Importante richiesta d'aiuto riguardo prostatite.

Salve, sono un ragazzo di vent'anni e da quasi cinque mesi convivo con una prostatite/uretrite. Ho preso alcuni antibiotici che non si sono rivelati efficaci, ho incontrato urologi incapaci (se mi porto dietro questo problema da quattro mesi e mezzo è perchè non mi è mai stato fatto fare uno straccio di esame decente, non vorrei però entrare nell'argomento perchè se ci penso mi adiro all'inverosimile). La scorsa settimana mi è stato finalmente prescritto il Bassado (a questo punto siamo quasi certi che fosse clamidia, visto che è l'unico batterio mai analizzato con i pochi ed errati esami che ho svolto e che bassado è molto efficace contro le clamidie) e ho riscontrato finalmente un leggero miglioramento dei sintomi di bruciore prostatico/uretrale. Arrivo al punto: sono consapevole che la guarigione richieda diverso tempo, ci sono però alcune cose che mi preoccupano e vorrei sottoporle alla vostra attenzione. Da quattro mesi e mezzo dopo la minzione gocciolo abbondantemente per molti minuti, il flusso urinario sembra rimasto abbastanza buono. Il gocciolamento è un sintomo che potrebbe protrarsi oltre la guarigione della prostatite? Mi è stata prospettata l'ipotesi (puramente speculativa) di un ingrossamento dell'uretra prostatica. Nella vostra esperienza ciò è possibile? Infine, quali esami dovrei effettuare per verificare le condizioni dell'uretra prostatica? Il dolore è sempre stato alla base del pene, tra pene e scroto.
Vi prego di rispondere numerosi ed in maniera molto schietta, anche in base alla vostra esperienza.
Vi ringrazio dell'attenzione.
[#1]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Come sempre inseguire i batteri non porta a grandi risultati... anche ora imputando tutta la responsabilità alla clamidia. L'assunzione di antibiotico non risolve mai le prostatiti che hanno ragioni ben più articolate della sola presenza batterica, qualunque sia il batterio in gioco. E' fondamentale che l'andrologo esegua gli esami utili a verificare le ragioni della sua congestione infiammatoria pelvico-prostatica (forse è a ciò il riferimento "all'ingrossamento dell'uretra prostatica" che riporta) e le condizioni funzionali delle diverse componenti genitali. Oltre alla attenta valutazione clinica complessiva, gli esami minimi sono l'ecografia con fase doppler pelvico-prostatica e scroto-testicolare, lo spermiogramma, la coltura del secreto prostatico estratto con apposito massaggio transrettale. Sulla base di ciò sarà possibile decidere se servano altre valutazioni quali la valutazione del suo equilibrio metabolico-ossidativo e endocrino-immunitario. Un discreto stato congestizio-infiammatorio pelvico-prostatico può impedire il totale svuotamento uretrale e quindi dare luogo al gocciolamento che ovviamente si risolverà con la reale soluzione della congestione infiammatoria.
[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Dottore, devo dirle che il Bassado ha fatto un buon effetto, non sono guarito ma il bruciore è molto diminuito. Ciò che volevo sapere è se quattro mesi e mezzo di flogosi possono creare problemi di ingrossamento dell'uretra prostatica, ergo se il gocciolamento lo devo tenere a vita. La sua risposta sembra incoraggiante per quanto concerne la permanenza del gocciolamento e ciò mi rincuora. Grazie del parere.

Sono molto ben accetti anche altri interventi.
[#3]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Deve tenere sempre presente che a volte l'effetto utile sulla sintomatologia da parte di un antibiotico è dettato dalla sua azione antinfiammatoria più che dalla eliminazione batterica. Peraltro il bassado è molto forte e agisce contro batteri diversi e non solo contro la clamidia. Nella patologia prostatica non esiste un ingrossamento dell'uretra prostatica, ma della ghiandola che la circonda, il che è normale quando sussistano condizioni congestizio-infiammatorie e sono queste che vanno valutate nelle loro ragioni così da poterle trattare utilmente. A vita non deve tenere assolutamente nulla.
[#4]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Sa, le informazioni che mi sono state date in questi mesi mi hanno fatto propendere per la possibilità di conseguenze a vita. Mi è stata prospettata la possibilità di convivere con il gocciolamento e addirittura mi sono state recentemente riscontrate calcificazioni nella prostata dove prima (all'inizio della patologia avevo effettuato un esame) non ce n'erano, e non mi è stato garantito che fossero asintomatiche. Perciò la domanda che ho posto mi è sorta spontanea, mi fa piacere che ci sia chi la pensa come lei e non come i colleghi con cui ho parlato. Spero vivamente di poter guarire e non dover sopportare ancora questo fastidioso gocciolio. Idem dicasi per il bruciore e il dolore.
