Sigaretta elettronica: differenza tra laboratorio e realtà e suo significato

matteopacini
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze

Sigaretta elettronica: la nicotina è tanta o poca?

Prendiamo in rassegna una serie di dati sul rilascio di nicotina da parte delle sigarette elettroniche. Si tratta di dati contrastanti, ma non per errori nei singoli, studi, semplicemente per il modello (di laboratorio o comportamentale naturale) a cui si riferiscono, e anche al modello umano (inizio dell'uso vs. uso continuo già stabilizzato).

 

I primi due studi sono stati condotti in laboratorio, con uno schema di esposizione alla nicotina fisso, e in fumatori di tabacco non abituati alla E-Cig.

Nel primo studio (Vansickel) si confrontano i livelli plasmatici di nicotina dopo a) fumo di una sigaretta di tabacco da 0,8 mg di nicotina; b) 10 tiri da una E-Cig carica; c) tiri da sigaretta spenta. I risultati mostrano che i livelli di nicotina con la E-Cig sono molto bassi (2,2-3,5 ng/ml contro 8,7-20 ng/ml per il tabacco, di poco superiori a quelle ottenute aspirando una sigaretta spenta).

Il secondo studio (Bullen) confronta il fumo di sigaretta di tabacco (5’), fumo di E-Cig (5’), e inalatore di nicotina (20’), misurando dopo un’ora i livelli plasmatici di nicotina. Anche qui per la E-Cig si rilevano livelli di 1,3 ng/ml, contro i 13,4 ng/ml della sigaretta di tabacco e i 2,1 ng/ml dell’inalatore.

Nel terzo studio di Etter e Bullen1 i livelli di cotinina, più o meno uguali nel sangue e nella saliva, sono stati misurati nella saliva di fumatori abituati a fumare E-Cig: i livelli riscontrati sono risultati uguali a quelli noti per i fumatori di tabacco (322 ng/ml per gli assuntori più intensivi, 141 ng/ml per quelli moderati e 13 ng/ml per quelli incostanti) e superiori a quelli derivanti dall’assunzione di NRT (nicotina sostitutiva in varia forma: cerotto, gomma, compresse etc).

In questo studio sono stati esaminati fumatori esperti e assidui di E-Cig, che riferivano di fare dai 5 ai 1000 tiri al giorno (25°-75° % 100-400 tiri, media 250±205ds). Le cartucce erano a concentrazione media di 18 mg/ml e i partecipanti ne usavano in media 5 al giorno. I soggetti non avevano preso nicotina per via orale almeno nelle 48 ore precedenti e non avevano fumato tabacco da almeno 20 giorni. Quasi tutti erano ex-fumatori tranne uno che fumava una sigaretta di tabacco al giorno (mediamente astinenti da 4,2 mesi). Fumavano E-Cig da circa 3 mesi di media (25°-75° 45 giorni-10 mesi, range 16 giorni-3 anni).

 

L’ultimo studio certamente spiega meglio i risultati dello studio di efficacia sul controllo del fumo di tabacco in soggetto dipendenti da nicotina che iniziano a fumare E-Cig: in questo studio i risultati a 6 mesi sono decisamente positivi (88% di riduzione del numero di sigarette, con raggiungimento dell’astensione stabile nel 22,5% dei soggetti, e nel resto un uso combinato di E-Cig e tabacco). E’ difficile pensare che un risultato del genere, non a pochi giorni, ma a 6 mesi, sia legato ad un effetto “placebo” o semplicemente alla sostituzione del rituale del fumo con una sigaretta che praticamente non rilascia che una minima quantità di nicotina, quasi come una sigaretta spenta. Del resto avrebbe poco senso usare un liquido carico di nicotina per poi ottenere un rilascio praticamente nullo. Tanto varrebbe usare una E-Cig senza nicotina. Certamente nello primo studio di laboratorio, i livelli (minimi) di nicotina con la E-Cig corrispondevano ad una minima variazione della voglia di fumare, come atteso.

 

Etter e Bullen concludono che ci sono variabili legate all’uso autonomo della E-Cig che rendono i livelli di nicotina molto diversi da quelli di esposizioni controllate in laboratorio, in quantità fisse e ad intervalli regolari.

Va inoltre considerato che alcuni fumatori possono usare insieme E-Cig e cigarette di tabacco, con livelli di nicotina quindi superiori a quelli ottenuti dalla E-Cig.

 

Tutto questo poi è in linea con i calcoli teorici (http://www.svapo.it/guide/la-nicotina-nella-sigaretta-elettronica.html) sul rilascio di nicotina: se si calcola che per ogni 1 mg di nicotina del liquido un tiro di 3 secondi alla portata di 0,166 L/sec rilascia 0,0031 mg di nicotina, un contenuto di 18 mg con le stesse variabili ne rilascia 0,0243 per tiro. Considerando che nella realtà i tiri vanno da 5 a 1000 al giorno, con una mediana di 250, il rilascio di nicotina varia da 0,12 mg al giorno a 24,4 mg al giorno (la metà dei fumatori stabili di e-Cig si situa a 6,075 mg). Chiaramente se fanno un po' di tiri e poi niente per tre quarti d'ora, e poi un altro po' etc i livelli di nicotina sono bassi (e una cartuccia dura molto), ma nella realtà questo avviene solo per una parte.

D'altronde, sarebbe strano che una sigaretta che rilascia nicotina fosse stata messa a punto quando poi è più o meno come fumare una sigaretta spenta.

