Ernia inguinale: meno rischio di infezioni se si viene operati in un ambiente silenzioso

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

L'intervento di riparazione di ernia inguinale è il più comunemente eseguito nelle nostre sale operatorie e la maggior parte dei pazienti vengono operati in anestesia locale e dimessi il giorno dell' intervento.

In alcuni pazienti il decorso postoperatorio può essere complicato per la comparsa di un'infezione della ferita chirurgica che richiede medicazioni frequenti, somministrazione di antibiotici e ritarda la guarigione aumentando i costi.

Fattori di rischio noti per lo sviluppo di un'infezione sono ad esempio l'obesita', il fumo e un tempo operatorio lungo.

Un gruppo di ricercatori britannici ha voluto studiare il rapporto tra rumore in sala operatoria, in particolare musica e conversazione tra gli operatori e l'incidenza di infezioni.

Sono stati studiati 64 pazienti maschi operati per ernia inguinale sinistra senza fattori di rischio noti, operati con la stessa tecnica e dalla stessa equipe, con un rumore presente durante l' intervento pero' variabile e misurato da uno strumento apposito in sala operatoria.

E' stato poi calcolato il numero di infezioni della ferita nei 30 giorni successivi.

5 pazienti, ovvero il 7.8% hanno sviluppato un'infezione ed in questi 5 pazienti il rumore presente in sala operatoria nelle fasi finali dell' intervento, ovvero durante la chiusura, è risultato significativamente superiore.

Lo studio è piccolo e non ha valore in termini statistici, indica tuttavia che probabilmente, ad un maggior rumore corrisponde una maggiore distrazione da parte degli operatori e quindi una possibile minore attenzione a dettagli di tecnica che potrebbero influenzare lo sviluppo di un'infezione.

L' interpretazione dello studio non deve pero' portare a conclusioni affrettate: è pratica comune nella maggioranza delle sale operatorie ascoltare musica durante l' intervento soprattutto quando si opera in anestesia locale e la musica contribuisce a ridurre l'ansia del paziente e a rendere più piacevole il tempo passato in sala operatoria.

 

E' vero pero' che un ambiente 'rumoroso' spesso indica un contesto confuso nel quale alcuni dettagli possono essere trascurati soprattutto da operatori meno esperti.

Ridurre il rumore 'inutile' in sala operatoria, come evidenziato in passato da altri studi può quindi contribuire ad un miglior esito dell' intervento.

 

Fonte:

Dholakia S et al, http://dx.doi.org/10.1016/j.surg.2014.12.026

Data pubblicazione: 14 aprile 2015

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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2 commenti

#1
Dr. Lucio Piscitelli
Dr. Lucio Piscitelli

Ottimo come sempre, Andrea.
Questa correlazione è quantomeno sorprendente; ma mi sorprende anche l'incidenza dichiarata di infezioni: 7,8 % per un intervento classificato "pulito" mi sembra veramente molto.
Ho più volte presentato la casistica della U.O. presso cui ho lavorato fino a poco fa (ma è lo stesso nella mia nuova collocazione) e ho provato imbarazzo, temendo di non essere creduto, nel dover dichiarare che su una media di oltre 100 riparazioni erniarie per anno avevamo una incidenza ZERO di infezioni, pur lavorando in un complesso operatorio condiviso con l'emergenza e su pazienti non selezionati. Ma credo che questa sia una esperienza comune.
Mi piacerebbe conoscere la tua opinione.

#2
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Grazie Lucio.
Anche a me il dato sembra elevato, soprattuto considerata la selezione dei pazienti. Anche nella mia casistica, personale e di reparto, su casi non selezionati , i numeri sono ben inferiori anche se non zero devo riconoscere.
Il dato che a una maggior 'confusione' corrisponda una maggior comparsa di eventi indesiderati credo sia invece vero con cause facilmente intuibili, anche in altri contesti al di fuori della sala operatoria.Io stesso, da sempre musica dipendente, confesso che in sala operatoria ne farei a meno senza problemi, e la tollero nella speranza possa essere utile al benessere del paziente anche se credo che una 'moderata' conversazione col paziente stesso durante l' intervento permetta di ottenere lo stesso risultato.Un caro saluto

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