Esercizi del Respiro

E' in stesura la terza parte del mio scritto, che descrive i miei personali metodi, di trainin' autogeno e di esercizi del respiro. La prima parte risale all'anno 1997, scritta dopo una esperienza decennale di studi teorico-pratici sull'argomento. La seconda parte risale all'anno 2007.

E' riportata di seguito la seconda stesura, comprendente la prima parte, dell'anno 2007.

Il diaframma Esercizi del respiro Esercizi del training autogeno in assenza di pensiero verbale

Il diaframma è una formazione muscolo-tendinea, cupuliforme, che divide il torace dall’addome. La parte centrale, fibrosa, è costituita dal centro frenico, la parte più periferica è essenzialmente muscolare. I fasci carnosi si inseriscono sulla faccia interna della parete toracica, dividendosi in fasci sternali, costali e lombari. I fasci anteriori o sternali vanno a inserirsi sui margini dell’apofisi ensiforme dello sterno. I fasci laterali o costali si dispiegano a ventaglio e si inseriscono sulla faccia interna e sui margini superiori delle ultime sei costole e delimitano con i fasci lombari la fessura di Bochdalek. I fasci posteriori o lombari prendono intimo contatto con i legamenti centinati tra la XII costola, la 1ª vertebra lombare, il corpo della 2ª lombare, e con il muscolo psoas e il quadrato dei lombi.

Posteriormente il muscolo forma i pilastri del diaframma mediali, laterali e intermedi. Di essi i mediali, destro e sinistro, si fissano sui corpi della 1ª e 2ª vertebra lombare, fino alla 3ª vertebra lombare quello destro, inviandosi fasci anastomotici (prevalentemente il pilastro destro) che dividono lo spazio in due porzioni, una anteriore (hiatus esofageo), l’altra posteriore (hiatus aortico). Il diaframma è attraversato dalla vena cava inferiore e posteriormente dai nervi splancnici, dalla catena del simpatico, dal dotto toracico.

Lo hiatus esofageo, situato in pieno tessuto muscolare è attraversato dall’esofago e dai nervi vaghi. Esso è costituito nella maggioranza dei casi da fibre muscolari del pilastro destro disposto a cravatta intorno al tratto terminale dell’esofago.

L’esofago è connesso allo hiatus dalla membrana o legamento frenoesofageo di Bertelli-Laimer, che si inserisce sulla tunica esterna dell’esofago e ne rappresenta il sistema più valido di fissazione insieme alla riflessione peritoneale e ai nervi vaghi. Attraverso lo hiatus esofageo si formano le ernie iatali da scivolamento e paraesofagee. La faccia superiore, convessa, del diaframma è in rapporto con il pericardio, il cuore, le pleure e le basi polmonari. La faccia inferiore è ricoperta dal peritoneo: da destra a sinistra è in rapporto con la faccia convessa del fegato, con la vena cava inferiore, la grande tuberosità dello stomaco, la milza e l’angolo sinistro del colon.

Il diaframma è irrorato dalle arterie pericardio-freniche e muscolo freniche, rami della mammaria interna, dalle arterie diaframmatiche superiori, collaterali delle mammarie interne e satelliti del nervo frenico, dai rami provenienti dalle arterie intercostali e dalle arterie diaframmatiche inferiori, provenienti dall’aorta. Le vene diaframmatiche inferiori cofluiscono nella cava inferiore, le vene diaframmatiche superiori nelle mammarie interne, poche altre comunicano con il circolo epatico. Le connessioni tra le reti linfatiche sopra- e sottodiaframmatiche consentono che un’infezione localizata in una di queste regioni si propaghi facilmente all’altra, specie in senso ascensionale.

L’innervazione del diaframma è assicurata dai due nervi frenici.