Sentire più pareri è comunque il mio obiettivo, e anche eventualmente individuare l'esame da fare per verificare le condizioni dell'apparato uro-genitale, in particolare sempre legando l'obiettivo dell'esame ad indivduare cosa esattamente mi provochi (spero sia "solo" la flogosi come lei mi ha suggerito) questo fastidioso gocciolio che davvero non sopporto.
Grazie ancora molte per la risposta, attendo anche ulteriori pareri in merito.
[#5]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Non essite un solo esame, ma un pacchetto di esami a partire da quelli preliminari per arrivare ai successivi, per quanto in tempi ristretti per avere un quadro organico, come indicato nelle precedenti risposte. Una buona diagnosi di causa le consentirà di avere una buona terapia e un ottimo risultato che alla sua età è fondamentale.
[#6]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Salve gentili dottori, vorrei ancora fare qualche domanda in merito alla prostatite. Recentemente mi sono informato in rete e tramite alcuni urologi e sono un po' spaventato innanzitutto riguardo la guarigione, che sembra non essere mai totale, e poi anche dalle possibili conseguenze (problemi di fertilità, spinte eiaculatorie diminuite, sgocciolio, eccetera eccetera).
1) In base alla vostra esperienza è possibile una guarigione completa senza rischio di recidiva costante?
2) Le possibili conseguenze di questa infiammazione quali sono?
3) Quattro mesi e mezzo di flogosi sono molti?
4) Le calcificazioni grossolane possono essere sintomatiche?
[#7]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
IL problema della guarigione dalla prostatite o meglio dalla congestione infiammatoria pelvico-prostatica dipendono tutte da come si valuta il quadro complessivo e dal tipo di terapia di medio termine che viene svolta. Certamente non la si risolve con antibiotici e antinfiammatori, che possono essere utili per un breve periodo, ma con le necessarie modifiche alla qualità e allo stile di vita oltre ad eliminare e trattare condizioni che ne favoriscono la persistenza. Quindi dipende tutto da come opererà l'andrologo nel merito della questione. Un adeguato percorso terapeutico potrà risolvere stabilmente il problema, fermo restando che un uomo debba poi imparare a fare i controlli preventivi periodici e non aspettare sempre di essere con "l'acqua alla gola". Una condizione pelvico-prostatica infiammatorio-congestizia persistente può avere influenze negative sulla qualità spermatica e sull'efficienza erettile. I suoi 4-5 mesi non sono molti, ma la costituzione di calcificazioni sono un segnale di una discreta disfunzione prostatica e quindi il suo quadro merita una buona attenzione diagnostica e terapeutica con i criteri già citati.
[#8]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Comprendo bene ciò che mi ha detto. Il mio stile di vita è salutare al massimo (per quanto questa malattia me lo consenta, e mi riferisco al sonno). No alcol, latticini, spezie, caffè, agrumi... E' comparso tutto in seguito a rapporti non protetti con la mia ex ragazza, ed ora eccomi qui. Resto comunque fiducioso e ci tengo a ringraziarla perchè devo dire che i suoi interventi mi hanno veramente illuminato al riguardo. Mi riservo la possibilità di continuare questa interessante discussione domandandole un approfondimento (non appena le sarà possibile rispondere con calma ovviamente) sull'insorgenza e sul ruolo delle calcificazioni.
Nel frattempo aspetto l'esito (direi piuttosto, forse troppo lento ad arrivare) del tampone uretrale.
[#9]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
E' molto semplice. Le calcificazioni derivano dal deposito nel contesto della ghiandola di sali di calcio (in generale urati di calcio) a seguito dello stato infiammatorio e delle relative reazioni locali che inducono microlesioni. Queste possono riparasi integralmente o lasciare delle microcicatrici calcifiche tanto più importanti quanto più il processo infiammatorio permane. Quando sono relativamente recenti una buona terapia ricostitutiva di medio termine può anche portare alla loro riduzione e a volte al totale riassorbimento. Ove la loro consistenza rispetto al resto della ghiandola non sia significativa, in generale non danno luogo a problemi funzionali. Non mi preoccuperei troppo per il tampone uretrale che non è significativo per quanto riguarda la prostata.