 

Lo studio di laboratorio è di per sé corretto, ma è non idoneo a illustrare cosa succede nel fumatore reale libero, e soprattutto nel dipendente da nicotina. Il nicotinomane, dopo aver provato uno stimolo nicotinico quasi nullo con i primi tiri, potrà a) passare di nuovo dopo un po’ alle sigarette di tabacco; b) cercare di tirare in maniera più intensiva, continua, profonda così da ottenere livelli di nicotina maggiori.

La differenza però sta nel fatto che il rilascio di nicotina è comunque diverso: anziché “a picco”, gradualmente: le quantità finali di nicotina possono quindi essere simili (nel fumatore continuo), ma stabili con la E-Cig anziché fluttuanti (con picchi e discese) con la sigaretta di tabacco. Questa differenza può aiutare il fumatore a tenere soppresso il desiderio per la sigaretta di tabacco, così come in genere accade nelle terapie per la dipendenza da altre sostanze, e dalla nicotina stessa con l’uso del nicotino-mimetico vareniclina.

 

Riferimenti 

  • Etter J-F. BC. Saliva cotinine levels in users of electronic cigarettes. European Respiratory Journal. 2011;38(5):1219-20. http://erj.ersjournals.com/content/38/5/1219.long
  • Vansickel AR, Weaver MF, Eissenberg T. Clinical laboratory assessment of the abuse liability of an electronic cigarette. Addiction. 2012 Aug;107(8):1493-500.
  • Vansickel AR, Eissenberg T. Electronic cigarettes: effective nicotine delivery after acute administration. Nicotine Tob Res. 2013 Jan;15(1):267-70.
  • Fagerström KO, Hughes JR, Rasmussen T, Callas PW. Randomised trial investigating effect of a novel nicotine delivery device (Eclipse) and a nicotine oral inhaler on smoking behaviour, nicotine and carbon monoxide exposure, and motivation to quit. Tob Control. 2000 Sep;9(3):327-33.
  • Bullen C, McRobbie H, Thornley S, Glover M, Lin R, Laugesen M. Effect of an electronic nicotine delivery device (e cigarette) on desire to smoke and withdrawal, user preferences and nicotine delivery: randomised cross-over trial. Tob Control. 2010 Apr;19(2):98-103.
  • Goniewicz ML, Kuma T, Gawron M, Knysak J, Kosmider L. Nicotine levels in electronic cigarettes. Nicotine Tob Res. 2013 Jan;15(1):158-66.
Data pubblicazione: 01 giugno 2013 Ultimo aggiornamento: 21 giugno 2013

Autore

matteopacini
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1999 presso Università di Pisa.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Pisa tesserino n° 4355.

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3 commenti

#1
Utente 306XXX
Utente 306XXX

Buongiorno Dottore,
trovo veramente molto valide e razionali le osservazioni che ha fatto sui dati sperimentali e il concreto uso della e-cig.

Personalmente, posso dirle che fumavo 10/12 sigarette "forti" e, anche se smettevo di fumare, capitava poi "l'atmosfera" con l'amico e... Ricominciavo. Ho contato 35 tentativi, poi ho smesso di contarli.
Ora fumo da più di due anni e-cig, che preferisco chiamare vaporizers. Sono partito con dosi di nicotina relativamente alti, 36 mg svapando 5 ml di liquido al giorno.
Il mio scopo non era liberarmi della nicotina, bensì evitare il cancro assumendo le 40 sostanze cancerogene dovute alla combustione, che, ed ovvio, un vaporizer NON contiene.
Però, per semplice.. "gusto", ho continuato ad abbassare la dose. Se provo ora un liquido da 36 mg lo troverei disgustoso.
Ora fumo, dopo 2 anni e senza sforzo, SENZA nicotina da un paio di mesi.
Nicotina ZERO.
Non mi serve, non la cerco, non ne ho bisogno.
Se un amico usa un narghilè, faccio un tiro.
Ma è come se fossi diventato "immune".
Sa perché? Perché svapo per tutto il giorno aromi che mi soddisfano in un vapore caldo. Sono, in pratia, rimasto assolutamente dipendente, ma NON danneggio la mia salute.
I miei amici mi chiedono quando la smetto...
Susi, ma... Perché dovrei privarmi di un piacere che mi rilassa e rende più gradevole la vita?
Ecco. Solo la mia personale esperienza.

#2
Utente 376XXX
Utente 376XXX

Penso che questi test siano completamente inutili in quanto l'efficacia della e-cig nel SOSTITUIRE la sigaretta è palese.
Ben piu interessante sarebbe probare la tossicità - sopratutto nel lungo periodo - delle sostanze inalate. Soprattutto con i diversi modelli di inalatori e le varie miscele che si trovano in commercio.
Altra cosa interessante sarebbe provare il prodotto inalato da un inalatore che rimane "a secco": cioè quando il liquido viene esposto a temperature molto alte.

#3
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Caro utente,

Palese sarà per Lei, ma per altri è palese l'opposto, così dicono. L'articolo non parla di test, ma di uno studio volto a capire se e come funziona questo tipo di approccio nella dipendenza da nicotina, non nel fumo senza altre specifiche. Inoltre quel che dice non è esatto: lo studio dimostra appunto che NON è un sostitutivo, ma è un modo per controllare il desiderio del fumo di tabacco, che è diverso in termini farmacologici (perché diversa è la cinetica della nicotina del tabacco nell'organismo rispetto a quella liberata dai vapori della ecig). Il modello generale delle dipendenze prevede proprio questo tipo di funzionamento, non una sostituzione, ma un effetto anti-desiderio stabile. Che sia sostitutiva la maggior parte dei fumatori concorda nel dire che non sia vero, e anche la modalità di fumo è diversa (più continua).

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