Non provo più attrazione verso il mio ragazzo

Salve, volevo parlare di cosa mi sta succedendo da qualche anno a questa parte. Ho 21 anni e sono fidanzata ormai da 5 anni con il mio ragazzo. Inizialmente nessun problema a livello sessuale, dopo un paio di anni invece ho iniziato ad avere delle perdite che mi hanno destabilizzato ( tramite tampone ho poi scoperto che era gardnerella) e quindi ho iniziato ad avvertire disagio durante i rapporti. Superata l'infezione, il mio disagio e' rimasto e con il passare del tempo aumentato. Ho fastidio anche in un semplice bacio o carezza. Non ho mai uno stimolo sessuale, non ho mai desiderio e se potessi fare a meno lo farei, non mi è indispensabile, anzi. Il mio ragazzo cerca in tutti i modi di aiutarmi, mettermi a mio agio, ne abbiamo parlato e sa come la penso ma niente e' cambiato. Abbiamo un bel rapporto di coppia, parliamo di tutto, siamo innamorati per davvero. Cosa importante è che non riesco a provare desiderio nemmeno per gli altri, quindi penso il problema sia nella mia testa. Non riesco a vivere niente (anche momenti di vita normali) perché ho troppi pensieri per la testa, troppe ansie e paure che mi bloccano, ecco e' come se avessi un blocco. Come posso superare tutto questo? Attendo con ansia una vostra risposta sperando che mi possa tranquillizzare un po. Cordiali saluti.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Penso che il problema ginecologico pregresso che riferisce si sia incaricato, a livello psico-somatico di comunicarle qualcosa.
Il rapporto con il Suo ragazzo potrebbe essere piacevole a livello umano, ma non piu' interessante a livello erotico.
E questo sarebbe opportuno metterlo in luce.
Per Lei ovviamente!
Si interroghi, liberamente, senza giudizi e pregiudizi sui sogni che Lei nutre in se'. E cerchi di discriminare con una certa tolleranza, se non sia la noia a dissuaderLa, piu' che altre componenti.
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Non riesco a vivere niente (anche momenti di vita normali) perché ho troppi pensieri per la testa, troppe ansie e paure che mi bloccano, ecco e' come se avessi un blocco. >

Gentile Ragazza,
la problematica sessuale che espone potrebbe essere sostenuta da più di un fattore o fare parte di un disagio a più ampio raggio e meriterebbe di essere meglio indagata.
Diversi fattori (medici, psichici, di coppia) possono influire sul desiderio sessuale.
Da quanto dice l'infezione ha avuto un ruolo nelle sue difficoltà e nel blocco sucessivo, non ci dice come stesse prima (non solo a livello di coppia e sessuale) né come sia stata gestita (non solo a livello farmacologico) e vissuta durante e dopo.
Ha esposto al ginecologo le sue difficoltà?

Quali altre preoccupazioni, paure, ansie, ci può dire di più?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per avermi risposto! Ho comunicato al mio ginecologo delle perdite e anche dei dolori durante i rapporti e ho così fatto un tampone. Dopo aver avuto i relativi risultati che indicavano infezione da gardnerella mi ha indicato degli antibiotici di cui adesso non ricordo esattamente il nome, sono passati diversi anni. Dopo qualche mese ho rifatto il tampone ed era tutto ok, niente più infezione. Comunque per quanto riguarda il sesso inizialmente andava tutto benissimo, da quando c'è stato questo episodio ho iniziato ad avere qualche disagio e con il passare del tempo oltre al disagio non c'era più ne' voglia ne' piacere, anzi, avvertivo dolore. Così decisi di riandare dal ginecologo che mi diede del lubrificante, ma la storia non cambio', e a distanza di anni mi ritrovo nella stessa situazione però peggiorata perché adesso anche un bacio, una carezza mi snervano immediatamente.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Mi permetto di suggerirLe un tema su cui meditare, una condizione umana talvolta sottovalutata:
*il piu' rilevante organo sessuale e' il cervello!"
I miei saluti.
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dopo
Utente
Utente
Lei ha perfettamente ragione, ci sto provando ma non riesco a sbloccarmi. Con il mio lui ne abbiamo riparlato diverse volte, lui non si butta giù d'animo e, veramente, cerca di fare di tutto ma sono io che lo blocco sempre, non lo lascio fare perché proprio non voglio. E ripeto, non ho attrazione nemmeno per altri uomini. So che il problema è nella mia testa, ma non so come sconfiggerlo.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentille utente,
Per *sconfiggere* i problemi per prima cosa occorre *guardarli*. Badi bene che non ho detto *vederli* ma *guardarli*! Con attenzione e coraggio! Con desiderio di *rendersi conto* anche se cio' puo` poi significare dovere fare i conti con la realta`.
Lei ha 21 anni, ha iniziato questo rapporto che ne aveva 16! Era una bambina ancora in piena fase di sviluppo sessuale ed emotivo ed ora e' una giovane donna. E come tale con altre emozioni, altri desideri. Talvolta l'affetto e la confidenza non sono buone compagnie per esplorare l'universo della sessualità normale e in via di evoluzione di una giovane donna.
Per cui rifletta su questo aspetto della Sua vita e della Sua evoluzione : la possibilita' o meno di *desiderare*, ci rivela J.lacan, sgorga dalla *mancanza*, dal *rimirare le stelle lontane* (de-siderare)!
Ci pensi su gentile utente, e poi si ponga in ascolto di se` stessa!
I miei auguri!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Come già le ho espresso le sue difficoltà sessuali potrebbero essere sostenute da più di un fattore e meritano di essere indagate a livello specialistico.
La problematica è complessa, ad esempio, determinati vissuti personali a seguito dell'infezione riscontrata, ansia, problematiche relative alla coppia in ambito sessuale e non in seguito al disturbo, alle dinamiche innescatasi successivamente o pregresse o/ e ancora altro di precedente che non conosciamo.
Senza una valutazione diretta da qui possiamo fare solo ipotesi.
In linea generale in questi casi ( a beneficio anche dell'utenza) è opportuna una diagnosi differenziale (livello medico e psicologico) per comprendere da quali fattori il disagio sia originato e sostenuto (cause biologiche, psicologiche, relazionali).

Il problema si può affrontare e con i trattamenti adeguati anche risolvere. Ma prima deve essere accuratamente valutato in sede specialistica.
Rivolgersi al Consultorio Familiare ASL , ad esempio, può essere utile per incontrare gli specialisti di riferimento (psicologo/psicoterapeuta, ginecologo).

Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Gentilissime, vi ringrazio di cuore. Prenderò alla lettera quelli che mi avete consigliato. Ancora grazie! Cordiali saluti