Infertilità di coppia, Tecniche PMA
Provocare una lesione all’endometrio raddoppia le percentuali di gravidanza nei pazienti che si sottopongono a fecondazione assistita
L’impianto è un processo a vari livelli che presuppone il posizionamento e l’adesione della blastocisti all’ endomentrio.
Questi eventi si verificano in un endometrio ricettivo, stimolato da estrogeni e progesterone.
A tutt’oggi, l’impianto è il maggior scoglio da superare nel processo della procreazione medicalmente assistita.
E’ per questo che vengono condotti numerosi e approfonditi studi atti a definire i markers biologici predittivi della possibilità di impianto.
E’ in tale contesto che si colloca lo studio condotto dal Weizmann Institute of Science, a Rehovot in Israele, sulla proteina Cx43 quale possibile parametro di una maggiore o minore possibilità di impianto. Allo scopo di valutare il ruolo di questa proteina nell’impianto, sono state effettuate varie biopsie dell’endometrio su 12 pazienti con alle spalle numerosi tentativi falliti di pma, nel corso dei loro cicli mestruali non stimolati, precedenti a quello della fecondazione in vitro.
Il sorprendente risultato è stato che 11 di queste 12 pazienti, sono rimaste gravide in occasione del successivo tentativo.
Quindi, tale studio dimostra per la prima volta che provocare una lesione all’endometrio, in pazienti sottoposte a fecondazione in vitro, aumenta le chance di ottenere una gravidanza.
Per cui, tale semplice procedura, basata sulle biopsie dell’endometrio, potrebbe rivelarsi un valido protocollo da applicarsi ai casi di pazienti con numerosi mancati impianti alle spalle.
Lo Studio pubblicato su Fertil. Steril. 2010 Nov; 94(6):2030-6. E pub 2010 Mar 24