Il diaframma ha una funzione essenzialmente respiratoria ed è un muscolo inspiratore. Il 75% dell’aumento del volume intratoracico, nell’ispirazione tranquilla, è dovuto al movimento del diaframma che, contraendosi, si sposta in basso a guisa di pistone, l’altro 25% all’espansione della gabbia toracica.*

Esercizi del respiro

Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci

Tutti gli esercizi devono essere seguiti da un Maestro esperto di questa arte e possono essere iniziati almeno due anni dopo la pubertà

Esercizio del plesso solare modificato A partire dalla posizione dell’esercizio che segue si congiungono le mani come nel saluto indiano poggiandole sul petto, leggeri, quindi mantenendo la congiunzione delle mani si muovono le braccia elevandole verso il capo, che si chinerà, apponendo i pollici sui seni paranasali frontali, quindi si chiude l’angolo formato dagli indici e dai pollici per poi riportare con la leggera forza dei pollici il capo nella postura eretta, quindi le braccia nella posizione dell’esercizio che segue.

Esercizio del ricordo del proprio respiro

In postura eretta e braccia distese si focalizza l’attenzione sul proprio modo naturale di respirare; l’esercizio viene eseguito al mattino ed alla sera per il tempo che necessita ad apprendere questa conoscenza.

Esercizio della focalizzazione del movimento

In postura eretta si appone una delle mani al di sotto delle coste appoggiandola sugli addominali alti. Si noterà che nell’atto di inspirare gli addominali tenderanno a sporgersi in avanti. Si proverà a questo punto il movimento inverso, nell’atto di inspirare rientreremo gli addominali e così nell’atto di espirare. La mano ci servirà a valutare la correttezza del movimento.

Esercizio del corpo inarcato

Si parte dalla postura eretta effettuando il movimento del rientro addominale, ci si inarca in avanti fin quando la flessione determini la facilitazione del rientro stesso, nel momento stesso in cui tale rientro inizi ad essere ostacolato dalla flessione, si è giunti alla posizione ideale per eseguire l’esercizio che condotto in flessione non ponderata risulterebbe dannoso per gli organi contenuti nella pelvi data la conseguente eccessiva attivazione degli addominali bassi; le braccia contestualmente all’inarcamento si distenderanno parallele all’asse verticale del corpo.

Esercizio delle spalle e delle braccia

Si esegue l’esercizio del corpo inarcato e si rilassano gli arti superiori.

Gli atti della Inspirazione e della Espirazione possono essere eseguiti alternando I-naso E-naso, I-bocca E-bocca, I-naso E-bocca, I-bocca E-naso; l’alternarsi da eseguire viene indicato dal Maestro a seconda delle condizioni fisiologiche da armonizzare nel corso degli studi; la respirazione naturale, eccettuata la problematica delle patologie dell’apparato respiratorio, é eseguita alternando inspirazione ed espirazione di tipo nasale; è da considerare inoltre che l’aria “gira” anche nei seni frontali, in quelli sfenoidali ed in quelli mascellari…..

Esercizio del corpo inarcato e del respiro in umiltà e gioia

Si giunge alla posizione del corpo inarcato rientrando gli addominali dall’ombelico allo sterno e si esegue la respirazione inspirando con il naso ed espirando con la bocca, tale respirazione va eseguita anche negli altri esercizi. All’evidenziarsi del capogiro si effettuerà una pausa in postura eretta, quindi si ripeterà l’esercizio infrapponendo la pausa ad ogni ripetizione, il tempo della pausa e dell’esercizio si armonizzerà nell’attitudine fisica del microcosmo che lo esegue. L’esercizio del corpo e del respiro viene eseguito al mattino ed alla sera per il tempo che si desidera, l’optimum è di 1/48 di giorno. Questo esercizio porta alla dolenzia muscolare propria all’esercizio ginnico per diluirsi poi nel tempo e nella costanza del quotidiano impegno. Ogni 7/30 di mese prima di iniziare questo esercizio si ripeteranno gli esercizi precedenti.

