La teoria rivoluzionaria di Colin Campbell: "The China Study"

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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista

Colin Campbell rivolse la sua attenzione sulle cause di morti premature in USA.

Il cancro occupa il secondo posto falcidiando la popolazione con il picco maggiore nell'età compresa tra i 45 e i 70 anni. La sua posizione è nel mezzo tra le cardiopatie e l’ictus ischemico. Queste malattie hanno l'appellativo di “malattie del benessere”.
Campbell ideò e realizzò uno studio epidemiologico tra la popolazione americana e quella cinese delle aree rurali; incrociò i dati riguardanti le cause di morte e all’alimentazione nei due gruppi. I risultati furono chiari.

Gli americani erano per il 50% circa sovrappeso e il loro apporto calorico proveniva per circa il 35% da proteine animali. I contadini cinesi non mangiavano carne, né i derivati del latte. I 6000 cinesi che furono arruolati nello studio non presentavano nessuna malattia degenerativa cardio vascolare o il cancro.

Al contrario gli americani erano soggetti a tutte le prime dieci malattie causa di morbilità e mortalità.
Il valore medio negli adulti cinesi di colesterolo era di 127mg/dl, il controvalore negli americani era di 212mg/dl. Il dato fu confermato eseguendo le analisi in laboratori multipli. Rispettivamente il range cinese era 88-165, quello americano 155-274.

I bassi livelli di colesterolo erano associati a una maggiore protezione da diversi tipi di cancro e altre malattie correlate. La salute della popolazione cinese era legata ai livelli di colesterolo così bassi che era impossibile trovare negli Stati uniti. La dieta vegetale cinese limitava la sclerosi multipla al 5% della popolazione, contro l'80% in persone che assumevano grandi quantità di latte. Dati analoghi anche per il diabete.

Un altro dato interessante è che nelle aree rurali cinesi il cancro alla mammella era assente parimenti al consumo minimo di latte. Ciò confermava l’ipotesi che il cancro si sviluppa nelle popolazioni urbanizzate soggette a una dieta industriale.

 

Fonte:

Capitolo 29, tratto dall'articolo pubbicato su "Toscana medica" a marzo 2015

Data pubblicazione: 03 giugno 2015

7 commenti

#1
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Caro Bindi,
news precisa e chiara sulle prospettive dietetiche, "salubri e da seguire ", che il "The China Study" ci fornisce!

#2
Utente 112XXX
Utente 112XXX

Salve, Prof. Mirco Bindi, sto appassionatamente leggendo the china study. Ovviamente non sono in grado di giudicare l' opera in se stessa, ma volevo chiederLe se lei abbraccia al 100% le teorie descritte in tale opera oppure se adotta delle varianti.
Le spiego la mia perplessità:
E' realmente efficace eliminare al 100% tutti i prodotti a base di carne e derivati per abracciare quelli vegetali o è meglio seguire una dieta variegata, limitando il consumo di carne e derivati e soprattutto cercando di diminuire le quantità di cibo (inteso in termini generici) ingerito?
Grazie e buona serata.

#3
Dr. Mirco Bindi
Dr. Mirco Bindi

Gentile Signore, Molti pensano che la medicina sia infallibile, in realtà è un continuo cambiamento. Il progresso è in grado di stravolgere e rendere obsoleti concetti che sembravano intramontabili. Si può condividere una teoria sapendo che il tempo mostrerà la sua validità. La teoria del China Study prospetta uno scenario nuovo nella genesi delle malattie degenerative. La validità della dieta vegetale ed integrale potrà emergere quando dalle testimonianze dei pazienti si passerà ai dati inoppugnabili sulla sopravvivenza. Ad oggi, condivido questa teoria per il motivo che dopo 40 anni di attività oncologica trattando pazienti in radioterapia ed in oncologia posso dirle che la sopravvivenza ottenuta con queste cure è scoraggiante. Molti pazienti conseguono guarigioni e prolungamento della vita, ma se sfortunatamente la persona ha un cancro di quelli definiti Killer, la scienza si dimostra impotente. Tutto perché non si conosce la causa.
Il cancro è una malattia multi fattoriale che necessita tempo per svilupparsi in una del trilione di cellule che compongono la persona. La variabilità è cosi enorme che per forza dovranno essere associati più metodologie di cura. La strada vegetale e naturale è un percorso che deve essere approfondito, ma sono convinto che verranno fuori dati eclatanti. Le Bombe al Cobalto utilizzate dopo la guerra o le Bombe intelligenti di anticorpi monoclonali di ultima generazione agiscono distruggendo le cellule malate, le diete vegetali e naturali, nel loro variegato universo, potenziano le cellule sane. Sono due sistemi di approccio completamente diversi nella teoria.

#4
Utente 112XXX
Utente 112XXX

La ringrazio per la risposta. E' vero che la medicina è in continua evoluzione, e forse in un futuro sarà sconfitto pure il cancro, sperando sempre che le nuove ipotesi e le nuove cure vengano sempre vagliate in maniera imparziale e rigorosa.
Come diceva Voltaire: “Ogni uomo è una creatura dell’epoca in cui vive; solo pochi
sono in grado di elevarsi al di sopra delle idee del loro tempo” ..
La consapevolezza di pochi, in confronto alle idee di massa è sempre stato il freno delle civiltà passate, presenti e future.

#5
Utente 512XXX
Utente 512XXX

Grazie !! Ottimo articolo.. La mente è come un ombrello se si apre funziona meglio.

#6
Utente 769XXX
Utente 769XXX

se facessimo uno studio uguale a questo in italia, i risultati sarebbero gli stessi?

#7
Dr. Mirco Bindi
Dr. Mirco Bindi

Gentile Signore. Il China Study fu ideato negli anni 70 e a quei tempi la Cina non era aperta alle innovazioni occidentali. Campbell fu fortunato ad avere l'accesso nei villaggi rurali. Inizialmente non era nemmeno sicuro di cosa cercare e cosa avrebbe trovato. Fu successivamente, con i dati ematologici e epidemiologici che si accorse del rapporto tra dieta a prevalenza vegetale in Cina e la dieta a prevalenza animale in America. Il suo intuito lo indirizzò verso altre ricerche di verifica sulla popolazione americana e incrociando i dati ebbe conferme multiple.
Oggi la Cina come quasi tutto il Sud est asiatico ha cambiato lo stile alimentare. Il Fast food è ubiquitario, anche in Afganistan e in Pachistan. La popolazione Hunza ha cambiato alimentazione e dopo 10-15 anni ha cominciato a presentare malattie che prima erano sconosciute. In Italia non sarebbe possibile uno studio del genere perché il 99,999% delle persone hanno una dieta in cui le proteine animali superano il 35%. Gli stessi vegetariani che rifiutano la carne fanno abbondante uso di latte e formaggi. I vegani per contro sono più categorici e rifiutano tutte le proteine animali, ma mangiano cibi raffinati come zucchero bianco, pane bianco e cibi scottati al alte temperature. La raccolta dati non sarà facile, ma nell'incontro di ottobre 2015 a Abano Terme, si discuterà questo argomento.
Chi è abituato ad una certa alimentazione non ha nessuna intenzione di cambiare. Questa decisione viene presa unicamente in presenza di una malattia grave come il cancro o l'infarto. Solo poche persone sono a conoscenza di questi fatti. Importante è diffondere la notizia. Cordiali saluti

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