Il Chirurgo di quattro Re e i progressi ortopedici

Nel Cinquecento emerge la figura di un grande chirurgo, Ambroise Parè (1509-1590), che sarà chirurgo di quattro re: Francesco I, Enrico II, Carlo IX ed Enrico III.

Eppure la sua modestia è divenuta proverbiale: "io lo lego e Dio lo guarisce", dice riferendosi al paziente.

Al Parè si deve la scoperta, invero fortuita, che segna una svolta nel trattamento delle ferite. Durante la sua prima esperienza sui campi di battaglia (aveva poco piu' di 20 anni) lui,"chirurgo di veste corta" dell'esercito francese durante l'assedio di Avigliana, rimane senza olio bollente che, secondo l'uso arabo, veniva applicato alle ferite.

Usa in sua vece un semplice miscuglio di albume d'uovo, olio di rose e trementina e si accorge che i pazienti non solo soffrono meno, ma guariscono piu' velocemente. Annota il Parè nel Methode de traicterles playes faites par les arquebuses et aultres baston a feu, del 1545: "...la mattina dopo vidi che quelli che avevo trattato con unguento avvertivano pochissimo dolore, non presentavano infiammazione o rigonfiamento della ferita e avevano trascorso una notte tranquilla, mentre quelli ai quali avevo applicato l'olio presentavano febbre alta con dolori, edema e infiammazione delle ferite".

 

Tratto da Storia dell' Ortopedia e Traumatologia( a cura di Luciano Serpellone)

Data pubblicazione: 06 aprile 2011

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