[#10]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Per quanto concerne le calcificazioni io ne ho parlato al mio urologo ma lui dice che non siano curabili, invece il fatto che secondo lei possano essere ridotte se di recente formazione mi incuriosisce molto. Senza scendere nei dettagli che una prescrizione medica impone (e che ovviamente qui non può essere fatta), sarebbe possibile capire meglio di che terapia si può trattare? Solo per avere una traccia ed eventualmente consultare un urologo che condivida questa eventuale terapia. Diversamente mi trovo al buio.

Per quanto ne so il tampone uretrale non è significativo a meno che non ci sia stato un massaggio prostatico prima, infatti nutro parecchi dubbi anche io al riguardo. L'esame del secreto prostatico lo ritiene più valido?
[#11]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Il percorso terapeutico per le calcificazioni non può essere disconnesso dal percorso utile alla soluzione della congestione infiammatoria e quindi i farmaci dovrà e potrà sceglierli l'andrologo che effettuare le valutazioni necessarie. Non ha senso qui produrre un elenco di prodotti che non le darebbero alcuna informazione aggiuntiva utile rispetto a quanto già detto. L'analisi corretta per rilevare la presenza batterica nella prostata è la coltura del secreto prostatico estratto al meato uretrale con specifico massaggio transrettale della prostata che dovrà essere effettuato dall'andrologo.
[#12]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
La ringrazio molto, inizia ad essermi tutto più chiaro. Le domando ancora, l'esame da lei spiegato comporterebbe la raccolta del secreto mediante un ulteriore tampone? Non mi è chiaro come il secreto possa essere "prelevato" dall'andrologo/urologo. Per il resto la ringrazio ancora di cuore perchè ha contribuito a chiarirmi di molto le idee.
[#13]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Il massaggio transrettale, eseguito con pazienza, porta alla emissione di alcune gocce di secreto dal meato che l'andrologo prontamente raccoglierà su un tamponcino da inviare al laboratorio. Quindi nessun tampone inserito nell'uretra.
[#14]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Grazie ancora. La terrò informata sull'andamento delle cose. Per ora concludo la terapia antibiotica!
[#15]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Buongiorno dottore. Volevo aggiornarla: ho deciso di cambiare il mio medico urologo ed affidarmi ad un urologo privato che, da quanto sembra, ha intenzione di studiare approfonditamente il mio caso attraverso vari esami. Nel frattempo ieri un rapido controllo ha evidenziato linfonodi ingrossati e febbricola a 37,5. Inoltre è stato rivalutato il ruolo dell'uretra nei miei disturbi, dal momento che il fastidio maggiore l'ho sempre tra scroto e pene, non tra scroto e ano.
Lei ritiene possibile una sclerosi uretrale? Domanda puramente informativa.
La ringrazio anticipatamente per la risposta, non le nego che questo consulto online è molto utile e mi offre anche un appoggio, se vogliamo, psicologico, visto che dopo molti mesi di problemi inizio ad essere meno tranquillo e fiducioso.
[#16]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Inutile fare ipotesi, per quanto possa credere poco ad una sclerosi uretrale: il quadro va definito nei suoi diversi aspetti. Le auguro che il nuovo Collega possa darle le utili soluzioni per le quali bisogna evitare, come detto e ripetuto, di focalizzare l'attenzione su "un solo tratto" della sua via genitale.
[#17]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Nessuno quanto lei è riuscito a convincermi di una cosa: la cosa più utile è avere una visione d'insieme, mai frammentata. Il suo "scetticismo" nei confronti di una sclerosi uretrale mi conforta molto, inoltre. Volevo poi domandarle, mi è stato detto che io rimarrò in uno stato di "prostatite cronica catarrale" anche dopo la "guarigione", che da quanto ho capito dovrebbe essere uno stato di prostatite asintomatica. Lei cosa ne pensa al riguardo? Non riesco a capire le uscite di alcuni urologi. Non fanno altro che confondermi le idee. Come esempio potrei raccontarle la volta in cui mi è stato detto che per prevenire i problemi urinari dovevo fare stretching.........
Ad ogni modo le dico ciò solo per giustificarle le tante domande che le pongo, cerco sempre di non prendere per verità assoluta ciò che questi urologi mi dicono per ovvi motivi.
[#18]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
ok... ora cerfhi di rilassarsi e svolga la utile ed adeguata procedura diagnostica con un buon andrologo con cui dovrà dialogare a fondo.
