Adozione internazionale, un percorso difficile e complicato

lambertocoppola
Prof. Lamberto Coppola Ginecologo, Andrologo, Sessuologo

Nel 2011 la Commissione per le adozioni internazionali ha rilasciato a 3.154 coppie l’autorizzazione per far entrare in Italia 4.022 bambini provenienti da 57 Paesi.

In Italia se una coppia vuole intraprendere questo difficile e delicato percorso può rivolgersi ad un apposito Ente Ministeriale chiedendo informazioni dal lunedì al venerdì al seguente numero 800002393, oppure consultare il sito:http://www.commissioneadozioni.it.

Secondo la psicologa Katia Carlini la coppia vuole intraprendere la strada dell’adozione internazionale dovrà attraversare non pochi ostacoli e difficoltà, tanto da richiedere anche interventi psicologici nei momenti di crisi. Il contesto culturale e la storia del bambino da adottare nella "nuova famiglia" spesso porta crisi di adattamento ed una serie di problematicità dovuta al contesto culturale diverso e ad eventuali carenze affettive o ad abusi e maltrattamenti che egli può aver subito.

Ecco allora come l’inserimento di un minore in una famiglia adottiva e nel contesto sociale di appartenenza è generalmente complesso.

In virtù di queste considerazioni - sostiene la dott.ssa Carlini- che l’adozione internazionale prevede un iter piuttosto lungo, volto a comprendere quali siano le risorse in possesso della coppia che ha scelto l’adozione. Ma se da un lato l’eccessivo zelo è voluto per tutelare il minore ed evitare che, in seguito a un fallimento adottivo, possa venire a trovarsi in una nuova situazione di abbandono, dall’altro deve evitare di assumere un carattere punitivo e giudicante. Sarebbe pertanto auspicabile, sia per il bene del minore che per il rispetto della coppia che lo vuole adottare, che il percorso adottivo si riappropri dei propri effettivi scopi.

Questo non solo è che uno strumento volto a raccogliere informazioni sull’idoneità della coppia all’adozione, ma anche un mezzo per offrire informazioni alla coppia sia sull’adozione stessa e sia per recuperare riferimenti di gruppi formativi o d’incontro nei quali confrontarsi con altre coppie adottive.

Secondo la psicologa Carlini risulta fondamentale, per il buon esito dell’adozione, che sul percorso di maturazione della coppia vi siano figure che la aiutino a sperimentare cosa davvero significhi accogliere un bambino adottivo, confrontarsi con la sua diversità, con la sua storia, accettarlo e raccontargli le sue origini.

 

Katia Carlini: http://www.vitachenasce.org/coppia-e-societa/percorso-adozione-internazionale.html

Data pubblicazione: 26 novembre 2012

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