterativa, senza mai concludere niente. Di conseguenza continuando di questo passo mi laureerei fra altri 10 anni. Il fatto è che ho un ottimismo innato per le cose e delle aspettative altissime su tutto, come se la fortuna mi dovesse piovere addosso, ma questo non mi sembra stia accadendo, eppure continuo a crederci. Nonostante i fatti mi dimostrino che la vita non funzioni così. Diciamo che in me si è radicata questa sorta di pigrizia ottimistica che non sembra portarmi da nessuna parte... Campo con i soldi dei miei genitori e non vorrei continuare così in eterno, ma non ho proprio idea di cosa fare. Non sono triste ne depresso, ma mi rendo conto che tra qualche anno continuando così le cose potrebbero mettersi male... Diciamo che ciò che mi manca è lo spirito di sacrificio e non so come fare a trovarlo. Grazie per la vostra disponibilità e per un eventuale consiglio.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Lei chiede a noi di DARLE qualcosa che dovrebbe avere gia' Lei in Suo possesso.
Acquisita durante l'infanzia con l'educazione, l'esempio, le punizioni e i premi.
Il tutto condito dal carattere, dalle motivazioni, dal senso del dovere, dall'oergoglio.
Se fosse possibile per noi darLe con un colpo di bacchetta magica tutto questo faremmo i miracoli, non gli psicologi.

Ci dica qualcosa della Sua famiglia, del Suo mondo, della Sua volonta' e cercheremo di indicarLe la strada che ipotizziamo Lei possa tentare di seguire.
Ma e' una strada che in ogni caso e' Lei a dovere decidere di seguire!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
In realtà è come se mi sentissi un po' estraniato dalla realtà comune... e' come se il classico tipo di vita dell'uomo medio occidentale (studiare, lavorare, mettere su famiglia, fare carriera ecc.) non mi bastasse o non soddisfasse a pieno le mie esigenze... Mi sento come se meritassi di più. Mi chiedo "perchè dovrei faticare per essere felice?. Perchè dovrei avere un tipo di vita statica? Perchè non posso scegliere ogni giorno cosa fare?" Sono consapevole che è una cosa inconcepibile per chiunque, ma io fondamentalmente non ho voglia di lavorare... Io vorrei avere una disponibilità economica e godermi la vita. Ho una bassissima tolleranza per lo stress, fuggo da tutto ciò che mi possa mettere pressione in qualche modo. Quando i miei genitori mi chiedono come vada lo studio ecc. dico sempre tutto bene, alti e bassi ecc., la verità è che non ho voglia di sentirmi rimproverato e discutere...
Io in verità so che c'è un """problema""", ed è che ho aspettative per una realtà utopistica, ma proprio non riesco ad "essere adulto" se così vogliamo dire, ammesso sempre che sia una cosa positiva esserlo.
Lei che ne pensa?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Il pensiero "utopistico" e' poco realizzativo, poco vivibile in realta'.
Ci sono state (in passato, perche' oggi non si trovano piu') persone che sono andate a vivere in una grotta alle Meteore cibandosi di radici di piante e bevendo acqua piovana per sfuggire dalla civilta', eremiti estremi che hanno rinnegato qualsiasi simbolo e ricchezza. Ma non mi sembra il Suo caso.
La maturita' e' una competenza che si acquisisce quando si riesce ad uscire dalle utopie.
Altrimenti restano solo le Meteore!
Auguri! E coraggio!