La visita medica domiciliare

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Dr. Alberto Calvieri Dietologo, Medico di medicina generale, Specialista in malattie del fegato e del ricambio, Medico estetico, Diabetologo

Un aspetto particolarmente importante dell'attività della Medicina Generale e della Guardia Medica è quello delle visite domiciliari in caso di necessità. Da sempre, e cioe' dal varo della riforma sanitaria nel lontano 1979, quest'aspetto è stato, è e sarà fonte di discussioni a volte anche accese e con risvolti legali/amministrativi tra gli assistiti ed i loro medici di famiglia e guardia medica. Cerchiamo di fare chiarezza, se possibile, per una migliore applicazione del servizio in se e per una corretta richiesta dello stesso. Nell'affrontare l'argomento non possiamo non citare ciò che l'Accordo Collettivo Nazionale della Medicina Generale recita all'art 47 comma 1 :

1. L'attività medica viene prestata nello studio del medico o a domicilio, avuto riguardo alla non trasferibilità dell'ammalato

il che significa testualmente che la visita va eventualmente richiesta qualora il malato non sia in grado di  "trasferirsi" nello studio del medico. Il punto di diatriba ritengo sia proprio il termine "trasferibilità" che nella stesura del testo stesso non è stato sufficientemente chiarito. Il buon senso ci indica che il significato debba necessariamente riferrsi alla "non trasferibilità" per motivi di salute ma purtroppo chi fa questo mestiere da molti anni come il sottoscritto sa bene che non sempre è così : nell'ambito della medicina di base (diverso è per la gaurdia medica ovviamente) l'opportunità di non fare la fila in studio, di non poter parcheggiare l'auto per recarvicisi, l'impossibilità di lasciare solo il bambino in casa, sono solo alcune delle motivazioni che stanno spesso dietro alla richiesta di una visita domiciliare magari in presenza di una febbre particolarmente elevata che, nel momento in cui il medico entra a casa , misteriosamente ...sparisce. D'altro canto il diniego spesso fatto dal medico al suo paziente ammalato di eseguire la visita domiciliare non è ne' consentito nè deontologicamente corretto, naturalmente fatta salva la giusta richiesta e l'impossibilità di recarsi al domicilio qualora il numero di visite domiciliari in attesa sono già numerose. In tal caso il medico  di base deve provvedere entro le ore 10 del giorno successivo magari rosicchiando qualche minuto all'orario di ambulatrorio.

Anche le richieste per una visita domiciliare devono essere filtrate. E' un buon motivo richiedere la visita per una febbre elevata? dipende ovviamente dai casi e non perchè la si voglia sottovalutare, anzi, ma per dare la giustà priorita alle necessità degli altri assistiti: una persona giovane, in buona salute con la febbre alta, tosse e mal di gola, in assenza di altri e sopratutto particolari sintomi ad essa associati che i familiari magari possono e devono riferire (anche se "...non sono medici!!"), non necessita di visita domiciliare: è sufficiente un buon consiglio telefonico il più esaustivo possibile; una febbre elevata invece in una persona anziana con patologie croniche accertate, è preferibile valutarla appena possibile. Il verificarsi di una colica addominale o di una lombosciatalgia acuta necessita di visita domiciliare? certamente no, a mio avviso, a meno che  non si presentino quei sintomi associati che indicavo prima quali, nausea, vomito, febbre etc.; è sufficiente fare un buon antidolorifico per via intramuscolare magari ripetuto a distanza di 12 ore a risolvere nella maggioranza dei casi il problema clinico: La persistenza dei sintomi ovviamente cambia il quadro delle necesità ed una visita domiciliare in tal caso è più che giustificata.

La trattazione di questo argomento necessiterebbe di ulteriori valutazioni al fine di rendere più fruibile, da parte della cittadinanza, un servizio così importante come questo che, vorrei ricordare a chi non lo sapesse, sono pochi i Paesi ove ancora viene svolto dalla medicina territoriale  preferendo, nella maggioranza degli altri, inviare una autoambulanza per il trasferimento del malato, con qualsiasi patologia, in ospedale (!!!) 

Non possiamo fare in questa sede per ovvi motivi di spazio ultriori considerazioni che comunque possono essere oggetto di altri inteventi; Il mio augurio è che, sia da parte medica che da quella del cittadino, questo servizio , che ricordiamolo è garantito a tutti , possa essere richiesto e svolto rispettando tutti le regole e naturalmente il buon senso, che non dovrebbe mancare mai.

 

 

 

Data pubblicazione: 30 gennaio 2011

Autore

a.calvieri
Dr. Alberto Calvieri Dietologo, Medico di medicina generale, Specialista in malattie del fegato e del ricambio, Medico estetico, Diabetologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1979 presso La Sapienza di Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 27394.

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