Nuove competenze degli infermieri: i sindacati medici non concordano

Come si legge sugli organi di stampa, in data di ieri 15/01/2014, i sindacati medici hanno inviato ai Ministri della Salute B. Lorenzin e degli Affari Regionali G. Delrio, al Presidente della Conferenza delle Regioni V. Errani, ed agli Assessori Regionali alla Salute, una lettera che dissente, di fatto bocciando la bozza di accordo tra il Governo e le Regioni circa la ridefinizione delle competenze degli infermieri.

Secondo l'Intersindacale medica infatti, tale bozza di accordo: "Frantuma assetti ordinamentali concedendo la possibilità ad ogni Regione di disegnare proprie competenze professionali" e rischia di "creare sovrapposizioni di competenze, oltre che di responsabilità". 

La figura dell'infermiere, che è fondamentale nei processi di cura in strettissima collaborazione con il medico, ha subito e sta subendo in questi ultimi anni una trasformazione che non deve essere tuttavia bruscamente ed indiscriminatamente accellerata, bensì seriamente regolamentata con un completo percorso legislativo.

Il rischio è che ogni Regione, in seguito ad accordi Stato-Regioni, possa autonomamente decidere di affidare agli infermieri competenze che altrove sono invece affidate ai medici, magari per ridurre i costi e/o per problemi di personale. Ciò potrebbe inoltre esporre il personale tecnico ed infermieristico a responsabilità e rischi maggiori.

Il timore è che si creino ancora disuguaglianze nel percorso assistenziale della Sanità Italiana, in un momento in cui, mentre salgono le denunce per "Malasanità", da più parti, c'è una forte spinta al miglioramento con la Gestione del Rischio Clinico.

 

Data pubblicazione: 16 gennaio 2014

5 commenti

#1
Dr. Stelio Alvino
Dr. Stelio Alvino

Cara Anna Maria, ancora una volta la categoria infermieristica torna all'attacco con questa bozza che è in pista da almeno due anni. La posizione dell'AAROI-EMAC, come quella dell'intersindacale non è ovviamente contro la costante crescita professionale degli infermieri così come di qualsiasi altra professione sanitaria bensì volta al raggiungimento di una crescita comune e complementare affinché l'obbiettivo da raggiungere sia il soddisfacimento del bene del paziente e della Salute in genere, come valore universale e costituzionale. Inquadrando così il problema ecco che, a mio parere, si possa trarne vantaggio tutti, noi compresi, che un giorno potremmo trovarci dall'altra parte della barricata e giustamente pretendere il meglio delle cure possibili. Concordo con te che l'autonomia decisionale delle Regioni (cui a mio avviso dovrebbe essere tolto il succulento capitolo della Sanità in quanto fallimentare soprattutto nel concetto di aziendalizzazione)rischierebbe di frantumare ancor di più l'attività assistenziale e creare le solite disuguaglianze che ben conosciamo in particolar modo tra le due Italie: quella del Nord e quella del Sud. Comunque se è pur vero che Ministero e Regioni proveranno ad adottare il protocollo d'intesa, è anche vero che le nuove competenze e responsabilità degli infermieri prevedono un percorso legislativo che attualmente non esiste affatto. La strada quindi è in salita e irta di ostacoli.

#2
Dr. Anna Maria Martin
Dr. Anna Maria Martin

E' questo "PROVERANNO" che non mi aggrada affatto.
Sbaglio o su queste cose non si dovrebbe provare, ma far le cose serie.....potendo e/o essendo capaci, ainoi!

#3
Dr. Stelio Alvino
Dr. Stelio Alvino

Ma il "proveranno" si giustifica proprio con quello che scrivi tu. Cioè in un momento in cui si raschia veramente il fondo del barile anche per gli spiccioli, l'occasione di delegare ad altre figure quello che fino ad ora era di nostra competenza rappresenta, ahimè, una ghiotta occasione per le Amministrazioni sanitarie locali. Se queste devono essere le premesse allora il diniego delle associazioni intersindacali mediche deve essere granitico.

#4
Dr. Anna Maria Martin
Dr. Anna Maria Martin

Speriamo lo sia, perchè a me sembra propio un "pasticciaccio brutto".

#5
Dr. Stelio Alvino
Dr. Stelio Alvino

Così come sembra nelle premesse, lo è. Comunque sarà anche ora che l'aumento di competenze infermieristiche vada di pari passo con l'aumento delle loro responsabilità medico-legali con tutto ciò che ne consegue.

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