Ansia, preoccupazione per il futuro, insicurezza cronica

Buonasera, sono un ragazzo di 23 anni, sempre stato piuttosto insicuro e pessimista, ma da ormai più di un anno soffro praticamente costantemente di forte ansia, continue preoccupazioni e rimuginazioni e penso di aver passato una fase depressiva. Io sono iscritto all'università e dedico praticamente tutto il mio tempo a studiare (anche se ultimamente ne passo molto ad ossessionarmi e pensare in modo ahimè poco costruttivo). Ho sempre studiato tanto fin dalle elementari, mi sono diplomato col massimo dei voti, mi sono laureato triennale col massimo dei voti, e anche ora ho passato tutti gli esami della magistrale con 30 (me ne mancano tre più la tesi). Dal di fuori potrei sembrare uno studente modello ma in realtà mi sento piuttosto incompetente in quello che faccio e mi sembra di non avere delle grandi capacità. Di solito ci metto comunque il massimo perchè mi rendo conto di avere un dannato senso di perfezionismo e terrore dell'insuccesso, ma per lo più studio con l'obiettivo di passare bene l'esame più che imparare con la passione che sarebbe necessaria. In particolare nel momento in cui mi sono iscritto alla magistrale ho sempre avuto il dubbio di aver fatto una scelta sbagliata, molto impegnativa, con poche prospettive e forse non adatta ad uno insicuro come me.
Due anni fa mi sono fidanzato con una ragazza dell'università, studiavamo sempre insieme in modo forse ossessivo, avevamo pure scelto la stessa magistrale per stare insieme. Da quel momento ho chiuso i contatti con le amicizie che avevo fuori dall'università (in cui comunque mi sentivo già escluso). Lei ha avuto un momento di crisi più di sei mesi fa in cui ha mollato me e l'università e in quel momento sono crollato completamente. Piangevo tutti i giorni, mi sentivo perso, non riuscivo a seguire le lezioni. Ora ci siamo riappacificati e anche lei è tornata all'università. Da allora credo di stare un po' meglio, ma continuo ad avere ansia perenne e pensieri ossessivi su cosa ne sarà del mio futuro, di non essere in grado di prendere le decisioni giuste. Ora dovrei scegliere che tesi fare e questo condizionerà il mio futuro, compromettendo per esempio la possibilità di fare un dottorato (che sarebbe il proseguimento naturale per la magistrale che ho scelto, ma è una prospettiva che spaventa e non sono sicuro di voler intraprendere). Da una parte c'è il professore con cui ho fatto la triennale che vorrebbe che continuassi con lui: potrebbe essere una opportunità perchè forse ha intenzione di raccomandarmi, ma l'ambito in cui lavora non mi entusiasma troppo e sento il bisogno di un cambiamento. Inoltre continuo a procrastinare e a non dargli una risposta sul continuare con lui o meno, tanto che temo abbia perso molta della stima che nutriva in me. Dall'altra c'è un professore nuovo con cui non ho mai lavorato e andare con lui sarebbe un salto nel vuoto, ma forse il cambiamento di cui ho bisogno.
Fatto sta che non riesco a godermi la vita e vedo ogni cosa come un problema da affrontare.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile ragazzo,
il problema più rilevante sembrerebbe essere il suo perfezionismo che potrebbe avere alcuni effetti svantaggiosi nella vita e nelle scelte.
Non dovrebbe essere difficile renderlo più efficiente e le consiglio allo scopo di consultare uno psicologo psicoterapeuta.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Di solito ci metto comunque il massimo perchè mi rendo conto di avere un dannato senso di perfezionismo e terrore dell'insuccesso>

Gentile Ragazzo,
forse converrebbe abbassare un po l'asticella di ciò che pretende da se stesso.
Spendere tutto il proprio tempo sui libri , per giunta con la mente pervasa da rimuginazioni, non la aiuta a stare meglio.
Lo studio per essere efficace richiede mente sgombra da pensieri disturbanti e preoccupazioni, continuando in questo modo rischia di fare il doppio della fatica e alimentare l'ansia che denuncia.
Probabile che l'insicurezza, il timore di fare brutta figura, di un giudizio negativo o non confacente ai suoi standard elevati, facciano da sfondo ai disagi esposti oltre ad altro che non sappiamo.
Inoltre le dinamiche nel suo rapporto di coppia hanno in qualche modo rinforzato il problema dello studio e la chiusura ai rapporti amicali che invece possono benissimo sussistere pur stando in coppia.
La confusione e l'incertezza riguardo ai suoi progetti futuri e scelte è comprensibile alla luce dei pensieri, dei dubbi,delle rimuginazioni che affollano continuamente la sua mente
Dato il malessere che denuncia che si ripercuote sul suo benessere, sulla qualità del suo studio e sulla sua qualità di vita, inficiandola, sarebbe il caso incontrasse direttamente un nostro collega al fine di spezzare il circolo vizioso in atto, recuperare la serenità smarrita e altro che il professionista che incontrerà riterrà utile e opportuno.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Grazie per le risposte. Questo senso di perfezionismo e insicurezza me lo porto dietro da sempre, mi ha sempre impedito di stringere legami con le altre persone, ma ora peggio che mai: non mi fido praticamente di nessuno, a casa mia parlo pochissimo coi miei, vedo negli altri minacce e problemi, credo mi facciano sentire male perché invidio la loro serenità e sicurezza. Ultimamente è tutto peggiorato, non mi va mai di vedere nessuno, sono sempre con la testa immersa nei miei problemi e certe volte sono così in ansia che devo uscire di casa e farmi il giro dell'isolato per calmarmi. Avevo pensato di consultare uno psicologo ma costa e i miei genitori sono contrari, dicono che non ho nulla che non va e mi faccio tanti problemi per nulla. Poi sinceramente non so se riuscirei a parlare di queste cose trovandomi faccia a faccia con qualcuno che non conosco.
[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Avevo pensato di consultare uno psicologo ma costa e i miei genitori sono contrari>

Sarebbe opportuno lo facesse, lei è maggiorenne e non necessita del consenso dei suoi genitori per incontrare un nostro collega, se questo problema dipendesse dai costi da sostenere, può rivolgersi al servizio pubblico presso le strutture ASL del suo territorio (Consultorio Familiare, Ospedali che offrono il servizio ad esempio).

Quanto al suo timore di non riuscire ad aprirsi, sarà lo specialista che incontrerà a facilitarla con empatia e assenza di giudizio.
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