Implantologia dentale

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Dr. Giovanni Battista Menchini Fabris Dentista, Odontostomatologo

L'Implantologia Dentaria è il posizionamento all'interno dell’osso mascellare o mandibolare di viti pilastro in sostituzione del dente o dei denti mancanti che, una volta integrati nell’osso stesso, potranno supportare uno o più denti artificiali.

L’ impianto consiste in una vite in titanio: la sua forma è cilindrica o conica sviluppata per meglio adattarsi all’anatomia dell’osso e alle esigenze chirurgico/protesiche. Dopo un breve periodo di integrazione con il tessuto osseo che la accoglie su di essa verrà inserito un moncone che sosterrà il dente. Gli impianti possono avere varie lunghezze, generalmente tra i 7 e i 13 mm e diametri compresi tra i 3,3 e i 5 mm e con una superficie opportunamente trattata: in questo modo si esalta e si aumenta la capacità di osteointegrazione e di rigenerazione ossea ( diretta connessione tra osso e impianto, senza interposizione di tessuto molle). Questo concetto, scoperto da Bränemark negli anni 60 e successivamente sviluppato anche grazie al contributo di molti dentisti italiani, ha indirizzato radicalmente l’implantologia verso un' utilizzo sempre più semplice e pratico.

La biotollerabilità, biocompatibilità del titanio fa si che non esista rigetto. Il rigetto, da un punto di vista biologico, colpisce organi e tessuti (cuore, rene, fegato) e non esiste dunque per sostanze elementari come il titanio. Il titanio è uno dei materiali più biocompatibili, incapace cioè di dare una risposta immunitaria e/o infiammatoria; esso non provoca reazioni da corpo estraneo e stabilisce con l’osso una connessione diretta (base dell’osteointegrazione), pertanto il materiale implantare è un fattore importante nel raggiungimento dell’organizzazione tra tessuto osseo e impianto.

Tutte le attenzioni ed il rispetto delle corrette indicazioni del caso non rendono però la terapia scevra di possibili falimenti che la letteratura scientifica internazionale attesta su valori, assolutamente statistici, intorno al 2-4 % prima del posizionamento della protesi e fino al 20-25% dopo 10 anni di utilizzo in studi che prendono in considerazione gruppi di pazienti molto eterogenei. Nella maggior parte dei casi è possibile un reintervento con la sostituzione dell'impianto non integrato con uno nuovo.

Ciò detto, bisogna chiarire i motivi principali per cui un intervento di implantologia può fallire o è addirittura controindicato. La complicanze più pericolosa e difficile da trattare è sicuramente l'infezione dei tessuti adicenti MUCOSITE che se non trattata può complicarsi in PERIMPLANTITE e comportare oltre al fallimento della terapia implantare una degenerazione della quantità e qualità dell'osso intorno all'impianto. Pazianti con storia pregressa di malattia parodontale e/o non adeguatamente educati ad una meticolosa e puntigliosa igiene orale andranno coadiuvati con una regolare igiene professionale eseguita dall’igienista dentale: mancando infatti il legamento parodontale (sostegno del dente), l’impianto è maggiormente vulnerabile all’attacco dei batteri della placca, i quali espongono l’osso sottostante a rischio d’infezione con conseguente perdita dell’impianto stesso (perimplantite). Questi pazienti andranno pertanto istruiti, monitorati e verranno sottoposti ad intervento quando la situazione parodontale sarà sotto controllo.

Alcune patologie sistemiche controindicano l’implantologia: il diabete non compensato, il diabete giovanile, disturbi della coagulazione, pazienti sottoposti a terapia antitumorale, a radioterapia nel distretto facciale, donne durante la gravidanza. E’ altresì controindicato a pazienti con malattie cardiovascolari o portatori di protesi valvolari che devono essere valutati dal cardiologo che ne consentirà l’intervento e ai grandi fumatori. L’osteoporosi è invece una controindicazione relativa che viene valutata individualmente anche in funzione delle terapie assunte. Infine non costituisce un limite l’età, se non legata a particolari patologie. In tutti questi casi l’insuccesso è facilmente prevedibile e, pertanto, un’adeguata anamnesi ne controindicherà l’esecuzione.

La perdita di un elemento dentario è sempre un evento traumatizzante: se per la sua sostituzione dobbiamo ancorarci, con conseguente limatura, ai denti adiacenti, è comprensibile come a volte il paziente sia reticente al ripristino dell’arcata dentaria. Grazie a questa tecnica chirurgica invece non abbiamo più bisogno di limare altri denti per sostituire quelli mancanti.

