Contraccettivi ormonali: abbandonati facilmente, perchè?

Il manifestarsi di effetti collaterali  durante l'impiego di un contraccettivo ormonale è, talvolta,motivo di abbandono. Questi eventi sono riconducibili alla non perfetta sintonia fra gli equilibri della donna e il dosaggio della combinazione estro-progestinica (pillola,anello e cerotto)

I primi mesi di utilizzo  sono più a rischio per l'eventuale insorgenza di inconvenienti che,normalmente, tendono a stabilizzarsi con l'aumentare del tempo di assunzione.Oltre a effetti collaterali la pillola è in grado di determinari effetti terapeutici come: riduzione dell'incidenza delle gravidanze extrauterine,riduzione delle cisti ovariche funzionali, riduzione della tensione premestruale e della dismenorrea, riduzione delle menometrorragie, protezione dalla PID (malattia infiammatoria pelvica), riduzione del rischio di cancro ovarico e della incidenza di cancro endometriale.

Per quanto riguarda il controllo del ciclo,già dopo un mese di assunzione si assiste a un aumento di cicli regolari. Anche la quantità del flusso mostra una riduzione, in tal senso i  contraccettivi ormonali possono essere utilizzati nelle menometrorragie (mestruazioni abbondanti ed irregolari).Peraltro la presenza di SPOTTING che si manifesta nei primi mesi  d'uso, si riduce fin dal terzo ciclo e solo raramente è motivo di abbandono.

ACNE, IRSUTISMO, SEBORREA trovano molto giovamento con l'impiego di pillole che adottano progestinici a bassa attività androgenica. Effetti positivi possono essere ottenuti nella mastopatia fibrocistica e nei noduli mammari benigni.

Si può quindi affermare che i "contraccettivi ormonali di ultima generazione " rappresentano il metodo contraccettivo dotato del miglior rapporto rischio/beneficio, in grado di fornire alla donna il mezzo per una serena pianificazione familiare.

Data pubblicazione: 22 settembre 2013

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