[#19]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Salve, riaggiorno la situazione. Lo specialista, facendomi una transrettale, ha notato la prostata infiammata e con qualche calcificazione e un' "adenoma centrale" che a quanto ho capito non dovrebbe avere a che fare con ibp ma con l'infiammazione. Il resto è tutto in ordine, anche se vorrò al più presto verificare eventuali stenosi/sclerosi uretrali.

Approfondendo un pochino i miei sintomi autonomamente sono finalmente riuscito ad identificare nella zona in cui provo un forte fastidio lo sfintere uretrale (che se mosso mi provoca dolore), il quale dovrebbe essere infiammato per via della prostata, dovrebbe essere questo a provocarmi gocciolamento ed urgenza urinaria, oltre ai vari bruciori . la prostata stessa, anche durante la transrettale, non è che mi abbia genereato dolori intensissimi. Il dolore è prevalentemente a carico dello sfintere, infatti a volte mi sembra un dolore più che altro muscolare.
[#20]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Infatti... l'adeno a 21 anni è da escludere assolutamente... quanto osservato è presumibilmente solo la congestione infiammatoria periuretrale. Non vedo per quale motivo si ostini a voler cercare una sclerosi/stenosi uretrale... basta e avanza la sua congestione infiammatoria pelvico-prostatica, come già detto e ripetuto e sulle ragioni di questa è bene puntare l'attenzione con le valutazioni delle componenti genitali e del suo equilibrio complessivo (metabolico-ossidativo-endocrino-immunitario).
[#21]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Sa cos'è dottore? È che mi sento terribilmente in colpa per aver "trascurato" la cosa per qualche mese, ho paura di aver creato qualche danno permanente. I sintomi di urgenza urinaria e gocciolamento sono certamente attribuibili allo stato infiammatorio della prostata documentato anche con la transrettale e possibilmente risolvibile: cercherò di pensarla in questo modo, che è molto piu rassicurante in fin dei conti.
[#22]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Non è questione che sia più rassicurante, ma fa bene a crederlo. Non ci sono gli elementi per pensare ad un evento sclero-stenotico. Quindi effettui con l'andrologo quanto utili e necessario così da impostare e seguire la corretta terapia.
[#23]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Buonasera dottore, precisando che sto seguendo con fiducia le cure del collega, avrei un'ultima domanda da porle vista la sua estrema preparazione, la sua gentilezza e la sua disponibilità: da cosa è causato il gocciolamento post minzionale durante una prostatite? La ringrazio anticipatamente per la risposta e per il preziosissimo aiuto datomi.
[#24]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
La congestione infiammatoria può portare, quando consistente, al non totale svuotamento dell'uretra dopo la minzione, oltre ad un ritardo di chiusura dello sfintere liscio vescico-uretrale cosicché il residuo urinario viene perso con il gocciolamento. Nulla di preoccupante purché la valutazione delle ragioni dello stato infiammatorio vengano accuratamente determinate e la terapia sia volta a correggere tali ragioni.
[#25]
dopo
Attivo dal 2016 al 2021
Ex utente
Ovviamente mi tocca riaggiornare la situazione perchè non c'è mai un momento di pace. Prendo Bassado da una decina di giorni e come risultato questa mattina ho iniziato a perdere gocce di liquido trasparente, ho avuto seri problemi ad urinare e forti bruciori, oltre a sangue dall'ano ma questa cosa non la associo per forza alla prostatite. Mi creda, sono disperato, se contatto il collega mi dice di prendere tranquillanti... Io a questo punto non so davvero cosa fare, non vedo uscita
[#26]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Mi spiace che lei sia in questa situazione, ma fossi in lei smetterei ogni antibiotico che da quanto ha sinora descritto non hanno nessuna ragione di essere assunti, soprattutto per tutto questo tempo. Lei ha un problema da definire come si deve e non da inseguire in termini di farmaci, altrimenti non risolverà mai nulla e proseguirà tra alti e bassi sintomatologici. Come detto e ripetuto, la questione non è batterica, anche se qualche batterio ogni tanto in tale quadro può comparire, ma di ragioni da definire del quadro congestizio-infiammatorio con il dovuto pacchetto di esami già citato e da eseguire con la massima contestualità possibile. Di più non saprei cosa dirle. L'uscita dal problema c'è, ma bisogna percorrere la strada utile.
Prostatite

La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.

Leggi tutto