Relazioni

Salve, ho un serio problema riguardo le amicizie nei confronti del mio stesso sesso. Fin da piccola, all'età di 10 anni, ho avuto una migliore amica: dormivamo insieme, facevamo le vacanze insieme, vivevamo praticamente in simbiosi. Poi crescendo ho ricevuto parecchie delusioni da parte sua (mi escludeva da tutti e tutto, si fidanzava con i ragazzi che mi piacevano, inventava cose per litigare di proposito e altre cose). L'amicizia dopo 8 anni si è rotta e da allora non ho mai avuto una migliore amica, o meglio, ho avuto amicizie ma ultimamente sembra che queste preferiscano la loro cerchia di amici. Mi spiego: oltre il contesto universitario non ho amiche con cui uscire o magari chattare soltanto. Ho stretto amicizia con alcune colleghe universitarie e con una di loro, all'inizio era tutto rose e fiori, ridevamo e ci confidavamo ed ora nemmeno mi saluta più (letteralmente senza motivo); parlando con altre colleghe ho poi capito che l'isterica fosse lei. Con un'altra tizia, ci siamo viste qualche volta (integrandomi nella sua cerchia di amici) ma dopo poche volte in cui siamo usciti tutti insieme, lei non mi ha più invitata. A quanto pare ha prefetto i suoi amici (considerando che esce e mette foto delle sue serate sui social). Da premettere che in questa cerchia è presente anche un'altra nostra collega, a quanto pare componente fissa in quanto abita vicino a loro. A volte riesco a guardarmi dall'esterno e, anche in questa esperienza, analizzando i miei comportamenti non credo di aver fatto nulla di male nei loro confronti. Sono anni ormai che non ho amiche con cui confidarmi e svagarmi un po'. Spesso sono giù di morale e non so come riprendere la situazione in mano. Vi ringrazio per l'attenzione
[#1]
Dr. Fabio Nardelli Psicologo, Psicoterapeuta 6 1
Cara utente, non ha precisato la sua età, ma parlando di colleghe universitarie immagino sia abbastanza giovane. Certo le relazioni sociali di questi tempi sono quello che sono, ma se una stessa problematica relazionale ,che comporta sofferenza, si ripresenta in situazioni , contesti e con persone diverse nel tempo, dovremmo anche chiederci se c'è qualcosa che ci appartiene , di cui probabilmente non siamo consapevoli, che bisognerebbe esplorare per prenderne coscienza e probabilmente modificare, per migliorare le nostre relazioni con gli altri. La psicoterapia serve anche a questo.

Dr. Fabio Nardelli

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la disponibilità. La domanda che più mi tormenta è perché mi succede con le ragazze e mai con amici maschi? Mi comporto allo stesso modo anche con loro, cerco di essere sempre me stessa. Le uniche donne con cui riesco a dialogare sono persone mature o anziane, sarò che sono io all'antica e non mi rispecchio in questa società ma sono tanti piccoli particolari messi insieme che mi tormentano.
[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Forse Lei dovrebbe osservare la situazione che ci riferisce da un altro punto di vista: l'eta'.
Le adolescenti hanno un bisogno assoluto di *un'amica del cuore*. Con cui confidarsi per tutto, di cui fidarsi. Una *copia di se stesse* migliore, o peggiore, ma che possa e voglia appartenere davvero.
Questo scompare *magicamente* dopo i 21-22 anni.
Per alcune subentrano altri interessi, si cambiano i contesti, si aprono altre amicizie. E chi *resta* si sente abbandonato.
E deve *sopravvivere* a cio'.
E' un passo importante verso la liberta' della *solitudine esistenziale* che puo' dare tanto se non ci si lascia travolgere dai lati negativi.
Se il Suo interesse ora si e' spostato verso altri tipoi di persone si sintonizzi su questo e su queste e acquisisca cio' di cui ha bisogno da loro!
Poi si vedra'!
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la disponibilità, ci mediterò. Cordiali saluti