Sposarsi fa male? La storia del generale che morì dissanguato la prima notte

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Basso di statura, con un largo torace ed una testa grande; i suoi occhi erano piccoli, la sua barba sottile e brizzolata; aveva un naso piatto ed una carnagione scura, che metteva in evidenza la sua origine.

Era poligamo, a 47 anni poco prima della propria morte si era appena sposato con la sua ultima moglie Idlico ed aveva festeggiato con un abbondante banchetto ed alcolici a volontà alla fine del quale si era ritirato negli appartamenti reali con la ultima consorte.

Non vedendolo riapparire il giorno dopo i suoi generali, preoccupati, andarono a cercarlo nella camera nunziale e lo trovarono morto in un lago di sangue con la moglie in lacrime al fianco.

Non erano evidenti segni di violenza o traumatismi e il sanguinamento era probabilmente conseguenza di un’emorragia digestiva superiore massiva.

 

Era un uomo forte e godeva di ottima salute, non fumava e non era obeso, si dice tuttavia fosse un forte bevitore. Aveva viaggiato a lungo in Europa e la sua personalità aveva tratti psicopatici, considerato che aveva ucciso il fratello.

Nei primi mesi dell’ anno 453, dopo una notte di alcool e sesso era morto nel suo letto il più feroce ed irriducibile nemico dell’ Impero Romano considerato uno dei personaggi più malvagi della storia: Attila, Re degli Unni, detto ‘flagello di Dio’. 

 
https://www.youtube.com/watch?v=nvJJOEdcyj4 

La causa più verosimile del decesso fu una rottura di varici esofagee, evento relativamente frequente in alcolisti epatopatici e complicanza spesso mortale della cosiddetta ipertensione portale.

Meno probabile una cosiddetta epistassi o emorragia nasale che raramente è così copiosa da portare a morte.

Ai giorni nostri Attila sarebbe probabilmente stato stabilizzato dal punto di vista emodinamico e sottoposto ad una gastroscopia urgente che avrebbe confermato la diagnosi e probabilmente permesso le manovre terapeutiche endoscopiche oggi comunemente in uso per arrestare l’ emorragia quali ad esempio la sclerosi o la legatura elastica.

 In caso di sanguinamento persistente sarebbero state considerate altre opzioni terapeutiche quali i cosiddetti shunt chirurgici, la cosiddetta tips ed infine, in casi selezionati ed estremi, il trapianto di fegato.

I dettagli sulle circostanze della sua morte non possono essere più precisi perchè Prisco, storico e biografo dell’ epoca era al momento in Egitto e anche le sue informazioni poi tramandate per iscritto furono di ‘seconda mano’.

Venne ipotizzato anche un possibile assassinio, per mano della moglie stessa, appartenente ad una tribù conquistata e sottomessa e quindi animata da spirito di vendetta o di una guardia del corpo corrotta da cospiratori ma l’ assenza di segni evidenti di traumatismo sul corpo hanno screditato queste ipotesi, così come l’ avvelenamento è ritenuto poco probabile.

https://www.youtube.com/watch?v=0i_xVpNaKj8 

Le truppe di Attila avevano invaso e sottomesso mezzo mondo con la forza e la violenza e anche l’ Italia del nord in particolare Milano e Verona erano state saccheggiate. Se non fosse morto, probabilmente Roma stessa , temporaneamente risparmiata a causa di un’ epidemia di malaria nelle campagne romane,sarebbe caduta a breve .

Alla sua morte i figli non furono in grado di mantenere unito l’ Impero Unno che venne sopraffatto dalle altre tribù barbare, in particolare i Visigoti, gli Ostrogoti e i Vandali che si spartirono i territori conquistati.

Ancora una volta la storia e la realtà hanno superato la fantasia e un leader potente ed apparentemente invincibile che aveva fatto inginocchiare il mondo ai suoi piedi era morto nel suo letto come un uomo qualunque dopo una notte di sesso e qualche bicchiere di troppo…

https://www.youtube.com/watch?v=yx2zJMN4uEo

 

Medscape Gen Surg,,2006;8(1)

 

Data pubblicazione: 11 settembre 2013

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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