Esofago di barrett.

Esofago di Barrett e cancro del cardias nell'uomo: chi rischia di più?

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

L'esofago di Barrett è una nota precancerosi e l'adenocarcinoma del cardias negli ultimi 40 anni è in costante aumento nei paesi occidentali.

La mortalità del carcinoma del cardias è elevata ed una diagnosi precoce è essenziale per una terapia efficace.

L'esofago di Barrett si manifesta più frequentemente in persone con reflusso gastroesofageo ma per fortuna la maggior parte dei pazienti con reflusso non lo svilupperanno e quindi non sono a maggior rischi di cancro.

Purtroppo la maggior parte dei pazienti con cancro del cardias, al momento della diagnosi non presenta una precedente sintomatologia tipica da reflusso, risulta quindi difficile identificare i soggetti a rischio maggiore.

Un gruppo di ricercatori dell'Università del Michigan, USA, ha recentemente messo a punto e pubblicato un metodo per stimare il rischio nei pazienti uomini di età compresa tra 50 e 70 anni che costituiscono il gruppo a incidenza maggiore.

E' stata infatti eseguita una gastroscopia negli uomini in corso di colonscopia per screening dei tumori colorettali e l'esofago di Barrett è stato diagnosticato nell'8.5% dei partecipanti.

Dopo un'attenta analisi di tutte le variabili, è emerso che i pazienti a maggior rischio sono quelli con reflusso gastroesofageo, sovrappeso,fumatori e piu' anziani.

Il programma si chiama M-BERET è gia' disponibile in rete in inglese all'indirizzo

http://mberet.umms.med.umich.edu/ 

e, una volta validato su altre popolazioni, sarà utile per decidere in quali pazienti eseguire una gastroscopia per porre una diagnosi precoce.

Fin da ora tuttavia i pazienti che rientrano nella categoria a maggior rischio andrebbero adeguatamente informati e andrebbe loro suggerito di sottoporsi a gastroscopia.

 

Riferimenti: Rubenstein JH et al, Am J Gastroenterol, 2012;108;(3):353-362

Data pubblicazione: 15 maggio 2013

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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5 commenti

#1
Dr. Alessandro Scuotto
Dr. Alessandro Scuotto

Penso che il lavoro faccia luce sulla possibilità di selezionare il gruppo di soggetti in cui è più probabile la diagnosi di esofago di Barrett e da sottoporre quindi a gastroscopia.
Tuttavia mi sembra opportuno sottolineare che - una volta posta la diagnosi - la probabilità di sviluppare il cancro non è uguale per tutti i casi ed è connessa all'aspetto istologico della alterazione della mucosa esofagea.
https://www.medicitalia.it/blog/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1557-esofago-di-barrett-quando-effettuare-il-controllo-endoscopico.html

#2
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Esatto Ale e hai perfettamente ragione. Uno strumento che permette di identificare meglio i pazienti con Barrett permette di scegliere poi il percorso terapeutico o di follow-up più corretto e ti ringrazio per il link di approfondimento.
Andrea

#3
Utente 447XXX
Utente 447XXX

Da cio che capisco , Chi ha sviluppato l' esofagite di Barret quindi inevitabilmente degenerera' . Ogni quanto va effettuato il controllo endoscopico?

#4
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

No, per fortuna la degenerazione neoplastica riguarda una minoranza di persone.
Dipende dall' eventuale presenza di displasia. Mesi o anni. Prego.

#5
Utente 447XXX
Utente 447XXX

Ringrazio sentitamente

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