Esercizio dell’Homo Sapiens

Quando l’esercizio del corpo inarcato e del respiro determinerà meno dolenzia, nell’eseguire la respirazione, si tenderà a chiudere l’angolatura della flessione del corpo gradatamente nel tempo ad unità di 7/30 di mese alternandovi fasi di riapertura armonizzate tra la buona dolenzia e la leggerezza del buon esercizio. L’angolatura dell’arco di cerchio descritto dalla colonna vertebrale rispetto all’asse perpendicolare in posizione eretta, percepito come buona posizione intermedia nell’evolversi dello Studio, dovrà essere costante nell’eseguire dell’esercizio al mattino ed alla sera per la durata consigliata di 1/48 di giorno ad esercizio.

Esercizio del corpo inarcato all’indietro

Quando nell’esercizio dell’homo sapiens l’angolo della flessione sarà uguale a zero e lo si eseguirà nella leggerezza del buon esercizio si inarcherà il corpo all’indietro fin quando gli addominali manterranno il rientro e si eseguirà la respirazione ponendo attenzione al rientro dei muscoli del dorso relativi alla zona delle prime vertebre lombari, evitando di forzare i muscoli del dorso relativi alla zona lombo-sacrale la cui eccessiva contrazione potrebbe determinare lo schiacciamento delle vertebre di tale zona od il dislocamento dei dischi intervertebrali corrispondenti; la modalità dei tempi degli esercizi è uguale a quella dei precedenti.

Esercizio del ritorno e della fantasia del proprio respiro

Quando l’esercizio del corpo inarcato all’indietro sarà eseguito nella leggerezza del buon esercizio si tornerà in postura eretta ponendo attenzione alla propria respirazione naturale ed ai movimenti appresi, e percepire il respiro come danza musicale del corpo in libera armonia.

Esercizio dell’“Ecce Homo”

(Per gli uomini maschi) In posizione eretta si esegue la respirazione con il rientro degli addominali e dei dorsali allargando la base del torace nella direzione del suo asse maggiore, con le stesse modalità di tempo degli altri esercizi eseguendola al mattino ed alla sera. E’ preferibile che gli esercizi siano distanziati in sequenza di 1/720 di anno. (Per gli uomini femmine e maschi) Giunti alla leggerezza del buon respiro di quest’altro esercizio, naturale per le donne, in posizione eretta si esegue la respirazione rilassando gli addominali ed i dorsali con le stesse modalità di tempi degli altri esercizi.**

Il sole, la leggera brezza, l’ondeggiare del mare spumoso,

la danza del prato tra gli alberi, eterei nel cammino.

Federico II di Svevia

Esercizi del training autogeno in assenza di pensiero verbale

Tavola anatomica del ‘700

Parte 1

Questo training autogeno basato sul respiro viene effettuato in tre posizioni: debout, assis, couchè; è semplice cominciare dalla posizione couchè ad occhi aperti o chiusi, le braccia allargate a 135°, le gambe aperte o chiuse e la bocca leggermente aperta, per poi portarla in relazione centrica ed a labbra competenti ove possibile

Ogni esercizio deve essere effettuato in un ambiente confortevole ed in una singola seduta del tempo necessario alla realizzazione dell’esercizio stesso, l’esercizio va ripetuto in altra seduta ovemai quanto realizzato non fosse pienamente soddisfacente

Tali esercizi devono esser seguiti da un Maestro esperto di questa arte

Esercizio del plesso solare modificato A partire dalla posizione dell’esercizio che segue si congiungono le mani come nel saluto indiano poggiandole sul petto, leggeri, quindi mantenendo la congiunzione delle mani si muovono le braccia elevandole verso il capo, che si chinerà, apponendo i pollici sui seni paranasali frontali, quindi si chiude l’angolo formato dagli indici e dai pollici per poi riportare con la leggera forza dei pollici il capo nella postura eretta, quindi le braccia nella posizione dell’esercizio che segue.