Altra situazione vissuta drammaticamente è quella dei pazienti totalmente edentuli: ad essi viene ridata una vita sociale praticamente normale proprio grazie all’implantologia, in grado di stabilizzare e ancorare le protesi totali (dentiere),

Riassumendo possiamo dire che i vantaggi dell’Implantologia sono

  • Sostituzione dei denti mancanti per ripristinare adeguata funzione masticatoria ed estetica.
  • Possibilità di inserire l’impianto, se non vi è infezione in atto, contemporaneamente all’estrazione.
  • Conservazione dell’integrità degli elementi adiacenti.
  • Conservazione dell’anatomia dell’osso e dei tessuti gengivali nelle aree edentule.
  • Ancoraggio per le protesi totali.

La ricerca scientifica dedica la sua attenzione alla forma degli impianti, soprattutto ai materiali che costituiscono la superficie a contatto con l’osso per aumentare sempre più l’osteointegrazione e ridurre i tempi di attesa per la protesizzazione. E’ poi orientata al miglioramento della connessione impianto/dente artificiale con lo scopo di migliorare il risultato estetico.

L’intervento vero e proprio viene preceduto da una accurata valutazione clinica e radiografica e si esegue in anestesia locale. Mediante una piccola incisione sulla gengiva viene preparato con delle apposite frese il sito nell’osso che accoglierà l’ impianto e la gengiva viene suturata sopra di esso.

I tempi sono di circa 20/30 minuti per impianto e il dolore è praticamente nullo.

Vengono prescritti una terapia antibiotica per prevenire infezioni e, se necessario, antinfiammatori. Dopo una settimana verranno rimosse le suture e a distanza di 3/4 mesi, a seconda della qualità dell’osso e della posizione, si potrà caricare l’impianto ovvero rimettere il dente mancante definitivo.

Oggi, grazie al miglioramento delle tecniche di inserimento ed ai nuovi trattamenti di superficie degli impianti, è possibile mettere immediatamente il dente mancante (Impianti a carico immediato). Sarà l’odontoiatra a valutarne l’opportunità.

Un impianto perfettamente integrato sul quale l’odontotecnico, su progettazione ed indicazione dell'odontoiatra), ha realizzato una protesi corretta può stabilmente assolvere alle sue funzioni per 15/20 anni, ovviamente con un paziente collaborante che si attenga ad un’ottima igiene orale e a regolari controlli.

il mantenimento di una accurata igiene orale e la regolarità ai controlli periodici sono indispensabili per il mantenimento della buona salute implantare

Data pubblicazione: 29 aprile 2013

5 commenti

#5
Ex utente
Ex utente

Il 1^ Novembre ho deciso di farmi denti fissi, dopo anni di protesi mobili e poco ancorate. Mi sono rivolto ad un dentista il quale dopo avermi tolto gli impianti vecchi (4 impianti tutti centrali perché il nervo era troppo superficiale nelle parti distali e, naturalmente ho vissuto anni stando attento che la protesi con 4 buchi corrispondenti al sito d'impianto del titanio, non si togliesse da sola. Il 1° Novembre, essendo andato in pensione decido di fare tutta l'arcata inferiore nuova, con il sistema del all for four. Quello che tengo a chiederle è se è possibile che il dentista mi abbia lasciato per 3 mesi e mezzo senza una protesi provvisoria e quindi con l'arcata inferiore totalmente adentula e senza protesi. Ho passato così il Natale e 95gg. mangiando minestrine e, quello più grave, cercando di non farmi vedere senza denti di sotto. Anche oggi, mentre le scrivo l'arcata inferiore è priva di una protesi provvisoria e sto vivendo una vita quasi sempre rinchiuso in casa e priva di voglia di vivere al meglio il tempo della mia pensione dopo 42 anni di lavoro. Il costo di tutta l'operazione è di 6000€ di cui 4000€ già pagate. Sto meditando di trovare un sistema per non pagare i residui 2000€ visto il drastico abbassamento della qualità della mia vita. Anche oggi che le scrivo, avrò un appuntamento per il 29 gennaio, sono convinto che non mi sarà messa la protesi definitiva, ma dovrò passare altro tempo senza denti. Cosa mi consiglia? avevo in mente di rivolgermi ad una associazione di consumatori e, anche, ad un avvocato che potesse trovare il sistema di denunciare un comportamento scorretto dal parte del dentista. Per finire Le dico anche che, inopportunamente, il primo giorno, il dentista mi ha chiesto di pagare le 6000€ in contanti e senza fattura.... per non pagare le tasse. (per inciso sta trattando l'acquisto di una villa da 1 milione e duecentomila euro!)Non mi è sembrata una bella richiesta ed infatti ho pagato con assegni pretendendo la fattura.
Cosa posso fare per tutelarmi? Tenga presente che nel frattempo ho perso 4Kg!

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