Gli insegnamenti della Chirurgia Refrattiva

L'insieme delle informazioni raccolte in decenni di correzione dei difetti visivi con il laser ci ha consentito di perfezionare notevolmente la nostra conoscenza sulle funzionalità visive.

L'avvento della LASIK, avvenuto nell'ormai lontano 1950 (ma diffuso a partire dagli anni '90), ha portato ad un cambiamento di mentalità nella nostra professione e molti vantaggi indiretti.

Grazie alla LASIK, infatti, abbiamo conosciuto meglio le problematiche dell'occhio secco, ed abbiamo anche imparato a capire l'importanza di un buon film lacrimale e di una valida superficie corneale per una visione ottimale.

Abbiamo appreso nozioni di ottica fisiologica che non avremmo mai potuto apprendere e, cosa più importante, abbiamo compreso meglio il punto di vista dei nostri pazienti; sappiamo bene, ora, quanto questi ritengono importante liberarsi dalla dipendenza da occhiali e lenti a contatto e cosa sono eventualmente disposti ad accettare come compromesso pur di raggiungere il loro obiettivo.

Grazie alla chirurgia refrattiva conosciamo meglio la struttura della cornea, il suo processo di "guarigione", e conosciamo l'importanza delle aberrazioni del fronte d'onda, la relazione fra la forma della cornea e le capacità visive. Misuriamo la vista in maniera più accurata che in passato e, sulla scorta dei successi ottenuti con questa interessante branca dell'oculistica, siamo sempre più stimolati verso ulteriori perfezionamenti delle nostre metodiche, ben supportati dai continui progressi tecnologici.

I miglioramenti avvenuti negli ultimi anni nell'ambito della chirurgia refrattiva, sia in soggetti giovani sia in anziani con cataratta, hanno portato ad una sorta di rivoluzione della nostra branca, che un tempo ci vedeva come semplici misuratori della vista. E' una branca in continua evoluzione, ed i risultati (pur se con degli inevitabili "effetti indesiderati")... sono sotto gli occhi di tutti!

Data pubblicazione: 28 ottobre 2012 Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2016

3 commenti

#1
Dr. Carlo Orione
Dr. Carlo Orione

Hai ragione Antonio, e, a proposito di occhio secco, al Corso di Chirurgia Refrattiva tenutosi al Congresso dell'A.I.M.O. a Roma l'altro ieri, si è parlato di tornare al taglio nasale nella Femtolasik anziché il taglio down up.
Il fatto che il Laser Femto possa creare un lembo che si incastra perfettamente nella cornea, una volta riposizionato, potrebbe consentire di non dover effettuare il taglio in una zona dove è più alta la densità di fibre nervose che stimolano la lacrimazione.

#3
Dr. Carlo Orione
Dr. Carlo Orione

Sono d'accordo ed, inoltre, è stato dimostrato che la parte più compatta della cornea è nei primi 150/160 micron.
Per questo motivo, quindi, un taglio in questa zona della cornea, che solo con la precisione del laser a femtosecondi abbiamo la sicurezza di poter ottenere, ci preserva maggiormente dal rischio di ectasie corneali.

Buona Domenica

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