Ernia inguinale: il chirurgo ‘lento’ ha meno recidive

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Vi siete mai chiesti se sia meglio affidarsi ad un chirurgo lento o veloce per riparare la vostra ernia inguinale?

Si è sempre comunemente pensato che un chirurgo veloce avesse maggiore esperienza e capacità e quindi migliori risultati, in realtà un recente studio svedese pubblicato su Archives of Surgery dimostra esattamente il contrario per quanto riguarda la chirurgia dell’ ernia inguinale.

Sono state studiate ben 123.917 ernie inguinali operate in Svezia tra il 1998 ed il 2007 con diverse tecniche e le conclusioni hanno dimostrato che il rischio di recidiva quando l’ intervento è durato meno di 36 minuti è maggiore di ben il 26% rispetto agli intervento eseguiti in più di 66 minuti.1.7% di recidive nel gruppo di chirurghi lenti e 2.8% nel gruppo di veloci.

Per contro è stato confermato che le complicanze postoperatorie precoci, in particolare l’ ematoma, la ritenzione urinaria  e le infezioni della ferita sono maggiori quando l’ intervento dura più a lungo.

Il risultato apparentemente paradossale potrebbe essere spiegato, secondo gli Autori, dalle caratteristiche di questo intervento rispetto ad altri più complessi nel senso che l’ errore tecnico a volte può passare inosservato e manifestarsi solo a distanza con la comparsa della recidiva.

Appaiono quindi attuali le parole di un Maestro di chirurgia del passato, William Halsted che circa 100 anni fa scrisse: ‘Velocità e  vivacità  devono essere subordinate a precisione e sicurezza’.

 

Arch. Surg. 2011; 146 (10): 1198-1203

Data pubblicazione: 28 ottobre 2011

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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2 commenti

#1
Dr. Andrea Coda
Dr. Andrea Coda

caro collega,
questi studi epidemiologici basati sui National Registers svedesi e danesi spesso lasciano un pò perplessi, anche se sono pubblicati su riviste con alto Impact Factor. Questa dei chirurghi lenti o veloci mi sembra veramente una panzana, anche se ineccepibile dal punto vista statistico. Intanto negli anni '90 i risultati degli svedesi nel trattamento delle ernie inguinali erano peggiori dei nostri perchè non erano diffuse le tecniche più moderne protesiche. A loro i dati del registro sono serviti per migliorare i risultati laddove erano molto carenti.Ricordo anche che nel mondo germanico, e lo potete verificare (io ho ancora la brochure completa del programma) nel programma del Congresso di Colonia del 1998 della European Hernia Society vi erano tantissime comunicazioni che parlavano della Bassini-Kirschner e pochissime della Lichtenstein.Un altro dato significativo pubblicato dallo Swedish Register è che l'anestesia locale nell'ernie inguinale dà migliori risultati quando è praticata in Hernia Center, ma non negli ospedali pubblici. Questi famosi colleghi scandinavi, molto presuntuosi,con alto H-Index, spesso hanno dimostrato scientifcamente quello che noi avevamo capito da anni e che ci aveva guidato nelle decisioni operative, per ottenere migliori risultati. Quindi è necessario affermare che le ernie non sono tutte uguali e i chirurghi non tutti esperti allo stesso livello. Io posso metterci mezzora come 90', dipende dal tipo di ernia e dal tipo di paziente che mi trovo a operare. Ci sono tante, troppe variabili. Se io dovessi operarmi di ernia, non cercherei un chirurgo lento o veloce, ma uno che operi tante tante ernie, che sia un esperto e non un'esploratore.
Cari saluti
Andrea Coda

#2
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Andrea, grazie per il commento che mi fa particolarmente piacere considerata la tua nota esperienza e competenza nel campo. Andando al sodo, condivido pienamente tutte le tue osservazioni, sarei solo un po' piu' benevolo nei confronti degli Autori che in effetti nello studio dichiarano che piu' del 60% delle plastiche erano Lichtenstein, quindi tension free con protesi nella casistica osservata e che riconoscono comunque apertamente i limiti del loro studio che come tutte le cose non va preso per oro colato. Ti diro' che mi è piaciuto il lavoro perchè io personalmente non mi considero un chirurgo particolarmente lento o veloce, ma nella mia vita professionale mi è capitato spesso di osservare mediocri chirurghi con risultati non invidiabili che si facevano vanto della loro velocita' (vanto spesso condiviso da infermieri di sala operatoria, da colleghi poco attenti ai risultati a distanza e altri) e ottimi chirurghi con risultati eccellenti non particolarmente veloci spesso irrisi dagli stessi e da loro ritenuti poco capaci perchè lenti...Il lavoro mi è sembrato un poco rivalorizzare questi colleghi :-) Andrea

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