Dottore, ho le emorroidi!!!

s.cuccomarino
Dr. Salvatore Cuccomarino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo

È vero! le abbiamo tutti!!!

Spesso si confonde la patologia con l’anatomia normale. Le emorroidi sono, appunto, strutture anatomiche normali, anche abbastanza complesse, che possediamo tutti e che svolgono un ruolo fondamentale nella fisiologia ano-rettale, in particolare nella fisiologia della defecazione.

La vulgata popolare, spesso alimentata anche da noi medici, è che esse siano VENE. NON È COSÌ. In realtà sono complessi funzionali costituiti da arterie, capillari, vene, fibre connettive e muscolari e mucosa. Convenzionalmente, noi diciamo che esistono tre plessi emorroidari principali (che io, seguendo la scuola spagnola, definisco anteriore destro, posteriore destro e laterale sinistro; altri, specie in Italia, le enumerano secondo un criterio “orario”: “a ore una – a ore cinque – a ore nove”; a me sembra un tantino farraginoso…) – anche se in realtà, situati tra i principali, esistono anche dei plessi ACCESSORI, più piccoli ma ugualmente importanti.

A cosa servono e come funzionano le emorroidi? Ciascun plesso emorroidario è costituito da una serie di SHUNTS ARTERO-VENOSI, ovvero da vene ed arterie che si uniscono tra loro e che formano dei veri e propri CUSCINETTI VASCOLARI, le cui dimensioni possono variare a seconda della quantità di sangue che contengono – la quale è, a sua volta, determinata dall’afflusso arterioso e dal deflusso venoso nei “cuscinetti”. Questi cuscinetti sono ricoperti dalla mucosa dell’ultima parte del retto, e sono, diciamo così, “mantenuti in posizione” da un complesso di fibre connettivali e muscolari che ne garantiscono, oltretutto, l’elasticità – e quindi la possibilità di riempirsi e svuotarsi di sangue; insomma, in ultima analisi, il VOLUME.

Grazie alla loro PLASTICITÀ, i cuscinetti emorroidari riescono a svolgere perfettamente le loro funzioni: che sono quelle di ACCOMPAGNARE le feci verso la loro eliminazione, impedendo che il passaggio nell’ultimo tratto del canale ano-rettale sia doloroso, e di PERFEZIONARE LA CHIUSURA dell’imbocco del canale anale, partecipando così ai meccanismi sfinteriali dell’ano. Ahimè, quando la magnifica e complessa impalcatura fibrosa delle emorroidi si altera (e ne vedremo un’altra volta i motivi) cominciano i problemi… Le fibre connettive e muscolari che costituiscono il sostegno alle vene e alle arterie nei cuscinetti emorroidari possono andare incontro ad alterazioni, che alla fine ne provocano l’allungamento e/o la rottura. Le strutture venose che costituiscono le emorroidi cominciano allora a “scivolare” verso il basso, il che ne causa una vera e propria “deformazione” (soprattutto a carico delle vene, che hanno, al contrario delle arterie, una scarsissima elasticità): il risultato finale di questo processo “degenerativo” (che comunque in genere necessita di ANNI per svilupparsi) è il PROLASSO EMORROIDARIO.

Le conseguenze, sul piano clinico, sono ovvie: si rompe quel prezioso meccanismo di accompagnamento delle feci e chiusura dell’ano che era regolato dalle emorroidi; inoltre le vene allungate e deformate diventano più fragili, si dilatano e non riescono più a svuotarsi. Il SANGUINAMENTO (generalmente non doloroso) è la manifestazione più frequente della patologia emorroidaria; il sangue è “rosso vivo”, proprio per la sua provenienza arteriosa, e può essere notato sulla carta igienica o, meno frequentemente, nel water. L’alterazione del meccanismo sfinteriale può provocare filtrazione di materia fecale, soprattutto liquida, il che provoca IRRITAZIONE e PRURITO ANALE; infine, nei casi più importanti, può aversi SOILING (ovvero incontinenza fecale minore) od anche STIPSI (la cosiddetta “sindrome da ostruita defecazione”); per non parlare del PROLASSO vero e proprio, ovvero della fuoriuscita dall’ano di un “cilindro mucoso”, costituito dalla mucosa rettale, che a volte non rientra più, che può ulcerarsi e sanguinare, e che per i pazienti (che spesso sono anziani, e quindi alle prese con mille altre patologie) rappresenta un problema enorme.

Data pubblicazione: 26 novembre 2012

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