Reflusso: cosa fare quando l'omeprazolo non basta?

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

La maggior parte dei pazienti con reflusso gastroesofageo otttiene un buon controllo dei sintomi seguendo indicazioni dietetiche e comportamentali ed assumendo una dose quotidiana standard di omeprazolo o di un altro inibitore di pompa protonica.

Esiste pero' una quota significativa di pazienti pari a circa il 45% che con questa terapia non ottiene un adeguato controllo dei sintomi e per i quali è necessario fornire indicazioni terapeutiche aggiuntive.

Un lavoro multicentrico randomizzato in doppio ceco verso placebo appena pubblicato ha studiato l' efficacia di un 'vecchio' farmaco, ovvero l' alginato nel ridurre i sintomi residui somministrato in aggiunta alla terapia con inibiltore di pompa.

 

Il farmaco è stato somministrato quattro volte al giorno dopo i pasti e prima di dormire in aggiunta alla dose di omeprazolo ed i sintomi valutati con un questionario validato prima e dopo 7 giorni di terapia.

Nei 136 pazienti randomizzati si è osservata una riduzione significativa dei sintomi valutati mediante il punteggio ottenuto nel questionario nei pazienti trattati rispetto a quelli che avevano assunto placebo anche per quanto riguarda i sintomi notturni.

La somministrazione di questo farmaco ha quindi dimostrato ridurre i sintomi residui senza la necessita' di aumentare il dosaggio dell' inibitore di pompa con i possibili effetti collaterali correlati e senza presentare un significativo aumento di effetti indesiderati, fornendo una soluzione efficace e sicura.

 

C. Reimer et al, Aliment Pharmacol Ther.2016;43(8):899-909

Data pubblicazione: 17 maggio 2016 Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2017

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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7 commenti

#1
Dr. Davide Ventre
Dr. Davide Ventre

Ciao,
Grazie per l'interessante precisazione su un argomento molto diffuso nella medicina in generale.
Ti chiedo: per quanto tempo si può tollerare l'utilizzo di alginato? 4 dosi al giorno per quanti giorni? O non esiste un limite? E se esiste, quali sono gli effetti collaterali e/o dati dall'interazione con altri farmaci?
Grazie.

#2
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Grazie Davide, scusa per il ritardo.
L'alginato e' ben tollerato anche a lungo termine e non sono segnalati effetti collaterali significativi.
Va assunto a distanza rispetto ad altri eventuali farmaci per bocca perche' potrebbe ridurne l'assorbimento ma a parte questo direi che non ci sono problemi particolari.

#3
Utente 413XXX
Utente 413XXX

Salve Dott.re Favara, scusi il disturbo: Mi chiamo Antonio ho 36 anni, è sono un neo iscritto le scrivo in merito al fatto che ultimamente pur (soffrendone da sempre) ho continuo reflusso con rutti e meteorismo accusando a volte in modo lieve fastidio sotto lo sterno, e sul lato destro vicino alle costole, premesso che a seguito di una brutta influenza, ho assunto.per consiglio medico 7 giorni di antibiotico, 3 giorni di cortisone, più 4 di analgesici, evidentemente forse ho un.po esagerato. Fine mese ho visita prescritta dal Gastroenterologo cito Ecografia addominale poi si vedrà, infine assumo Gaviscon mattina e pomeriggio più fermenti lattici. Le dico x chiudere che sono un po' preoccupato essendo un po' ansioso penso.sempre al peggio. Cordiali saluti

#4
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Credo che l'iter diagnostico impostato sia corretto e avra' indicazioni adeguate per gestire il suo problema. Prego.

#5
Medico
Medico

Ciao Andrea,
per quello che può valere....
Io credo che la combinazione IPP + Alginato di sodio debba essere raccomandata a tutti i pazienti che soffrono di MRGE.
L'IPP non azzera (ed è bene che sia così) la secrezione acida e in pazienti con abitudini dietetiche e comportamentali sbagliate, specie se con un cardias mediamente beante, la somministrazione di Alginato può davvero essere di grande beneficio sintomatico.
C'è poi la fetta di pazienti in cui si associa un reflusso duodeno gastrico con patologia alcalina: in questi per esperienza personale il "vecchio" sucralfato resta ancora un'ottima strategia farmacologica.
Ti saluto caramente,
Vincenzo.

#6
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Grazie Vincenzo, giusta considerazione. In effetti io preferisco riservarlo ai casi che restano sintomatici nonostante gli ipp oppure come ponte verso la sospensione della terapia o la riduzione delle dosi. magari associandolo a ranitidina se possibile
.Cerco poi di insistere molto sulla correzione delle abitudini alimentari e comportamentali.
Sul reflusso biliare o misto sono perfettamente d'accordo.
un caro saluto a te...

Andrea

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