Esercizio “a”

Ottenuta la posizione couchè si inizia a focalizzare l’attenzione su di una delle mani si percepirà in essa una peculiare sensazione che è il naturale rilassamento, evidenziato dalla conseguente sensazione di calore.

Esercizio “b”

Si ripete l’esercizio “a”; il rilassamento della mano sarà più profondo, potremo passare quindi l’attenzione al rilassamento della mano controlaterale e quindi sinergicamente armonizzare il rilassamento ed approfondirlo contemporaneamente ad entrambe le mani.

Esercizio “c”

Si ripete l’esercizio “a” e quindi si pone l’attenzione sull’arto superiore interessato al rilassamento della mano, tale arto sarà pervaso da un profondo e subitaneo rilassamento e dopo un profondo respiro con rientro addominale e dorsale si porrà attenzione sull’arto controlaterale e come armonia corporea il rilassamento attraverso i flussi del corpo inonderà tale arto fino ad armonizzare entrambi gli arti superiori come il mare accarezzato dalla brezza.

Esercizio “d”

Si ripete l’esercizio “c” e quindi si pone l’attenzione sugli arti inferiori e come armonia corporea il rilassamento attraverso i flussi del corpo lo inonderà come il mare accarezzato dalla brezza.

Esercizio “e”

Si ripete l’esercizio “d”

Esercizio “f”

Si ripete l’esercizio “e”

Esercizio “g”

Si ripete l’esercizio “f” e quindi si pone l’attenzione sul corpo che si sentirà pieno… quindi si percepirà il respiro naturale che rasserenato fluirà di un armonico benessere.

Esercizio “h”

Si ripete l’esercizio “g”

Esercizio “i”

Si ripete l’esercizio “h”

Esercizio “l”

Si ripete l’esercizio “i” e quindi si pone attenzione sui muscoli del collo e della testa fino al completo rilassamento e l’organismo armonico fluirà delle energie ormai libere che naturalmente lo pervadono come onde del mare accarezzato dalla brezza.

Esercizio “m”

Si ripete quindi l’esercizio “l” fino al rilassamento in armonia del microcosmo interiore, libero da ogni tensione, come pervaso dalle onde del mare accarezzate dalla brezza o dal profumato e leggero vento della montagna in primavera, dai sogni, e desiderando potremo approfondire il rilassamento inspirando profondamente ed espirando ancor più profondamente.

Esercizio “n”

Si ripete l’esercizio “m” in posizione Assis, su di una comoda sedia a braccioli larghi o nella posizione del cocchiere a cassetta.

Esercizio “o”

Si ripete l’esercizio “m” in posizione Debout e si esegue l’esercizio della fantasia del proprio respiro.***

Parte 2

Esercizi modificati, naturali, evoluti

Esercizio delle punte

Rilassarsi a partire dalla punta dei piedi fino al bacino.

Esercizio della pelvi

Rilassare i muscoli della pelvi.

Esercizio del plesso solare Modificato II

Rientro muscolare del diaframma

Esercizio Tegumentario

Rilassare dai tegumenti, il cuoio capelluto

Ai muscoli della testa e del collo, alle spalle, le braccia, il torace.

Dall’’addome ad i muscoli dei piedi.

Esercizio del Rachide

Rilassare i muscoli del rachide fino al coccige. ****

Clinique de Mesmer

 

Bibliografia

 

* Tratto dall’articolo Diaframma di G. Ferrante – G. Fraioli

** Studio elaborato in forma di esercizi scritti basati sulle esperienze personali

*** Studio elaborato in forma scritta dalle esperienze personali e dagli insegnamenti indiretti dei Maestri dell’arte della autoipnosi

**** Studio elaborato in forma scritta dalle esperienze personali e dagli insegnamenti indiretti dei Maestri dell’arte della ipnosi …..

I miei cordiali ringraziamenti per la lettura

Dott.Pietro Ferrandes

Data pubblicazione: 27 gennaio 2011 Ultimo aggiornamento: 04 luglio 2017

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!