Capelli: esiste la permanente "delicata"?

giampierogriselli
Dr. Giampiero Griselli Dermatologo, Medico estetico

La permanente, diversamente dalla classica "messa in piega", deve, in onore al proprio nome, garantire un arricciamento prolungato nel tempo.

La tecnica oggi ubiquitariamente usata è la "tecnica a freddo", che utilizza l'acido tioglicolico.

Il target è la rimodulazione dei ponti disolfuro, al fine di variare la normale morfologia del capello. Si tratta di un processo chimico, di ossidoriduzione, che spezza chimicamente questi legami per riformarli in posizione diversa, danodo così il "ricciolo" richiesto.

Nella prima fase vi sarà dunque un processo di ondulazione, che sarà ovviamente seguito da una fase di fissazione. 

Nella fase di ondulazione, che avviene a ph alcalino, il sale dell'acido tioglicolico entra a livello della cuticola del capello, rompendo brutalmente la stabilità dei ponti disolfuro, che si destabilizzano per la produzione di idrogeno. In questa fase si ha l'accorciamento tipico del capello, che forma la ondulazione.

Si tratta di una fase molto delicata e che prevede precisione. Perchè si abbia però una nuova morfologia la reazione dovrà prevedere la fissazione, a ph acido stavolta. Per questa azione è necessaria acqua ossigenata che libera ossigeno nascente. Questo, unendosi agli atomi di idrogeno forma acqua, e libera gli atomi di zolfo, che possono ora ricombinarsi.

Ecco ottenuta quindi una bella chioma riccia, ma sul delicato.... :-) qualche riserva!!

Data pubblicazione: 10 ottobre 2014 Ultimo aggiornamento: 28 ottobre 2014

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